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Phaseolus vulgaris ( Italian )

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Phaseolus vulgaris

Il fagiolo comune (Phaseolus vulgaris L.) è una pianta annua della famiglia delle Leguminose (anche detta Fabaceae), originaria dell'America centrale. Fu importato, a seguito della scoperta dell'America, in Europa dove esistevano unicamente fagioli di specie appartenenti al genere Vigna, di origine asiatica: i fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi ovunque soppiantando il gruppo del mondo antico, in quanto si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi (rispetto al Vigna la resa per ettaro è quasi doppia).

Tassonomia

La prima descrizione botanica del fagiolo comune, sotto il nome di Smilax hortensis , è attribuita ai botanici Hieronymus Bock e Leonhart Fuchs nel 1542.

In Species Plantarum del 1753, Linneo classificò i fagioli conosciuti ai suoi tempi nei generi Phaseolus e Dolichos elencando 11 specie di Phaseolus cui 6 specie coltivate e 5 specie selvatiche.

Dopo varie revisioni tassonomiche, The Plant List ha conservato tre delle specie di Linneo:

  1. P. vulgaris , il fagiolo comune,
  2. Phaseolus coccineus, il fagiolo spagnolo,
  3. Phaseolus lunatus , il fagiolo di Lima

e ha trattato gli altri binomi come non accettati, non risolti o riclassificati nei generi Vigna o Glycine.

I fagioli asiatici una volta attribuiti al genere Phaseolus sono stati trasferiti nel genere Vigna, cosicché il genere Phaseolus comprende oggi esclusivamente specie di origine americana [1].

Come con la maggior parte delle specie del genere, il genoma del fagiolo ha 11 coppie di cromosomi (2n = 22). Con k625 paia di basi per genoma aploide, è il più piccolo della famiglia delle leguminose[2].

Descrizione

ll fagiolo è una pianta erbacea, annuale, con portamenti differenti in base alle varietà.

Esistono due gruppi principali: i fagioli rampicanti, simili al tipo originale, e i fagioli eretti e più ramificati.

Il portamento della pianta è determinata principalmente dal suo genoma, ma le condizioni ecologiche nelle varie fasi fenologiche possono influenzarla. Per esempio, una temperatura elevata (30 °C) nella fase della prima foglia trifogliata innesca sempre un portamento rampicante[3].

Il fagiolo ha una radice principale non dominante che viene rapidamente integrata con radici laterali. Le radici possono raggiungere la profondità di un metro se il terreno è adatto. le radici sono in simbiosi radicale con batteri azoto fissatori, principalmente Rhizobium etli e Rhizobium phaseoli. Le condizioni ottimali per lo sviluppo di noduli sono una temperatura da 25 a 30 °C e un pH da 6 a 7. La quantità di azoto fissata può raggiungere i 200 kg per ettaro.

Gli steli rampicanti non sono molto ramificati e avvolgono il loro supporto in senso antiorario. Possono raggiungere i 2-3 metri di altezza. le cultivar nane sono più ramificate, erette, alte da 40 a 60 cm e si prestano meglio alla meccanizzazione delle colture.

Le foglie adulte sono picciolate, stipolate, alterne e trifogliate. Le foglioline hanno una forma ovale-acuminata, quasi a forma di losanga e sono lunghe da 6 a 15 cm e larghe da 3 a 11 cm.

Produzione

Varietà

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Un fiore di fagiolo

Principali varietà da seme:

  • Bingo
  • Blason de Biella
  • Blu della Valsassina
  • Borlotto Lingua di Fuoco e Borlotto Lingua di Fuoco Nano
  • Borlotto Suprema nano
  • Borlotto di Vigevano nano
  • Cannellin Scaramanzin negrèè
  • Cannellino o Lingot
  • Fejuolo pacificus el drammoso cotenna
  • Cantare
  • Giallorino della Garfagnana
  • Lamon (Lucian Fejuol)
  • Meraviglia di Venezia nero
  • Romano Pole
  • Fesciela lamon negrucc fagiolos de Biella
  • Castagnaio fejuolo marron's
  • Sossai Extra Large (varietà protetta)
  • Stregonta e Stregonta nano
  • Superbo Migliorato
  • Elegante fagiolo
  • Fagiolo maggiolino
  • Maggiolo fagiolino
  • Fagiolo patrone

Principali varietà "mangiatutto" (fagiolino, piattone, ecc.):

