Asteiidae is a small but widespread family of acalyptrate flies or Diptera. About 130 species in 10 genera have been described worldwide. They are rarely collected.
For terms see Morphology of Diptera.
Adult asteiids are minute to small (1–3 millimeters) thin-bodied and delicate (often weakly sclerotized) flies, with yellow-black or dark colours. The wings are relatively long and transparent. The head is rounded, the male almost always with distinct interfrontal stripes. The arista may be bare or pubescent but usually has a zigzag of longer and shorter alternating rays. The postvertical bristles are weakly developed, divergent or parallel or totally absent. Ocellar bristles may be present or absent. There is one orbital bristle on each side of the frons (Shtakel'berg] (0–2 pairs of frontal bristles). Interfrontal bristles may be present as may scattered interfrontal setulae. Vibrissae may be absent or present. On the mesonotum are one to two pairs of dorsocentral bristles. The costa is entire, without interruptions; the subcosta is reduced; posterior basal wing cell and discoidal wing cell are fused; anal cell of wing and anal vein of wing are absent. Tibiae lack a dorsal preapical bristle.
See [1]
Adults are often found on flowers and low vegetation but have been collected at windows indoors and on tree wounds. In one genus (Leiomyza) adults are found on mushrooms and bracket fungi. Adults of the species Astiosoma rufifrons Duda are attracted to wood ash after bonfires especially at evening. Larval biologies are unknown, but adults have been reared from fungi (Leiomyza), stalks of Cannabis sativa, flower buds, and dried reed stems. Sabrosky (1987) suggested that the larvae may be scavengers in the frass of other insects.
Sabrosky, C.W., 1943. New genera and species of Asteiidae (Diptera), with a review of the family in the Americas. Annals of the Entomological Society of America: 36(3):501-514. Available online at the Core Historical Literature of Agriculture, Albert R. Mann Library, Cornell University.
Sabrosky, C.W., 1956. Additions to the knowledge of Old World Asteiidae.Revue francaise d'entomologie (Nouvelle Serie) 23:216-243.
The family Asteiidae was erected by Hermann Loew
Agromyzoinea (Odiniidae+Fergusoninidae+Agromyzidae)
Opomyzoinea (Opomyzidae+Anthomyzidae)
AsteioineaNeurochaetidae+Aulacigastridae+Periscelididae
Asteiidae
Asteiidae is a small but widespread family of acalyptrate flies or Diptera. About 130 species in 10 genera have been described worldwide. They are rarely collected.
Asteiidae est une famille de diptères.
La famille Asteiidae compte 10 genres et 135 espèces.
Selon Catalogue of Life (2 juin 2013)[1] :
Asteiidae est une famille de diptères.
Asteiidae Rondani, 1856, è una piccola famiglia di insetti dell'ordine dei Ditteri (Brachycera: Cyclorrhapha: Acalyptratae). Composta da forme prevalentemente saprofaghe, non risulta di alcuna importanza dal punto di vista economico.
Gli adulti hanno corpo delicato e di piccole dimensioni, lungo 1-3 mm. Il capo è relativamente grande rispetto al resto del corpo, ha profilo laterale isodiametrico alla vista laterale o più o meno marcatamente, mentre alla vista dorsale appare concavo nella regione occipitale. È provvisto di ocelli e grandi occhi composti; questi ultimi occupano gran parte del capo alla vista laterale. La chetotassi è varia, ma in generale tende ad una semplificazione con la riduzione del numero di setole: è sempre presente il paio di setole verticali esterne, mentre possono essere presenti o assenti le setole fronto-orbitali (1-2 paia), le ocellari (un paio), le verticali interne (un paio) e le postocellari (un paio). Queste ultime, se presenti, sono deboli e divergenti o parallele. Vibrisse lunghe, ma chiare e sottili. Le antenne sono caratterizzate dal profilo a zigzag dell'arista, dovuto all'inserzione di peli radi più o meno lunghi. L'apparato boccale è di tipo lambente-succhiante, con labbro inferiore corto e terminante in due labella carnosi.
