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Pinus banksiana ( Italiano )

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Il Pino di Banks (Pinus banksiana Lamb., 1803) è un pino nativo del Nordamerica, presente negli Stati Uniti (New Hampshire, Wisconsin, Maine, New York, Indiana, Michigan e Minnesota) e nel Canada (Ontario, Québec, Nuovo Brunswick, Manitoba, Columbia Britannica, Saskatchewan, Alberta, Territori del Nord-Ovest e Nuova Scozia).[1]

Etimologia

Il nome generico Pinus, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dall'antica radice indo-europea *pīt = resina.[2] Il nome specifico banksiana fu assegnato in onore di Sir Joseph Banks, grande botanico britannico e uno dei padri delle scienze naturali.[3]

Descrizione

Portamento

Albero alto fino a 27 m con tronco monopodiale, diritto o ricurvo, che può raggiungere 0,6 m di diametro, con chioma che con l'età diventa irregolarmente rotondeggiante o appiattita nella cima; i rami si diramano orizzontalmente, in parte discendenti e in parte assurgenti. I virgulti sono snelli e ruvidi, inizialmente di colore arancione-rosso o rosso-marrone, poi con l'età di colore grigio-marrone.[4]

Foglie

Le foglie sono aghiformi, fascicolate in coppie di 2, contorte e persistenti per 2-3 anni, di colore giallo-verde, lunghe 2-5 cm, con margini finemente seghettati e punte acute. Gli stomi sono distribuiti su linee sottili in tutte le superfici. Le gemme sono ovoidali, resinose, rosso-marroni, lunghe fino a 1 cm, con i margini delle perule quasi interi.[4]

Fiori

Sono strobili maschili inizialmente gialli, poi arancioni-marroni, di forma cilindrica, lunghi 10-15 mm.[4]

Frutti

Le pigne maturano in circa due anni, rilasciando i semi solo in seguito a incendi boschivi. Lunghe 3,5-5, sono ricurve in alto, lisce, quasi sessili e asimmetriche, lanceolate da chiuse, ovoidali da aperte e di colore variabile dal marrone chiaro al giallo-verdastro; la maggior parte delle apofisi sono depresse, così come i piccoli umboni, privi o quasi di spine. I semi sono obovoidali, compressi, obliqui, lunghi 4-5 mm, di colore marrone-nero e con parte alata lunga 10-12 mm.[4]

Corteccia

La corteccia è di colore variabile da arancione a rosso-marrone, rugosa.[4]

Distribuzione e habitat

Questo pino cresce nelle regioni boreali e sub-artiche del Nordamerica a quote comprese tra il livello del mare e gli 800 m; a parte la Nuova Scozia, il clima di riferimento è quello continentale caratterizzato da estati corte e calde e inverni molto lunghi e rigidi, con le poche precipitazioni che cadono per il 50 % sotto forma di neve. Vegeta su suoli secchi e sabbiosi, ma anche su substrati rocciosi caratterizzati da graniti, da rocce metamorfiche o da torba. È una specie molto resistente agli incendi boschivi, frequenti nella taiga, avvalendosi del calore del fuoco per aprire le pigne e rilasciare i semi utili alla rigenerazione per avvantagiarsi sulle altre specie arboree in competizione. Può formare foreste pure o miste in associazione con altre conifere come Picea mariana, Picea glauca, Larix laricina, Abies balsamea e, nella parte meridionale dell'areale, con Pinus resinosa; tra le caducifoglie, coabita con Populus tremuloides, Betula papyrifera, Acer rubrum e specie del genere Quercus.[1]

Tassonomia

Può ibridizzarsi naturalmente con P. contorta, dando forma a esemplari morfologicamente leggermente diversi e che riescono a vegetare a altitudini superiori; in questo processo di ibridizzazione il ruolo di P. banksiana è esclusivamente maschile, mentre il ruolo di P. contorta è esclusivamente femminile. Questo ibrido, descritto già nel 1949, viene accettato con il nome di Pinus × murraybanksiana[4]

Sinonimi

Sono stati riportati i seguenti sinonimi:[5]

  • Pinus banksiana f. procumbens J.Rousseau
  • Pinus divaricata (Aiton) Dum.Cours.
  • Pinus divaricata f. procumbens (J.Rousseau) B.Boivin
  • Pinus hudsonica Poir.
  • Pinus rupestris Michx.f.
  • Pinus sylvestris var. divaricata Aiton

Usi

Nonostante le sue dimensioni contenute, il suo legno ha una notevole importanza economica nell'industria cartaria e in carpenteria, principalmente per la sua abbondanza e ubiquità, secondariamente per la sua celere capacità rigenerativa, che la rendono una specie con buone rese per ettaro. Viene utilizzato anche in falegnameria per la realizzazione di containers, pancali, casse e pannelli in legno. Introdotto in Europa nel 1785, ha avuto uno sviluppo limitato in orticoltura, rimanendo confinato negli arboreti dei giardini botanici; esistono diverse cultivars in commercio e in Nordamerica viene utilizzato nella riforestazione di aree degradate.[1]

Conservazione

Con un areale molto esteso, e localmente molto abbondante come popolazione, il pino di Banks è la specie di Pinus più comune in Nordamerica. Per questi motivi è classificata come specie a rischio minimo nella lista rossa IUCN.[1]

Note

  1. ^ a b c d e (EN) Farjon, A. 2013, Pinus banksiana, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 2 novembre 2020.
  2. ^ Pinus, su American Conifer Society. URL consultato il 2 novembre 2020.
  3. ^ Pinus banksiana / jack pine, su American Conifer Society. URL consultato il 2 novembre 2020.
  4. ^ a b c d e f Pinus banksiana Lambert 1803, su The Gymnosperm Database. URL consultato il 2 novembre 2020.
  5. ^ Pinus banksiana Lamb., in Plants of the world. URL consultato il 2 novembre 2020.

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