Solidagininae O. Hoffm., 1890 è una sottotribù di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae).
Etimologia
Il nome della sottotribù deriva dal suo genere Solidago L., 1753 la cui etimologia è controversa ma in ogni caso fa riferimento alle proprietà medicamentose di varie specie di questo genere, e potrebbe derivare dal latino solido il cui significato è “consolidare, rinforzare” e quindi anche “guarire del tutto”[1][2]. ll nome scientifico della sottotribù è stato definito per la prima volta dal botanico tedesco Karl August Otto Hoffmann (1853-1909) nella pubblicazione "Die Natürlichen Pflanzenfamilien " a cura dei botanici germanici H.G.A.Engler e K.A.E.Prantl del 1890.[3]
Descrizione
Le specie di questa sottotribù hanno un habitus di tipo erbaceo o arbustivo.[4][5]
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato. La lamina è per lo più intera, meno spesso con bordi seghettati; la superficie può essere punteggiata da ghiandole e le ghiandole possono essere stipitate.
Le infiorescenze sono di tipo corimboso o tirsoide, a volte ramose oppure con capolini solitari. I capolini sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) disposte in modo embricato che fanno da protezione al ricettacolo sul quale sono inseriti due tipi di fiori: i fiori del raggio ligulati e i fiori del disco tubulosi. Le brattee dell'involucro sono piatte e indurite alla base e di consistenza erbacea nella parte apicale. Il ricettacolo può essere provvisto o privo di pagliette di protezione alla base dei fiori.
I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). In particolare i fiori ligulati esterni sono disposti su una sola serie (o possono essere assenti), sono femminili e fertili;:i fiori centrali tubulosi sono ermafroditi (sono funzionalmente maschili in Amphiachyris, Amphipappus e Petradoria).
- Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
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* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[6]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: le corolle sono gialle o qualche volta bianche.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo.[7]
- Gineceo: il gineceo ha uno stilo in genere filiforme. Le appendici (stigmi) dello stilo sono brevi o lunghe a seconda della specie con appendici raccolte e papillose e con linee stigmatiche marginali[8]. La superficie degli stigmi è papillosa. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[7]
I frutti sono degli acheni a superficie liscia e forma affusolata, con molte nervature longitudinali e provvisti di ghiandole e setole con punte a forma di ancora. Il pappo è normalmente di posto su una sola serie ed è persistente; in Gutierrezia è notevolmente ridotto.
Distribuzione e habitat
L'habitat delle piante di questa sottotribù è relativo soprattutto alle zone temperate dell'emisfero boreale. Le specie di questo gruppo sono distribuire in maggioranza nell'America del Nord (un solo genere è eurasiatico: Solidago). Nella tabella sottostante sono indicate in dettaglio le distribuzioni relative ai vari generi della sottotribù.
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[9] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[10]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Astereae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Astereae a sua volta è suddivisa in 18 sottotribù (Solidagininae è una di queste).
Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 18 (con riduzioni a 16, 10 e 8).[4]
Filogenesi
Cladogramma della sottotribù
Secondo gli ultimi studi la tribù Astereae è suddivisa in più linee filogenetiche (lignaggi o gruppi) e/o cladi: (1) gruppo basale (per lo più lignaggio africano, ma anche eurasiatico), (2) clade paleo-sudamericano, (3) clade della Nuova Zelanda, (4) lignaggio dell'Australasia, (5) lignaggio del Sudamerica, (6) clade nordamericano. La sottotribù Solidagininae è relativa al clade nordamericano.[5] La circoscrizione di questo gruppo da un punto di vista morfologico è variata ampiamente nel corso del tempo. Solo ultimamente in base ad analisi di tipo cladistico sul DNA nucleare di varie specie di questa sottotribù è stato possibili individuare un gruppo abbastanza omogeneo, corrispondente in gran parte con le Solidagininae come sono attualmente composte, descritto dalle seguenti caratteristiche di base (anche se le eccezioni abbondano):[11]
In realtà questo gruppo così definito non risulta monofiletico ma al più si possono individuare due sottocladi ancora non del tutto risolti:[12]
Un terzo sottoclade individuato da precedenti studi[11] comprende una serie di generi in posizione controversa (non considerati nella presente voce in quanto attualmente sono trasferiti ad altri gruppi) come Ericameria (incertae sedis), Pentachaeta , Tracyina e Rigiopappus (questi ultimi tre ora sono raccolti in una sottotribù a parte: Pentachaetinae).