  • Anellino Giallo e Verde
  • Beurre de Rocquencourt
  • Bobis Bianco
  • Bobis a Grano Bianco e Bobis a Grano Nero
  • Cornetto Largo Giallo e Cornetto Largo Verde
  • Nano Burro mangiatutto
  • Nerina mangiatutto
  • Paguro fagiolato mangiatutto
  • Prelude nano mangiatutto
  • Slenderette mangiatutto
  • Superpresto mangiatutto
  • Trionfo Violetto mangiatutto
  • Wade mangiatutto

Varietà tipiche italiane

Coltivazione

Il fagiolo viene coltivato per i semi, raccolti freschi o secchi (fagioli), oppure per l'intero baccello da mangiare fresco (fagiolini o cornetti). Le varietà a ciclo vegetativo più lungo, nelle regioni temperate sono seminate in primavera, quelle a ciclo più breve in estate. Nel caso dei fagioli rampicanti è necessaria la collocazione di sostegni.[8]

Avversità

I funghi che colpiscono il fagiolo sono: l'antracnosi (Colletrotrichum lindemuthianum), la ruggine del fagiolo (Uromyces phaseoli), la peronospora del fagiolo (Phytophthora phaseoli) e il marciume carbonioso (Macrophomina phaseolina). Tra gli insetti nocivi ci sono i miridi Calocoris norvegicus e Lygus campestris, la piralide delle leguminose (Etiella zinckenella), la mosca grigia dei semi (Delia platura) e il tonchio del fagiolo (Acanthoscelides obtectus).

Avvertenze

I semi di fagiolo crudi e anche i frutti acerbi sono spesso causa di avvelenamenti nei bambini, poiché i fagioli vengono da essi riconosciuti come alimento. Solo tramite una lunga cottura viene distrutta la proteina velenosa (fasina).[9] Alcuni popoli indigeni, infatti, estraggono questo principio attivo, che è alla base di alcuni veleni, tra i quali il più pericoloso e mortale è sicuramente la miscela con il loto. Il fagiolo ben cotto, però, contiene composti solforati e cromo che contribuiscono a contenere la glicemia e i livelli ematici di colesterolo e trigliceridi e a prevenire l'aterosclerosi e le malattie cardiache. La fasina è presente anche nella soia.[10]

Note

  1. ^ (FR) Michel Chauvet, Le point sur la nomenclature des haricots, à l'occasion de la parution de la monographie de Maréchal, Mascherpa et Stainie, in Journal d'agriculture traditionnelle et de botanique appliquée, vol. 29, n. 1, 1982.
  2. ^ (EN) P. Gepts, Encyclopedia of Genetics, Elsevier, 2001, pp. 1444–1445, DOI:10.1006/rwgn.2001.1749, ISBN 978-0-12-227080-2. URL consultato il 12 aprile 2020.
  3. ^ (FR) Dagba Eugène, Les facteurs du milieu, notamment la température, et le port du haricot, Phaseolus vulgaris L. (PDF), in Revue de Cytologie et de Biologie Végétale : Le Botaniste, n. 11, pp. 85-112.
  4. ^ (EN) Food and Agriculture Organization of The United Nations, FAOSTAT, su fao.org. URL consultato il 7 agosto 2020.
  5. ^ Michela Becchi, Riscoprire Frattura attraverso il fagiolo bianco: il borgo d’Abruzzo che rinasce, su gamberorosso.it, Gambero Rosso. URL consultato il 29 agosto 2021.
  6. ^ Fagiolo di Villaricca, su agricoltura.regione.campania.it.
  7. ^ I Fagioli di Brebbia - "I Fasou de' Brebbie", su comune.brebbia.va.it.
  8. ^ Coltivare i fagioli, su coltivare.wiki. URL consultato il 2 maggio 2022.
  9. ^ Fasina, Phasin: Terminologia scientifica - Definizione - Conoscere i prodotti - conoscere gli alimenti - Glossario - foodlexicon
  10. ^ Fasina nell'Enciclopedia Treccani

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Il fagiolo comune (Phaseolus vulgaris L.) è una pianta annua della famiglia delle Leguminose (anche detta Fabaceae), originaria dell'America centrale. Fu importato, a seguito della scoperta dell'America, in Europa dove esistevano unicamente fagioli di specie appartenenti al genere Vigna, di origine asiatica: i fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi ovunque soppiantando il gruppo del mondo antico, in quanto si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi (rispetto al Vigna la resa per ettaro è quasi doppia).

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