Il torace è al massimo largo quanto il capo, ha il profilo laterale convesso e presenta anch'esso una chetotassi semplificata. Sul mesonoto sono sempre presenti 1-4 paia di setole dorsocentrali, 1-2 paia di scutellari, un paio di postalari e 1-3 paia di notopleurali. Sono eventualmente presenti, secondo la specie, setole omerali (un paio), postalari presuturali (un paio) e intralari postsuturali (un paio). Le acrosticali sono assenti o composte da peli. Sulle pleure sono presenti setole solo nell'episterno ventrale, in numero di 1-3 per lato. Le zampe sono relativamente corte e sottili e prive di formazioni pilifere caratteristiche.
Le ali sono ialine, relativamente strette e caratterizzate da una venatura semplificata per la riduzione o l'assenza delle nervature posteriori. Il lobo anale è ampio, l'alula poco pronunciata; in alcuni generi (Asteia, Bryania, Lowemyia), l'alula è del tutto assente. La costa si estende fino alla zona apicale, termina alla confluenza di M1+2 e non presenta fratture, ma è meno robusta nel tratto basale fra la vena omerale e il ramo anteriore della radio. La subcosta è breve, poco evidente ed evanescente nel tratto terminale, dove si confonde con R1.
La radio si divide in tre rami. R1 è breve e confluisce sul margine costale entro il terzo prossimale. Il settore radiale è molto breve si divide nei rami R2+3 e R4+5 primo subisce in genere una drastica curvatura e confluisce nel margine costale entro la metà basale, a breve distanza dalla terminazione di R1, oppure, in alcune specie di Leiomyza, si prolunga fino a confluire sul margine costale nel suo terzo distale. Il ramo R4+5 ha invece un andamento approssimativamente rettilineo e percorre la regione remigante per tutta la sua lunghezza fino a confluire sulla costa in posizione subapicale. La media è indivisa ed ha un'ampia concavità, tendendo a convergere in posizione subapicale a breve distanza dalla terminazione di R4+5.
Le nervature posteriori sono ridotte. Nella maggior parte delle specie è presente il solo ramo CuA1, che si interrompe poco prima di raggiungere il margine. Il secondo ramo della cubito (CuA2) e l'anale sono del tutto assenti oppure, in Phlebosotera, sono evanescenti.
Semplificato è anche il sistema di nervature trasversali. La radio-mediale (r-m) è sempre presente ed ha una posizione più prossimale rispetto alla terminazione di R1. La medio-cubitale basale (bm-cu) è sempre assente, la medio-cubitale discale è presente nella maggior parte dei generi (es. Sigaloessa, Astiosoma, Leiomyza) e assente in Asteia, Bryania e Lowemyia. Quando è presente si posiziona entro la metà basale dell'ala. Conseguenza della riduzione della venatura è la semplificazione del sistema di cellule: la prima basale è sempre presente e ad essa si accompagna, nella maggior parte dei generi, una cellula chiusa formata dalla fusione della seconda basale e della discale (bm+dm). La cup è presente solo in Phlebosotera ed è ridotta ad una piccola cellula chiusa poco evidente.
Asteia Astiosoma Schemi ricorrenti della nervatura alare degli Asteiidae.L'addome è cilindrico-ovoidale e poco sclerificato. I maschi hanno gli uriti genitali più o meno asimmetrici ed hanno l'edeago asimmetrico e suddiviso in tre parti, di cui quella distale, il distifallo, è molto lunga e sottile, a volte arrotolata. Gli uriti genitali delle femmine non presentano conformazioni particolari.
La larva, a maturità, è lunga 2–3 mm, è apoda, di forma cilindrica e di colore bianco.
La biologia degli Asteiidae è poco conosciuta ed è limitata ad osservazioni su alcune specie. Gli adulti hanno habitat differenti, secondo la specie, e possono ritrovarsi in ambienti forestali oppure in spazi aperti, fra l'erba e gli arbusti, spesso sui fiori. Un singolare comportamento è stato rilevato da Chandler (1978) negli adulti della specie Astiosoma rufifrons: questi sono attratti facilmente, nelle ore serali, dalla cenere calda della legna bruciata[1][2].
Le larve, nelle forme conosciute, mostrano differenti regimi alimentari: il genere Leiomyza comprende specie con larve micetofaghe, in quanto associate ai corpi fruttiferi dei funghi delle Agaricales, mentre il genere Asteia comprenderebbe specie con larve fito-saprofaghe. Secondo Sabrosky (1987), la saprofagia delle larve sarebbe il regime alimentare ricorrente nella famiglia, in particolare sui rifiuti lasciati da altri insetti[3].