Anche la circoscrizione dei vari generi di questa sottotribù è ancora oggetto di controversie tra i vari botanici. Ad esempio le due specie di Amphiachyris spesso vengono trattate come appartenenti al genere Gutierrezia. In realtà sembrano più strettamente legate al genere monotipo Thurovia[14]; in effetti Amphiachyris si distingue da Gutierrezia per la presenza di peli ghiandolari solamente sulle facce abassiali delle foglie, per i fiori del disco funzionalmente maschili e anche per scaglie del pappo connate alla base; mentre Thurovia si distingue per la sua infiorescenza spiciforme o spighiforme, ossia una infiorescenza racemosa con piccoli fiori sessili in posizione ascellare e acheni ricoperti densamente da setole sericee con pappi composti da scaglie. Da alcuni studi Thurovia risulta essere il “gruppo fratello” di Amphiachyris.[15]
Prove, sempre di tipo molecolare, ipotizzano un rapporto tra i generi Bigelowia e Euthamia, mentre evidenze morfologiche accomunano i generi Chrysoma, Gundlachia ai già citati generi Bigelowia e Euthamia.[16]
Altri recenti studi[17] sul genere Chrysothamnus (nel quale in precedenza erano confluite alcune specie come Hesperodoria scopulorum (M.E.Jones) Greene - ora Chrysothamnus scopulorum - e Vanclevea stylosa (Eastw.) Greene - ora Chrysothamnus stylosa[18]) hanno evidenziato la sua non monofilia e quindi l'esigenza di riorganizzare la tassonomia di alcune parti della sottotribù.
Il principale e più grande genere della sottotribù, Solidago, più volte è stato soggetto a ristrutturazioni di tipo tassonomico. Da questo genere in tempi recenti è stata separata l'unica specie (Chrysoma pauciflosculosa (Michx.) Greene) del genere monotipo Chrysoma che originariamente era descritta all'interno del genere Solidago come Solidago pauciflosculosa Michx.[19], oppure la specie Oreochrysum parryi (A. Gray) Rydb. (descritta in passato come Solidago parryi)[20], oppure le specie del genere Euthamia anche queste inizialmente posizionate in Solidago[21]. Le specie di quest'ultimo genere sono caratterizzate da una enorme varietà fenotipica; e i vari aspetti di transizione tra una specie e l'altra sono probabilmente correlati più a fattori ambientali che non a fenomeni di introgressione.
In base a recenti studi il genere Xylothamia G.L.Nesom, Y.B.Suh, D.R.Morgan & B.B.Simpson non fa più parte della sottotribù.[22] Inoltre in base ad analisi filogenetiche si è dimostrato polifiletico.[23] Parte delle specie sono state assorbite dal genere Gundlachia.[24] Mentre altre specie di Xylothamia sono ora descritte in generi come Neonesomia.[25] Un altro genere, Tonestus A.Nelson (ora incertae sedis), recentemente è stato tolto dal gruppo.[26]
Il cladogramma a lato tratto da uno studio citato[12] e semplificato (sono indicati solamente alcuni generi della sottotribù) visualizza la posizione filogenetica dei vari generi divisi nei due cladi.
Composizione della sottotribù
La sottotribù comprende 25 generi e circa 180 specie.[4][27]
Chiave per i generi
Per meglio comprendere ed individuare i vari generi della sottotribù l'elenco seguente utilizza il sistema delle chiavi analitiche.[28]
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PRIMA SEZIONE: il pappo è assente o formato da una breve coroncina di piccole scaglie; il numero cromosomico è 2n=10 (oppure 8, oppure 16);
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- genere Gymnosperma
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Gruppo 1B: l'habitus delle piante è di tipo erbaceo o bassi sub-arbusti; i fiori del raggio eccedono di molto l'involucro; il numero cromosomico è 2n=10;
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Gruppo 2A: i fiori del disco sono funzionalmente maschili; il pappo dei fiori del disco è formato da 5 – 8 scaglie a forma lineare-spatolata e connate alla base;
- genere Amphiachyris
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Gruppo 2B: i fiori del disco sono ermafroditi; il pappo dei fiori del disco è assente o è composto da una bassa corona o da un anello di scaglie forma lanceolata;
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Gruppo 3A: le infiorescenze si compongono di capolini terminali; i fiori del raggio sono presenti; i fiori del disco sono più di tre; il pappo è formato da scaglie rigide disposte in 1 – 2 serie o è più ridotto in altre specie;
- genere Gutierrezia
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Gruppo 3B: le infiorescenze si compongono di capolini disposti in posizione ascellare; i fiori del raggio sono assenti; i fiori del disco sono tre con un pappo formato da scaglie dotate di robuste punte, lunghe quanto la corolla del rispettivo fiore e sono disposte su 2 serie;
- genere Thurovia
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Gruppo 1A: il pappo è formato da scaglie, o anche da setole piatte o brevi e di diverse lunghezze; spesso i pappi dei fiori del disco sono diversi da quelli del raggio;
