The Opetiidae or flat-footed flies are members of a family of flies (insects of the Order Diptera).[1] The family contains only five extant species in two genera, Opetia from the Palearctic region and Puyehuemyia from Chile in South America. Several fossil genera have been assigned to the family, but many of these are likely to belong elsewhere in the Platypezoidea. Lonchopterites from the Early Cretaceous Lebanese amber and Electrosania from the Late Cretaceous New Jersey amber seem likely to be closely related to modern opetiids.[2]
See [1]
Opetiidae was formerly in Platypezidae.
The Opetiidae or flat-footed flies are members of a family of flies (insects of the Order Diptera). The family contains only five extant species in two genera, Opetia from the Palearctic region and Puyehuemyia from Chile in South America. Several fossil genera have been assigned to the family, but many of these are likely to belong elsewhere in the Platypezoidea. Lonchopterites from the Early Cretaceous Lebanese amber and Electrosania from the Late Cretaceous New Jersey amber seem likely to be closely related to modern opetiids.
Les Opetiidae sont une famille d'insectes diptères brachycères.
Selon Catalogue of Life (1 mars 2013)[1] :
Les Opetiidae sont une famille d'insectes diptères brachycères.
Opetia Meigen, 1830, è un genere di insetti dell'ordine dei Ditteri (Brachycera: Cyclorrhapha). Storicamente incluso nella famiglia dei Platypezidae, attualmente è trattato separatamente in una famiglia propria (Opetiidae Rondani, 1856).
Gli adulti sono insetti di piccole dimensioni, con corpo lungo 2-5 mm, con livrea di colore scuro ad eccezione degli occhi, di colore rosso. La morfologia è decisamente primitiva.
Il capo è globoso e leggermente più largo del torace, provvisto di due ocelli, oloptico nel maschio e dicoptico nella femmina. Setole fronto-orbitali e verticali robuste. Le antenne sono lunghe ed erette, completamente rivestite da setole; strutturalmente sono di tipo aristato ma con morfologia tipicamente primitiva per l'inserzione dello stilo all'apice del primo flagellomero. scapo e pedicello brevi, primo flagellomero oblugo e affusolato all'estremità, stilo lungo e sottile, bisegmentato, con segmento basale molto breve. L'apparato boccale è di tipo succhiante, con labbro superiore sottile e diritto, mascelle con lacinie brevi e sottili e palpi relativamente lunghi ed arcuati, labbro inferiore terminante con labelli provvisti di numerose pseudotrachee.
Il torace è leggermente convesso sul dorso e di profilo squadrato, con chetotassi primitiva e costituita da brevi setole: le acrosticali sono poco differenziate, quelle dorsocentrali anteriori sono brevi e allineate su due serie, quelle posteriori sono lunghe e uniseriali; presenti inoltre robuste setole omerali, notopleurali, sopralari, intralari e postalari. Lo scutello è provvisto di numerosi peli indifferenziati sul margine e una o due lunghe setole. Le zampe, sottili e prive di specializzazioni funzionali, hanno tarsi di cinque segmenti, con tarsomero prossimale marcatamente più lungo degli altri. Le ali sono larghe, con lobo anale pronunciato nei maschi e appena accennato nelle femmine, alula leggermente pronunciata e convessa, pterostigma in corrispondenza della terminazione di R1.
La nervatura alare è caratterizzata da una marcata evidenza delle vene longitudinali e dalla posizione prossimale delle vene trasversali. La costa si estende lungo l'intero margine e la subcosta e breve e confluente sulla costa. La radio si divide in tre rami: R1 relativamente breve; settore radiale breve e disposta in posizione prossimale, originata dalla base della radio presso la vena omerale; R2+3 e R4+5 lunghe e parallele; R4+5 confluente sul margine in corrispondenza dell'apice dell'ala. La media si divide in tre rami confluenti sul margine posteriore, con base di M4 in posizione prossimale e biforcazione M1+2 in posizione centrale. La vena trasversa mediale è assente, perciò manca la cellula discale. cubito breve e confluente sull'anale alla base del lobo anale con un angolo acuto e ramo terminale A1+CuA lungo e confluente sul margine. Le vene trasverse radio-mediale e medio-cubitale sono posizionate presso la base dell'ala, perciò le cellule basali e cup hanno uno sviluppo ridotto.
