Senecio subalpinus adalah spesies tumbuhan yang tergolong ke dalam famili Asteraceae. Spesies ini juga merupakan bagian dari ordo Asterales. Spesies Senecio subalpinus sendiri merupakan bagian dari genus Senecio.[1] Nama ilmiah dari spesies ini pertama kali diterbitkan oleh K.Koch.
Senecio subalpinus adalah spesies tumbuhan yang tergolong ke dalam famili Asteraceae. Spesies ini juga merupakan bagian dari ordo Asterales. Spesies Senecio subalpinus sendiri merupakan bagian dari genus Senecio. Nama ilmiah dari spesies ini pertama kali diterbitkan oleh K.Koch.
Il Senecione subalpino (nome scientifico Jacobaea subalpina (Koch) Pelser & Veldk., 2006) è una pianta erbacea, perenne a fiori gialli, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Il nome generico (Jacobaea) potrebbe derivare da due fonti possibili: (1) da San Giacomo (o Jacobus); oppure (2) in riferimento all'isola di S. Jago (Capo Verde).[1] L'epiteto specifico (subalpina) fa riferimento alle zone tipiche del suo habitat.
Il binomio scientifico attualmente accettato (Jacobaea subalpina) è stato proposto inizialmente dal medico e botanico tedesco Wilhelm Daniel Joseph Koch (1771 – 1849) e successivamente perfezionato dai botanici Pieter B. Pelser e J.F.Veldkamp nella pubblicazione ”Compositae Newslett. 44: 9 – 2006“ del 2006.[2]
L'altezza di queste piante varia da 3 a 5 dm (massimo 7 dm). La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Queste piante possiedono al loro interno delle sostanze chimiche quali i lattoni sesquiterpenici e alcaloidi pirrolizidinici.[3]
Le radici sono secondarie da rizoma.
Le foglie si distinguono in inferiori e superiori. Tutte sono picciolate e alla base del picciolo sono presenti numerose lacinie (da 4 a 8; alcune sono lunghe come mezza lamina). La lamina è intera con bordi dentati oppure pennatolobata (i bordi sono incisi più profondamente) con lobi acuti. In particolare le foglie inferiori hanno la lamina cordata; quelle superiori sono ovate e più piccole. Le foglie sono inoltre provviste di una guaina amplessicaule più o meno allargata.
L'infiorescenza è formata da numerosi capolini in formazione corimbosa. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae : un peduncolo sorregge un involucro composto da squame disposte su un unico rango e tutte uguali fra loro, che fanno da protezione al ricettacolo più o meno piano e nudo (senza pagliette)[4] sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati gialli (più o meno 21 fiori) e quelli interni tubulosi di colore giallo aranciato. Alla base dell'involucro può essere presente un verticillo composto da alcune squame minori. Diametro del capolino: 20 – 35 mm.
I fiori sono zigomorfi e tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi) sono bisessuali.
I frutti sono degli acheni a forma più o meno cilindrica, striati e glabri. Sono inoltre provvisti di un pappo biancastro di setole disposte in serie multiple.
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[7]
La famiglia di appartenenza della Jacobaea subalpina (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[8] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[9]). Il genere Jacobaea Mill. contiene poche specie (non più di una trentina) distribuite in tutto il mondo ma con habitat in preferenza situati in zone temperate.
Il genere Jacobaea è di recente costituzione (2006)[10]. In realtà questo gruppo di piante era già stato individuato nel 1754 dal botanico scozzese Philip Miller (1691 – 1771), ma in seguito le sue specie confluirono nel più grande genere Senecio (formando una sezione autonoma: Jacobaea). Recenti studi filogenetici (sui plastidi e sul DNA nucleare[10]) hanno dimostrato tuttavia che questa sezione forma un clade ben supportato legato solo lontanamente alle altre specie del genere Senecio, giustificando così pienamente la “riabilitazione” del “vecchio” genere Jacobaea. Per merito del lavoro citato sono state individuate 27 specie da assegnare al nuovo genere. Le ricerche sono ancora in atto, è quindi possibile che altre specie del genere Senecio si trovino in una posizione migliore nel nuovo genere Jacobaea. Inoltre la recente formazione di questo genere non ha permesso alle varie checklist botaniche di essere prontamente aggiornate, creando così una certa confusione nella tassonomia di questo gruppo.
La specie di questa voce (J. subalpina) secondo alcuni studi fatti all'inizio di questo nuovo millennio[11] venne assegnata alla sopracitata sezione Jacobaea (Mill.) Dumort. (e quindi al genere Jacobaea), caratterizzata da foglie divise (e non), squame dell'involucro erette dopo la caduta degli acheni e piante generalmente perenni.[4] In particolare in base ai studi filogenetici a questa pianta è stata assegnata una posizione relativamente recente nell'evoluzione del gruppo insieme ad altre come Jacobaea alpina e Jacabaea vulgaris (vedi il cladogramma parziale tratto dallo studio citato quando ancora Jacobaea era una sezione del genere Senecio).
Per la flora spontanea italiana, all'interno del genere Jacobaea, la J. subalpina fa parte del “Gruppo di S. cordatus” (così denominato da Sandro Pignatti nella ”Flora d'Italia”) insieme alla specie: Jacobaea alpina.[12] Questo gruppo è caratterizzato da grandi piante con foglie a lamina ovata o cordata e infiorescenze con numerosi capolini. In realtà questo gruppo (almeno secondo Pignatti) andrebbe ulteriormente approfondito in quanto certi caratteri di una specie di quando in quando si riscontrano anche nelle altre (numerosità dei capolini o presenza delle lacinie sul picciolo).
Il numero cromosomico di J. subalpina è: 2n = 40.[13]
Il basionimo per questa specie è: Senecio alpinus Koch. (1834).[2] Altri sinonimi sono:[10]
I “senecioni” (almeno quelli della flora spontanea italiana) nei capolini non sono molto dissimili uno dall'altro. Il portamento, ma soprattutto le foglie sono utili per distinguere una specie dall'altra. Elenchiamo qui di seguito alcuni senecioni abbastanza simili al Senecione subalpino:
Nell'ambito del Gruppo di S. cordatus (o Gruppo di J. alpina secondo le ultime denominazioni tassonomiche), la Jacobaea alpina (l'altra specie del gruppo) si distingue per l'assenza (o quasi) di lacinie sul picciolo delle foglie mediane e per un minor numero di fiori ligulati (13 – 16) di colore giallo più scuro. Le foglie sono inoltre mediamente più grandi con bordo meno incisi a denti acuti.
Il Senecione subalpino in altre lingue viene chiamato nei seguenti modi:
Il Senecione subalpino (nome scientifico Jacobaea subalpina (Koch) Pelser & Veldk., 2006) è una pianta erbacea, perenne a fiori gialli, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Jacobaea subalpina là một loài thực vật có hoa trong họ Cúc. Loài này được (W.D.J.Koch) Pelser & Veldkamp mô tả khoa học đầu tiên năm 2006.[1]
Jacobaea subalpina là một loài thực vật có hoa trong họ Cúc. Loài này được (W.D.J.Koch) Pelser & Veldkamp mô tả khoa học đầu tiên năm 2006.