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Gruppo 2A: le piante hanno un indumento spinescente; le infiorescenze sono composte da agglomerati di capolini in formazioni corimbose; i fiori del disco sono funzionalmente maschili; il pappo dei fiori del raggio è composto da 15 – 20 setole piatte e simili a pagliette lunghe circa 1 mm; il pappo dei fiori del disco è formato da setole contorte lunghe circa 3 mm;
- genere Amphipappus
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Gruppo 2B: le piante non hanno un indumento spinescente; le infiorescenze sono composte da capolini solitari o pochi raggruppati in sciolti corimbi; i fiori del disco sono ermafroditi; il pappo è formato da setole aristate;
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Gruppo 3A: la lamina delle foglie è lineare- lanceolata, con la pagina solcata da tre nervi, la superficie resinosa-viscida e un portamento arcuato; i capolini hanno solamente i fiori del disco; il pappo è formato da pagliette aristate;
- genere Vanclevea
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Gruppo 3B: la lamina delle foglie è lineare, oppure oblanecolata o spatolata, con la pagina solcata da un nervo solo, la superficie non è resinosa-viscida e il portamento non è arcuato; i capolini sono provvisti dei fiori del raggio o di quelli del disco; il pappo ha forme varie;
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Gruppo 4A: i capolini sono provvisti dei fiori del raggio; le brattee dell'involucro hanno una forma ovata; il ricettacolo è privo di pagliette; le scaglie del pappo, simili a setole appiattite e finemente barbate sono disposte su 1 – 2 serie;
- genere Acamptopappus
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Gruppo 4B: i capolini sono provvisti dei fiori del disco; le brattee dell'involucro hanno una forma oblanceolata; il ricettacolo è fornito di pagliette di protezione della base dei fiori; le scaglie del pappo (da 5 a 8), a forma lineare-lanceolata e appiattite sono disposte su 1 serie;
- genere Eastwoodia
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Gruppo 1B: il pappo è formato da setole; i pappi dei fiori del disco e quelli del raggio sono uguali;
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Gruppo 5A: le corolle dei fiori del disco sono regolari o leggermente irregolari; le setole del pappo (a volte dilatate all'apice) sono disposte su 1 – 3 serie;
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Gruppo 6A: i fiori del raggio sono presenti; la distribuzione di queste piante è USA orientale e Isole dei Caraibi;
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Gruppo 7A: i fiori del raggio sono colorati di giallo; gli acheni sono provvisti di 8 – 10 nervi biancastri e in rilievo; il pappo è disposto su 2 – 3 serie; le foglie si presentano con areole sub-isodiametriche (presentano più o meno le stesse misure nelle varie direzioni) con bordi incassati e resinosi; la distribuzione di queste piante è USA orientale;
- genere Chrysoma
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Gruppo 7B: i fiori del raggio sono colorati di bianco; gli acheni sono percorsi da 5 nervi longitudinali; il pappo è disposto su una serie; le facce delle foglie sono punteggiate-resinose; la distribuzione di queste piante è relativa alle Isole dei Caraibi;
- genere Gundlachia (alcune specie)
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Gruppo 6B: i fiori del raggio sono spesso assenti, se presenti sono colorati di giallo; la distribuzione di queste piante è USA occidentale e Messico del nord-ovest;
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Gruppo 8A: le setole del pappo sono dilatate all'apice o attenuate; l'infiorescenza è composta da grappoli di capolini disposti in corimbi compatti; i fiori del raggio sono presenti o assenti; le brattee dell'involucro sono disposte in ranghi verticali e distinti;
- genere Chrysothamnus
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Gruppo 8B: le setole del pappo sono dilatate all'apice; le infiorescenze si compongono di 2 – 4 capolini liberamente aggregati in corimbi, sessili o provvisti di brevi pedicelli; i fiori del raggio sono carenti;
- genere Hesperodoria
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Gruppo 5B: le corolle dei fiori del disco sono fortemente zigomorfe; le setole del pappo (con gli apici attenuati) sono disposte su una serie;
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Gruppo 9A: le foglie sono di tipo irto ma non sono resinose; i rami sono densamente fogliati con foglie acicolari (aghiformi, appuntite e rigide) in gruppi ascellari; non sono presenti i fiori del raggio;
- genere Chihuahuana
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Gruppo 9B: le foglie non sono irte e resinose, ma terminano con una punta; non sono presenti gruppi di foglie ascellari; i fiori del raggio possono essere presenti oppure no;
