La calcatrèppola marina o eringio marino (Eryngium maritimum L., 1753) è una pianta della famiglia delle Apiaceae (o Umbelliferae) diffusa sulle coste sabbiose del Mediterraneo e dell'Atlantico orientale.[1]
È una pianta erbacea perenne, coriacea e spinosa, dotata di un robusto rizoma, con fusti alti tra i 20 e i 60 cm, ramificati in alto, di colore grigio-verde.
Le foglie sono coriacee, plurilobate, con margine spinoso, di colore grigio-verde con tonalità azzurrine.
L'infiorescenza è una ombrella compatta, disposta all'apice del fusto e all'ascella delle foglie, formata da fiori ermafroditi di 2–4 cm, di colore blu ametista, protetti da brattee spinose. Fiorisce da giugno a settembre.
Il frutto è un achenio ovoidale provvisto di uncini superficiali che ne facilitano la disseminazione.
È una specie pioniera delle dune, che grazie al suo esteso apparato radicale riesce a bloccare il movimento della sabbia, stabilizzandola, facilitando così lo sviluppo della vegetazione colonizzatrice.
La specie è presente soprattutto sulle coste del Mediterraneo ma anche in quelle dell'Atlantico orientale, dal Portogallo sino alla Scandinavia e al mar Baltico.[1]
Vegeta sulle dune litorali, spesso in associazione con Ammophila arenaria e Pleurotus eryngii.
In epoca elisabettiana, le radici candite di questa pianta venivano vendute come dolci chiamati eringoes. Si riteneva avessero proprietà afrodisiache, e proprio in questo senso vengono citati da Falstaff ne Le allegre comari di Windsor di Shakespeare:[2]
«Let the sky rain potatoes;
let it thunder to the tune of Green-sleeves,
hail kissing-comfits and snow eringoes,
let there come a tempest of provocation...»
Nel 1987 la calcatreppola marina è stata nominata Fiore dell'anno in Germania[3].
La calcatrèppola marina o eringio marino (Eryngium maritimum L., 1753) è una pianta della famiglia delle Apiaceae (o Umbelliferae) diffusa sulle coste sabbiose del Mediterraneo e dell'Atlantico orientale.