Jacobaea incana, the grey ragwort, is a species of Jacobaea in the family Asteraceae.
Jacobaea incana can reach a height of 5–15 centimetres (2.0–5.9 in). This perennial herbaceous plant has a short stem and basal leaves arranged in a rosette. They are silver-gray green, thin, spatulate to broadly ovate, pinnate and hairy. This plant produces corymbs of yellow to orange-yellow flowers of about 13–14 millimetres (0.51–0.55 in). They bloom from June to August.
This species is widespread in the Eastern Alps to the Apennines and the Carpathians.
Grey ragwort can be found on stony meadows, on rocky places and moraines at elevation of 1,700–2,600 metres (5,600–8,500 ft) above sea level.
Jacobaea incana, the grey ragwort, is a species of Jacobaea in the family Asteraceae.
Jacobaea incana, le séneçon blanchâtre, est une espèce de plante herbacée de la famille des Asteraceae.
Son nom scientifique accepté fut longtemps Senecio incanum L. mais des travaux, notamment ceux de Pelser & Meijden en 2005, tendent à prouver que cette espèce et d'autres font bien partie d'un genre, Jacobaea, distinct de Senecio.
Le séneçon blanchâtre a une tige courte, des feuilles minces velues au duvet gris blanc argenté. Il pousse jusqu'à plus de 2 700 mètres dans les Alpes.
Jacobaea incana, le séneçon blanchâtre, est une espèce de plante herbacée de la famille des Asteraceae.
Son nom scientifique accepté fut longtemps Senecio incanum L. mais des travaux, notamment ceux de Pelser & Meijden en 2005, tendent à prouver que cette espèce et d'autres font bien partie d'un genre, Jacobaea, distinct de Senecio.
Il Senecione biancheggiante, nome scientifico Jacobaea incana (L.) Veldkamp, è una pianta erbacea, perenne a fiori gialli, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Il nome generico (Jacobaea) potrebbe derivare da due fonti possibili: (1) da San Giacomo (o Jacobus); oppure (2) in riferimento all'isola di S. Jago (Capo Verde).[1] L'epiteto specifico (incana = canuto o grigiastro) fa invece riferimento alle foglie bianco-tomentose.[2]
Il binomio scientifico attualmente accettato (Jacobaea incana) è stato proposto inizialmente da Carl von Linné e perfezionato in seguito dal botanico Jan Frederik Veldkamp (1941 -) nella pubblicazione ”Compositae Newslett. 44: 7.2006” del 2006.[3]
(La seguente descrizione è relativa alla specie Jacobaea incana s.l.; per i dettagli delle varie sottospecie vedere più avanti.)
L'altezza di queste piante varia da 4 a 6 cm (massimo 12 cm). La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Queste piante possiedono al loro interno delle sostanze chimiche quali i lattoni sesquiterpenici e alcaloidi pirrolizidinici[4] Tutta la pianta è inoltre bianco-tomentosa a indumento sottile.
Le radici sono secondarie da rizoma.
Le foglie sono pennato-lobate più lunghe che larghe con nervature pure pennate. La superficie delle foglie è bianco-tomentosa. Quella basali sono spatolate e variamente incise. Quelle cauline sono più strette: lineari-spatolate con 2 – 3 denti acuti per lato. Dimensione delle foglie basali: larghezza 1 cm; lunghezza 4 cm.
L'infiorescenza è formata da diversi capolini in formazione di densi corimbi che normalmente sovrastano l'apparato fogliare. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae : un peduncolo sorregge un involucro campanulato composto da più squame pelose disposte su un unico rango e tutte uguali fra loro, che fanno da protezione al ricettacolo più o meno piano e nudo (senza pagliette)[5] sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati gialli (da 15 a 20) e quelli interni tubulosi di colore giallo aranciato. Diametro dei capolini: 10 – 15 mm.
I fiori sono zigomorfi e tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi) sono bisessuali.
I frutti sono degli acheni cilindrici. Sono inoltre provvisti di un pappo biancastro.
