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Chresta ( İtalyanca )

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Chresta Vell. ex DC, 1836 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Etimologia

Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici José Mariano da Conceição Vellozo (1742-1811) e Augustin Pyramus de Candolle(1778-1841) nella pubblicazione " Prodromus Systematis Naturalis Regni Vegetabilis (DC.)" ( Prodr. [A. P. de Candolle] 5: 85) del 1836.[3]

Descrizione

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Il portamento
Chresta sphaerocephala
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Infiorescenza
Chresta sphaerocephala

Le piante di questo genere sono erbacee perenni a volte suffruticose con forme sia rosulate che scapose. In genere sono ricoperte da peli simmetrici o asimmetrici a forma di "T" formanti delle dense superfici a feltro; gli organi interni contengono lattoni sesquiterpenici.[4][5][6][7][8][9]

Le foglie formano una rosetta basale; mentre lungo il caule sono disposte in modo alterno oppure più raramente embricato. La forma della lamina è pennatopartita (anche profondamente). In alcune specie le venature sono quasi longitudinali con superfici argenteo-vellutate altrimenti sono pennate. I bordi possono essere continui, dentati o spinosi. Le stipole sono assenti. La superficie superiore è verde, quella inferiore è più scura.

Le infiorescenze sono formate da capolini (lungamente peduncolati) raccolti in formazioni glomerulose o subcorimbose (in qualche caso sono spicate) con maturazione orientata verso l'apice (gli organi più giovani sono verso l'alto, e quelli vecchi in basso). I capolini sono composti da un involucro a forma cilindrica, campanulata o globosa formato da 10 - 20 brattee disposte in modo embricato su 5 - 6 serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Il ricettacolo, piatto o convesso, è nudo (senza pagliette).

I fiori, pochi per ogni capolino (da 2 a 12), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi (e fertili) e actinomorfi.

*/x K ∞ {displaystyle infty } infty , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla dei fiori ha un tubo lungo con 5 lobi finali; la superficie dei lobi può essere sericea. Il colore in prevalenza è lavanda.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le teche delle antere sono arrotondate, mentre le antere sono caudate con appendici a pareti sottili e glabre (in alcuni pochi casi sono ricoperte da ghiandole). Il polline è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed echinato (con punte).[12]
  • Gineceo: lo stilo è filiforme con base priva di nodi. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. L'ovulo è unico e anatropo. Gli stigmi dello stilo sono due ed hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[13]

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è cilindrico-prismatica (con 5 angoli) a 5 - 10 coste; i rafidi sono corti o allungati; la superficie può essere glabra o setolosa. Non è presente la fitomelanina. Il pappo è formato da brevi setole o in altri casi da peli capillari e squamelle e può essere caduco.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

Le specie di questo gruppo si trovano principalmente in Brasile e nella Bolivia.[2]

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1 535 generi[14], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]

Filogenesi

Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Chrestinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo; a sua volta entrambi divisi in due subcladi. Il genere di questa voce appartiene al subclade relativo all'America tropicale (l'altro subclade americano comprende anche specie del Nord America e del Messico).[8]

I caratteri distintivi della sottotribù sono i seguenti:[7]

  • le infiorescenze si presentano in modo strettamente spicato con un tipo di maturazione fortemente acropetala;
  • il polline normalmente non è "lophato" (con rilevi e avvallamenti);
  • i rafidi spesso sono allungati.

Inizialmente la sottotribù descriveva tre generi: Chresta, Soaresia Sch. Bip., 1863 e Pithecoseris Mart. ex DC., 1836.[7] Ma un esame più accurato dei caratteri della specie Pithecoseris pacourinoides Mart. ex DC. (l'unica specie del genere Pithecoseris) ha evidenziato che è morfologicamente strettamente correlata alle altre specie di Chresta. In assenza di un'ipotesi filogenetica si è ritenuto di descrivere P. pacourinoides all'interno di Chresta con il nome di Chresta pacourinoides (Mart. ex DC.) Siniscalchi & Loeuille.[18]

I caratteri distintivi del genere sono i seguenti:[7]

  • Chresta pacourinoides: le foglie sono profondamente lobate; le infiorescenze sono spicate; i peduncoli sono gonfi e fistolosi.
  • resto del genere Chresta: le infiorescenze sono formate da capolini raccolti in formazioni glomerulose o subcorimbose (in qualche caso sono spicate); le foglie hanno delle venature pennate o longitudinali.

Elenco delle specie

Questo genere ha 18 specie:

Sinonimi

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Argyrovernonia MacLeish
  • Glaziovianthus G.M.Barroso
  • Pithecoseris Mart. ex DC.
  • Pycnocephalum DC.
  • Stachyanthus DC.

Note

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 10 settembre 2021.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 10 settembre 2021.
  4. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  5. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  6. ^ Judd 2007, pag.517.
  7. ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 160.
  8. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 441.
  9. ^ Robinson 1999, pag. 11.
  10. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  12. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  13. ^ Judd 2007, pag. 523.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  17. ^ Susanna et al. 2020.
  18. ^ Loeuille et al. 2014.

Bibliografia

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Chresta: Brief Summary ( İtalyanca )

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Chresta Vell. ex DC, 1836 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.

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