In base alla chetotassi cefalica e toracica e alla conformazione del capo, Willi Hennig (1973) metteva in stretta relazione gli Asteiidae con le famiglie Periscelididae, Aulacigastridae e Teratomyzidae; le quattro famiglie erano riunite nel gruppo denominato Periscelididea, nell'ambito della superfamiglia Anthomyzoidea[4]. L'inquadramento di Hennig è stato successivamente discusso e integrato da McAlpine (1989): prendendo in esame il lavoro di Hennig e successivi lavori di altri ditterologi, più o meno divergenti, l'Autore conferma il carattere monofiletico degli originari Periscelididea sensu Hennig integrandovi due nuove famiglie, definite dopo il lavoro di Hennig. Nell'ambito degli Opomyzoidea, che comprendono anche gli Anthomyzoidea sensu Hennig, McAlpine elabora un albero filogenetico composto da quattro clade e colloca i Periscelididea sensu Hennig nel clade degli Asteioinea[5]. All'interno degli Asteioinea distingue due gruppi di famiglie e mette gli Asteiidae in stretta relazione con le famiglie Teratomyzidae e Xenasteiidae, quest'ultima definita nel 1980 da Hardy. L'albero filogenetico degli Opomyzoidea, secondo McAlpine, ha dunque la seguente struttura[6]:
OpomyzoideaAgromyzoinea (Odiniidae+Fergusoninidae+Agromyzidae)
Opomyzoinea (Opomyzidae+Anthomyzidae)
AsteioineaNeurochaetidae+Aulacigastridae+Periscelididae
Asteiidae
La famiglia, descritta da Rondani nel 1856 con il nome Asteina, fu rinominata da Loew (1861) con l'attuale denominazione. Nel corso della storia della tassonomia dei Ditteri, diversi Autori considerarono gli Asteiidae vicini ai Drosophilidae. Hennig (1971) propose un differente inquadramento sistematico, mettendo la famiglia in relazione con i Periscelididae[8].
La suddivisione sistematica della famiglia fu trattata da Sabrosky (1956) che propose la ripartizione in due sottofamiglie, Asteiinae e Sigaloessinae. La prima era caratterizzata dall'assenza dell'alula e della vena medio-cubitale discale, la seconda dalla presenza di questi caratteri e di una frangia di peli in corrispondenza del margine dell'alula. La ricorrenza di questi caratteri, tuttavia, non si verifica in alcuni generi. Peraltro, gli studi sulle relazioni filogenetiche fra i generi della famiglia hanno messo in evidenza l'infondatezza della suddivisione di Sabrosky, perciò attualmente si prende in considerazione solo la ripartizione in generi.
Nel complesso, la famiglia è composta da circa 130 specie ripartite fra dieci generi, di cui Asteia ne comprende circa la metà[9]:
In letteratura è citato il ritrovamento di quattro fossili, attribuiti alla famiglia degli Asteiidae, di cui solo uno appartenente ad un genere estinto, Succinasteia[10]. Succinasteia carpenteri Hennig, 1969, è stato ritrovato nell'ambra baltica e risale a cavallo fra l'Eocene e l'Oligocene.
Altri due fossili appartengono rispettivamente ai generi esistenti Loewimyia e Asteia ma non sono stati classificati. Ritrovati nell'ambra dominicana, risalgono all'inizio del Miocene.
Infine, un quarto fossile, molto più recente, risale all'Olocene e fu classificato con il nome Asteia magnifica Meunier, 1910. Si ritiene tuttavia che il fossile appartenga ad una specie afrotropicale ancora esistente[11].
Malgrado il limitato numero di specie, gli Asteiidae sono una famiglia cosmopolita, rappresentata in tutte le regioni zoogeografiche della Terra. Tranne poche eccezioni, ogni specie ha un areale ristretto e circoscritto ad una sola ecozona. Una particolarità di questa famiglia è l'ampia diffusione della maggior parte dei generi che, pur avendo poche specie, sono presenti in diverse regioni. La distribuzione delle specie dei singoli generi nel pianeta è riassunta nella seguente tabella[9]:
In Europa sono presenti i quattro generi paleartici[12]: Astenia, con nove specie, Leiomyza e Phlebosotera, ciascuno con quattro specie, Astiosoma con una sola specie. Per l'Italia sono segnalate solo due specie: la comune Asteia amoena, assente solo in Sardegna, e Leiomyza dudai, presente al Nord[13].