L'addome è oblungo, compresso lateralmente nel maschio e largo e leggermente compresso in senso dorso ventrale nelle femmine. L'addome delle femmine ha gli uriti 6-10 fusi a formare un ovopositore di sostituzione e retratti, insieme all'urite 5 all'interno del quarto. Quello dei maschi ha l'ipopigio ruotato di 180° e riflesso in posizione ventrale sotto gli uriti pregenitali.
Lo stadio larvale è sconosciuto.
L'habitat di questi insetti è costituito da ambienti boschivi di pianura o di collina. Nel complesso si tratta di ditteri poco conosciuti, i cui adulti hanno probabilmente un regime dietetico glicifago e si nutrono di nettare[1][2].
Malgrado non si conoscano gli stadi preimmaginali, si ritiene probabile l'associazione delle larve al legno marcescente o altri detriti vegetali in decomposizione[3]
Il genere Opetia è stato storicamente incluso all'interno della famiglia Platypezidae fino a quando Chandler (1981, 1991) lo ha elevato al rango di famiglia[4][5]. Il carattere primitivo di questo genere, nell'ambito dei Cyclorrhapha, è stato in passato motivo di controversia: secondo Disney (1987) Opetia dovrebbe essere spostato dai Cyclorrhapha e inserito fra i Brachiceri inferiori nella superfamiglia degli Empidoidea[6]. La tesi di Disney, tuttavia, non trovò consenso e attualmente la generalità degli Autori concorda con l'impostazione di Chandler trattando il genere Opetia come famiglia a sé strettamente affine ai Platypezidae.
Dal punto di vista filogenetico, Opetia è considerato il ciclorrafo più primitivo e formerebbe un clade monofiletico con l'affine famiglia dei Platypezidae. Alcuni Autori interpretano peraltro tale affinità trattando la superfamiglia Platypezoidea in senso stretto, ovvero comprendente solamente gli Opetiidae e i Platypezidae, e separando le famiglie Ironomyiidae, Lonchopteridae e Phoridae in un'altra superfamiglia, denominata Phoroidea.
Il genere comprende solo quattro specie[7]:
Il genere Opetia ha distribuzione esclusivamente paleartica. Le specie O alticola e O. anomalipennis sono presenti in Giappone, O. ussuriensis nella Siberia orientale.
In Europa è presente solo O. nigra con un'ampia diffusione; il catalogo Fauna Europaea cita anche la presenza di questa specie in Asia, dato però non riscontrato nel Byosistematic Database of World Diptera[8]. In Italia, la presenza di O. nigra è limitata alle sole regioni settentrionali[9].
Il genere Opetia è l'unico relitto di una famiglia, comprendente altri generi estinti, che si è irradiata dal Cretaceo al Paleogene. Gli Opetiidae, insieme agli affini Platypezidae sono le famiglie più primitive dei Cyclorrhapha ed è accertata la loro presenza sulla Terra già dal Giurassico superiore, con il ritrovamento, in Cina, di fossili attribuiti a generi estinti[10][11][12][13].
I generi estinti appartenenti alla famiglia degli Opetiidae sono Lithopetia, Opetiala, Oppenheimiella e Pseudopetia. In questi sono classificate cinque specie fossili, di cui tre datate al Giurassico superiore (Lithopetia hirsuta, Pseudopetia exilis e Pseudopetia grandis), una a cavallo tra il Giurassico superiore e il Cretaceo inferiore (Opetiala shatalkini) e, infine, una risalente all'Eocene (Oppenheimiella baltica). Un sesto fossile è classificato, infine, nel genere Opetia (Opetia atra) e risale all'Oligocene.
