Carduelis Brisson, 1760 è un genere di uccelli passeriformi della famiglia dei Fringillidi[1].
Il nome scientifico del genere, Carduelis, deriva dal latino e rappresenta il termine con cui venivano conosciuti i cardellini nell'antica Roma: a sua volta esso deriva da cardus, "cardo", pianta dei semi della quale questi uccelli sono notoriamente ghiotti.
Al genere vengono ascritti uccelletti di piccola taglia, dai 10,5 cm delle sottospecie più piccole di cardellino ai 13,5 delle grandi razze boreali.
L'aspetto nel complesso è minuto ma fiero, con testa arrotondata, becco conico, ali appuntite e coda dalla punta lievemente forcuta. Mentre il cardellino risulta inconfondibile per la faccia rossa orlata di bianco e ancora di nero e i disegni bianchi sulle ali, le due specie di venturone presentano invece faccia e petto di colore giallo-arancio e piumaggio per il resto grigio: in tutte e tre le specie sono presenti barre alari gialle, tipiche di molti fringillidi.
Le specie ascritte al genere hanno abitudini diurne e vivono solitamente da soli o al più in coppie durante il periodo degli amori. Si tratta di uccelli granivori, la cui dieta è basata sui semi delle piante erbacee ed integrata con altri alimenti di origine vegetale (bacche, frutta, foglioline, germogli) e, soprattutto durante il periodo degli amori, da piccoli insetti e larve, che vengono dati anche ai piccoli.
Il periodo riproduttivo coincide coi mesi caldi: si tratta di uccelli monogami e molto apprezzati per il canto melodioso dei maschi, che lo utilizzano per attrarre le femmine e che ha reso questi animali molto pregiati come animali da compagnia. Mentre la femmina si occupa di costruire il nido a coppa fra i rami e di covare le uova, il maschio trova il cibo per sé, per la compagna e per i piccoli, che vengono accuditi da ambedue i partner.
Il cardellino è la specie dall'areale più ampio, comprendente buona parte dell'ecozona paleartica: esso si sovrappone a quello delle due specie di venturone, che vivono rispettivamente in Europa centro-occidentale, Corsica e isole tirreniche e con le quali vive in simpatria, popolando le aree cespugliose ed alberate con presenza di radure di una verietà di ambienti, dalla macchia mediterranea alla taiga.
Al genere vengono ascritte tre specie[1]:
Le sottospecie asiatiche del cardellino vengono tradizionalmente considerate facenti parte di una specie a sé stante, Carduelis caniceps, e sussiste un acceso dibattito in seno alla comunità scientifica sulla loro ascrizione o meno a questa specie.
In passato, il genere Carduelis rappresentava uno dei generi più numerosi in seno alla famiglia Fringillidae: recenti analisi del DNA mitocondriale hanno dimostrato la polifilia del genere, con un conseguente scorporo di numerose specie che sono andate a costituire i generi Acanthis, Chloris, Linaria e Spinus[2][3]: paradossalmente, assieme al cardellino sono rimaste ascritte al genere solo le due specie di venturone, tradizionalmente invece ascritte a Serinus (rivelatosi anch'esso polifiletico).
Nell'ambito della tribù dei Carduelini, il genere Carduelis occupa un clade assieme al taxon fratello Chrysocorythus e al clade Serinus-Spinus[4].
Carduelis Brisson, 1760 è un genere di uccelli passeriformi della famiglia dei Fringillidi.