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[8]):
La famiglia di appartenenza della Jacobaea incana (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[9] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[10]). Il genere Jacobaea Mill. contiene poche specie (non più di una trentina) distribuite in tutto il mondo ma con habitat in preferenza situati in zone temperate.
Il genere Jacobaea è di recente costituzione (2006)[11]. In realtà questo gruppo di piante era già stato individuato nel 1754 dal botanico scozzese Philip Miller (1691 – 1771), ma in seguito le sue specie confluirono nel più grande genere Senecio (formando una sezione autonoma: Jacobaea). Recenti studi filogenetici (sui plastidi e sul DNA nucleare[11]) hanno dimostrato tuttavia che questa sezione forma un clade ben supportato legato solo lontanamente alle altre specie del genere Senecio, giustificando così pienamente la “riabilitazione” del “vecchio” genere Jacobaea. Per merito del lavoro citato sono state individuate 27 specie da assegnare al nuovo genere. Le ricerche sono ancora in atto, è quindi possibile che altre specie del genere Senecio si trovino in una posizione migliore nel nuovo genere Jacobaea. Inoltre la recente formazione di questo genere non ha permesso alle varie checklist botaniche di essere prontamente aggiornate, creando così una certa confusione nella tassonomia di questo gruppo.
La specie di questa voce (J. incana) secondo alcuni studi fatti all'inizio di questo nuovo millennio[12] venne assegnata alla sopracitata sezione Jacobaea (Mill.) Dumort. (e quindi al genere Jacobaea), caratterizzata da foglie divise (e non), squame dell'involucro erette dopo la caduta degli acheni e piante generalmente perenni.[5] In particolare le analisi di tipo filogenetico mostrano che il sotto-clade formato dalle specie J. incana insieme ad altre specie come J. adonidifolia, J. abrotanifolia e J. minuta è il più basale nel gruppo Jacobaea[13] (vedi il cladogramma parziale tratto dallo studio citato quando ancora Jacobaea era una sezione del genere Senecio).
Inoltre, facendo riferimento alle specie spontanee italiane, Sandro Pignatti[7] osserva una stretta affinità di questa specie con altre due: Jacobaea uniflora e Jacabaea persoonii (Senecio halleri Dandy e Senecio personii De Not. nella ”Flora d'Italia”). Ipotizza inoltre che queste tre specie potrebbero derivare, alla fine del Terziario, per adattamento all'habitat alpino, dal gruppo Gruppo di Jacobaea maritima (Gruppo di Senecio cineraria nella ”Flora d'Italia”) tipicamente mediterraneo. (Vedi anche il paragrafo “Specie simili”)
Il numero cromosomico di J. incana è: 2n = 40.[14]
In Italia sono individuate tre varietà:[7][8][15][16]
Le popolazioni, di questa sottospecie, delle Alpi marittime hanno alcune caratteristiche particolari come la parte apicale delle squame dell'involucro macchiate di scuro, lo stilo corto e l'appendice basale delle antere ben sviluppata.
Con la specie Jacobaea uniflora la pianta di questa voce forma il seguente ibrido interspecifico:
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
I “senecioni” (almeno quelli della flora spontanea italiana) non sono molto dissimili uno dall'altro. Il Senecione biancheggiante si distingue in quanto il colore delle foglie è molto caratteristico: bianco-grigiastro. Ma anche altri “senecioni” hanno le foglie di questo tipo; qui ne descriviamo alcuni che vivono nelle Alpi:
Il Senecione biancheggiante, nome scientifico Jacobaea incana (L.) Veldkamp, è una pianta erbacea, perenne a fiori gialli, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Jacobaea incana là một loài thực vật có hoa trong họ Cúc. Loài này được (L.) Veldkamp mô tả khoa học đầu tiên năm 2006.[1]
Jacobaea incana là một loài thực vật có hoa trong họ Cúc. Loài này được (L.) Veldkamp mô tả khoa học đầu tiên năm 2006.