Il triotto (Rutilus aula) è un pesce d'acqua dolce, della famiglia dei ciprinidi.
È una specie endemica dei corsi d'acqua della Pianura Padana, presente anche in alcuni fiumi dell'Istria slovena e croata[1] . È stato introdotto in molti corsi d'acqua dell'Italia peninsulare dove ha formato popolazioni stabili (fenomeno noto come transfaunazione).
Predilige acque stagnanti o a corrente lentissima con ricca presenza di vegetazione acquatica.
Il triotto è abbastanza snello ed un po' compresso lateralmente. La livrea è argentea con tonalità verdastre sul dorso e con una striscia scura (spesso con riflessi violacei) sul fianco. L'iride dell'occhio è rossastra mentre le pinne sono incolori o verde brunastro.
Il periodo della fregola avviene in tarda primavera.
La femmina depone migliaia di uova di circa 1 mm di diametro, che si schiudono in 5-10 giorni, a seconda della temperatura dell'acqua.
Ha dieta onnivora, nutrendosi di vegetali, crostacei, vermi ed insetti.
A causa della sua introduzione nell'areale della congenere rovella (dove prima non era presente) si sono trovate in simpatria le due specie. Si è verificato un certo differenziamento dell'habitat fra le due, infatti la rovella è prevalente nei corsi d'acqua in cui c'è un minimo di corrente, dove la vegetazione è più scarsa e dove il fondo è più sabbioso mentre il triotto prevale nelle acque ferme, ricche di vegetazione sommersa ed a fondo fangoso o terroso. Comunque la sua introduzione ha prodotto una netta rarefazione della rovella.
È molto conosciuto dai pescatori come pesce da gara, ma poco apprezzate risultano le sue carni, accettabili ma liscosissime e poco consistenti. Viene spesso confuso e scambiato per altri pesciolini suoi simili (alborella, rovella, scardola).