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Gruppo 10A: le piante sono degli arbusti simili alle ginestre con molti rami eretti e fortemente rigidi; le foglie sono a disposizione ampia e a portamento eretto;
- genere Xylovirgata
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Gruppo 10B: l'habitus di queste piante è di tipo arbustivo con molti rami ascendenti ma non sono simili alle ginestre; i rami sono affusolati e lisci o debolmente increspati; le foglie sono persistenti e inoltre sono disposte uniformemente e piuttosto vicine le une alle altre;
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Gruppo 11A: le foglie sono involute (arrotolate in su) e appaiono affusolate; i capolini sono privi dei fiori del raggio o con 1 - 3 fiori soltanto;
- genere Gundlachia (alcune specie)
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Gruppo 11B: le foglie hanno una lamina stretta e piatta; i fiori del raggio sono da 5 a 15 per capolino;
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Gruppo 12A: le brattee dell'involucro sono disposte in modo debolmente scalare; le infiorescenze sono di tipo corimboso; i rami hanno la superficie minutamente papillato-scabrosa;
- genere Medranoa
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Gruppo 12B: : le brattee dell'involucro sono disposte in modo fortemente scalare; le infiorescenze sono liberamente tirsiformi; i rami sono glabri;
- genere Neonesomia
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- genere Oligoneuron (alcune specie)
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Gruppo 2B: i fiori sia del raggio che del disco sono gialli; i frutti acheni sono cosparsi da dense setole sericee; le brattee involucrali sono carenate con una singola vena centrale verde e bianca e con all'apice una evidente punta;
- genere Sericocarpus
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Gruppo 1B: i fiori del raggio sono gialli oppure assenti;
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- genere Stenotus
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Gruppo 5A: le foglie sono prive di venature con lamina oblanceolata; le infiorescenze sono racemose o debolmente corimbose; i fiori del disco sono ermafroditi; le setole del pappo sono disposte su una sola serie;
- genere Columbiadoria
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Gruppo 5B: le foglie sono percorse da 3 – 5 evidenti vene parallele; le infiorescenze sono decisamente corimbose; i fiori del disco sono funzionalmente maschili; le setole del pappo sono disposte su 2 – 3 serie;
- genere Petradoria
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Gruppo 4B: la parte ipogea della pianta è formata da radici fibrose secondarie da rizoma o da tubero;
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Gruppo 6A: la superficie delle foglie è resinosa o punteggiata oppure entrambi i caratteri, ma prive di peli stipitato-glandolari; la consistenza delle brattee dell'involucro è normalmente coriacea nella parte inferiore e con una punta chiaramente verde;
- genere Oreochrysum
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Gruppo 6B: le foglie sono provviste di peli stipitato-glandolari; le brattee dell'involucro sono fondamentalmente erbacee;
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Gruppo 7A: le foglie hanno una lamina lineare o strettamente oblanceolata con una evidente punta; le corolle dei fiori del disco non sono venate di arancio;
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Gruppo 8A: le foglie basali sono persistenti, quelle cauline sono progressivamente ridotte; i capolini contengono solamente i fiori del disco (quelli del raggio sono assenti); le brattee dell'involucro sono disposte in ranghi verticali;
- genere Bigelowia
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Gruppo 8B: le foglie sono tutte cauline; i capolini sono formati dai fiori del raggio (da 15 a 25); le brattee dell'involucro non sono disposte in ranghi verticali;
- genere Euthamia
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Gruppo 7B: le foglie sono in maggioranza provviste di una ampia lamina lineare, con superficie punteggiata (Oligoneuron) oppure no Solidago); le corolle dei fiori del disco sono percorse da venature aranciate e resinose;
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Gruppo 9A: le infiorescenze sono decisamente corimbose; i lobi delle corolle dei fiori del disco sono eretti; il pappo è formato da setole disposte in 1 o 2 serie;
- genere Oligoneuron (alcune specie)
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Gruppo 9B: le infiorescenze sono di tipo tirsoide, raramente sono debolmente corimbose; i lobi delle corolle dei fiori del disco sono riflessi (piegati all'indietro) e avvolgenti; il pappo è formato da setole disposte su una sola serie;
- genere Solidago
Alcune specie
Note
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