Ruscus hypoglossum L., 1753 è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Asparagaceae.[1]
Ruscus: da ruscum/ruscus, antico nome latino del pungitopo in Virgilio e Plinio, contrazione di "rusticus" cioè "rustico, della campagna";
hypoglossum: dal prefisso greco ὑπο - hypo, sotto e da γλῶττα glotta o γλῶσσα glossa, lingua: perché il fiore sta sotto una linguetta costituita da una piccola brattea.[2]
Il ruscolo ipoglosso è un piccolo arbusto suffruticoso sempreverde alto dai 30 ai 60 cm. Presenta un rizoma strisciante con fusti gracili, più o meno compressi, semplici. I Cladodi sono ellittici (3-4 x 8–9 cm) o oblanceolati (3-4 x 15–17 cm).[3][4]
Le foglie ridotte a squame strettamente lanceolate di 3-4 x 9–12 mm.
I fiori sono unisessuali, in fascetti di 3-6 al centro dei cladodi, con una squama ascellante. I tepali verdastri.
Il frutto è una bacca sferica, dapprima verde poi rossa a maturità, di 10–15 mm, con al suo interno 1- 2 semi subsferici, lisci, bruni, di 5–8 mm di diametro.
L'antesi avviene nei mesi invernali, da dicembre ad aprile, quando, al centro del cladodio, spunta un fiore.
A differenza del pungitopo, la parte terminale della nervatura centrale che coincide con la punta del clatodo non punge.
La specie ha un areale eurimediterraneo, che si estende dalla Spagna alla Macedonia, all'Africa settentrionale e all'Asia minore fino al Caucaso. In Italia è presente in tutte le regioni tranne la Sardegna, la Puglia, la Basilicata e la Calabria.[5]
Vive in luoghi selvatici ed ombrosi di faggete e boschi di latifoglie decidue o dove è presente l'olivo.
Ruscus hypoglossum L., 1753 è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Asparagaceae.