Asteiidae Rondani, 1856, è una piccola famiglia di insetti dell'ordine dei Ditteri (Brachycera: Cyclorrhapha: Acalyptratae). Composta da forme prevalentemente saprofaghe, non risulta di alcuna importanza dal punto di vista economico.
De Asteiidae zijn een familie van tweevleugeligen (Diptera) uit de onderorde vliegen (Brachycera). Wereldwijd omvat deze familie zo'n 10 geslachten en 138 soorten.
De Asteiidae zijn een familie van tweevleugeligen (Diptera) uit de onderorde vliegen (Brachycera). Wereldwijd omvat deze familie zo'n 10 geslachten en 138 soorten.
Asteiidae, eller smalvingefluer er en liten familie av små, spinkle, blanke fluer. Denne familien har ikke blitt grundig undersøkt i Norge og bare én art ser ut til å være funnet med sikkerhet her, men det er kjent 8 arter fra Sverige så det er sannsynlig at vi har noen flere. Larvene lever på sopp.
Knøttsmå til små (1 – 3 mm), spinkle fluer. De er ofte svarte på oversiden og gule på undersiden, og blanke. Hodet er stort, av varierende form. En del arter har en påfallende flat panne som gir hodet en trekantet form sett i profil. Fasettøynene er store og runde eller avlangt-ovale. Pannen er bred med tre punktøyne (ocelli) som er lite fremtredende. Ved innerkanten av hvert fasettøye har noen arter en børste omtrent midt på, andre mangler børster og har bare noen fine hår eller er helt snaue. Ved hodets bakkant på sidene sitter er par børster, og det er også et par små og fine børster mellom punktøynene. I tillegg har noen arter et par kraftige børster rett over antennefestet. Antennene er tre-leddete, men det innerste leddet (scapus) er neppe synlig. Det andre leddet har minst en kraftig børste på oversiden. Det tredje leddet er ganske stort, avrundet og hårete, og bærer en ganske lang, glissent fjærgrenet antennebørste (arista) på oversiden nær roten. Hos enkelte arter mangler antennebørsten og det tredje leddet er dekket av lange hår. Kinnbørste (vibrissa) mangler hos noen arter, hos andre kan den være liten og fin eller ganske stor og kraftig. Munndelene er ikke påfallende store. Brystet (thorax) er blankt med noen kraftige børster, ofte svart på ryggen og gult på sidene og undersiden. Vingene er forholdsvis små og smale, uten fargeflekker, med en lang, linseformet celle som når vingekanten midt i vingen. Beina er som oftest lyse, slanke, uten kraftige børster. Bakkroppen er ganske kort og sylindrisk. Larvene er avlangt pølseformede, tilspisset i hodeenden, hvite på farge. De mangler bein og en tydelig hodekapsel og er tilsynelatende delt i 12 ledd. På det bakerste leddet sitter et par åndehull (spirakler) på lett opphøyde vorter.
Larvene ser ut til å leve av sopp, og har blitt funnet i store mengder på fruktlegemer av sopper som vokser på død ved. Kjønnene møtes på soppene, og gjennomgår en langvarig "parringsdans" der hannen vifter med vingene. Selve parringen er også ganske langvarig, en halv time eller mer. Eggene er uvanlig store, ca. 0,5 mm lange for fluer med en kroppslengde på et par mm. Noen arter ser også ut til å ha larver under bark eller på planter. Voksne fluer av noen arter besøker blomster.
Bare én art ser ut til å være sikkert registrert fra Norge, men det er funnet åtte arter i Sverige så det er sannsynlig at vi har flere.
Asteiidae, eller smalvingefluer er en liten familie av små, spinkle, blanke fluer. Denne familien har ikke blitt grundig undersøkt i Norge og bare én art ser ut til å være funnet med sikkerhet her, men det er kjent 8 arter fra Sverige så det er sannsynlig at vi har noen flere. Larvene lever på sopp.