Opetia Meigen, 1830, è un genere di insetti dell'ordine dei Ditteri (Brachycera: Cyclorrhapha). Storicamente incluso nella famiglia dei Platypezidae, attualmente è trattato separatamente in una famiglia propria (Opetiidae Rondani, 1856).
Opetiidae zijn een familie uit de orde van de tweevleugeligen (Diptera), onderorde vliegen (Brachycera). Wereldwijd omvat deze familie 5 genera en 10 soorten.
Opetiidae er en liten familie av små fluer beslektet med flatfotfluene. De ble tidligere regnet til denne familien men er skilt ut fra den etter nærmere analyser av slektskapsforholdene. En art er funnet så langt vest som Dalarna i Sverige og det er sannsynlig at den også kan finnes i Norge.
Små til middelsstore (2-5 mm lange), mørke fluer. Brystet (thorax) er kraftig med flere lange børster. Bakkroppen er sylindrisk og ganske tykk.
Hodet er tydelig avsatt fra kroppen, ganske stort med store fasettøyne som møtes i pannen hos hannene. I pannen sitter tre punktøyne (ocelli). Hos hunnene er det 3-4 par kraftige børster langs innerkanten av fasettøynene, og fasettøynene har en vinkelformet innskjæring like ovenfor antennefestet. Antennene er ganske lange, består av tre ledd, der det ytterste er omtrent dobbelt så langt som bredt og kjegleformet. I spissen av det ytterste leddet sitter det en antennebørste (arista) som mer ganske tykk og litt lengre enn resten av antennen til sammen.
Vingene er trekantede hos hannene, ovale hos hunnene. De har tydelige lengde-årer, men ingen tverrårer i de ytterste to tredjedelene. Hos hannene er den fremste tredjedelen av vingen mørk, hos hunnene bare et lite område ved basis.
Beina er kraftige, kledd med korte men kraftige hår.
Larvene er ukjente.
Lite er kjent om leveviset til disse fluene. Man kjenner ikke larvene, men man har klekket Opetia nigra fra sterkt nedbrutt, råtten bjørkeved.
Fluene ser ut til å være vanligst i skog. Hannene danner små svermer rundt landemerker, for eksempel en person som står stille. Trolig besøker disse fluene blomster og drikker nektar. Voksne fluer kan finnes i de fleste av årets måneder (februar til november i Storbritannia).
Det er kjent fire eller fem arter, derav en, Opetia nigra, fra Europa.
Opetiidae er en liten familie av små fluer beslektet med flatfotfluene. De ble tidligere regnet til denne familien men er skilt ut fra den etter nærmere analyser av slektskapsforholdene. En art er funnet så langt vest som Dalarna i Sverige og det er sannsynlig at den også kan finnes i Norge.
Opetiidae Rondani, 1856
Opetiidae (лат.) — семейство насекомых из отряда двукрылых, в которое включены два современных рода — Opetia Meigen, 1830 и Puyehuemyia Amorim, Silva, Brown, 2018. Четыре рода известны в ископаемом состоянии из нижнемеловых отложений. Обитают эти мухи в низменностях лесов и горных районов. Биология этих двукрылых известна плохо.
Европа (O. nigra), Дальний Восток России (O. ussuriensis), Япония (O. alticola и O. anomalipennis), Чили (P. chandleri)[1].
5 современных видов из 2 родов и несколько ископаемых[1].
Opetiidae (лат.) — семейство насекомых из отряда двукрылых, в которое включены два современных рода — Opetia Meigen, 1830 и Puyehuemyia Amorim, Silva, Brown, 2018. Четыре рода известны в ископаемом состоянии из нижнемеловых отложений. Обитают эти мухи в низменностях лесов и горных районов. Биология этих двукрылых известна плохо.