Notoseris C.Shih, 1987 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Etimologia
Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Chu Shih (1934-2005) nella pubblicazione " Acta Phytotaxonomica Sinica. [Chih su fen lei hsüeh pao.]. Beijing" ( Acta Phytotax. Sin. 25(3): 196) del 1987.[3]
Descrizione
Habitus. Queste piante sono caratterizzate da specie con cicli biologici perenni e portamenti soprattutto erbacei con habitat in prevalenza montani. Negli organi interni sono presenti dei canali laticiferi.[4][5][6][7][8][9][10]
Fusto. I fusti sono eretti (raramente rampicanti o a zig-zag); in alcune specie nella parte apicale sono presenti delle ghiandole. I fusti sono inoltre abbondantemente fogliosi nella parte apicale. Le radici in genere sono di tipo fittonante.
Foglie. Le foglie possono essere sia basali che cauline e sono disposte lungo il fusto in modo alterno; sono sessili o picciolate. Le lamine hanno delle forme pennate con lobi laterali (raramente sono indivise).
Infiorescenza. Le infiorescenze sono composte da capolini peduncolati; all'antesi sono pendenti. I peduncoli sono capillari. I capolini, solamente di tipo radiato (ligulifloro), sono formati da un involucro cilindrico composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. Le brattee, con forme da lineari a lineari-lanceolate, sono diverse e disposte su 3 - 4 serie regolarmente spiralate (quelle esterne sono più lunghe) e embricate; sono colorate di porpora. Il ricettacolo è nudo (senza pagliette).
Fiori. I fiori (3 - 12 per capolino) sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e zigomorfi.
- */x K ∞ {displaystyle infty } , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
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Corolla: le corolle sono formate da una ligula terminante con 5 denti; il colore è porpora con sfumature viola; la superficie può essere sia pubescente che glabra.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. L'achenio è un cilindro subfusiforme compresso con diverse coste o nervature (5 principali e due secondarie) In alcune specie alla sommità dell'achenio è troncato. Il colore varia da porpora a rosso-marrone. Il carpoforo è a forma d'imbuto. Il pappo, bianco e singolo, è peloso per peli semplici, capillari e scabri.
Biologia
- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
Le specie di questo gruppo si trovano in Asia orientale (soprattutto Cina). In maggioranza sono piante alte della zona umida montana.[2][15]
Sistematica
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][7]
Filogenesi
Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Lactucinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Lactucinae fa parte del "quarto" clade della tribù; in questo clade è in posizione "basale" vicina alla sottotribù Hyoseridinae.[8]
I caratteri più distintivi per questa sottotribù (e quindi per i suoi generi) sono:[7][9]
- gli acheni spesso sono compressi con una quindicina di costolature;
- alla base gli acheni sono inseriti in un piccolo e liscio anello (carpoforo);
- il pappo ha una struttura omogenea;
- l'origine delle specie è prevalentemente del Vecchio Mondo (Mediterraneo e Himalaya).
La struttura filogenetica della sottotribù è ancora in fase di studio e completamento. Provvisoriamente è stata suddivisa in 10 lignaggi. Il genere di questa voce appartiene al "Notoseris lineage" caratterizzato quasi totalmente da specie endemiche della Cina. Questo clade è molto vicino al "Paraprenanthes lineage" e insieme ai lignaggi Lactuca e Melanoseris occupa, nella filogenesi della sottotribù, una posizione politomica (questa politomia rappresenta il "core" della sottotribù). La filogenesi del genere è incerta in quanto in alcune analisi molecolari diverse specie di Paraprenanthes risultano nidificate all'interno del genere. Notoseris è uno degli ultimi gruppi che si è diversificato verso i 6,3 milioni di anni fa.[15][9]
I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[7]
- i fiori per capolino sono al massimo una decina;
- le brattee dell'involucro sono colorate di porpora- rosso violaceo;
- l'achenio è privo di becco;
- il pappo è privo della fila esterna di minuscoli peli;
- l'achenio è un cilindro compresso con diverse coste (fino a 10).
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18.[9]
Elenco delle specie
Questo genere ha 9 specie:[2]
Note
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^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
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^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
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^ Strasburger 2007, pag. 860.
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^ Judd 2007, pag.517.
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^ a b c d Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 18 dicembre 2021.
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^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
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^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
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^ Judd 2007, pag. 523.
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^ a b Kilian et al. 2017.
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^ Judd 2007, pag. 520.
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^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
Bibliografia
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- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
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- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina., Bologna, Zanichelli, 2004.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Norbert Kilian, Alexander Sennikov, Ze-Huan Wang, Birgit Gemeinholzer & Jian-Wen Zhang, Sub-Paratethyan origin and Middle to Late Miocene principal diversification of the Lactucinae (Compositae: Cichorieae) inferred from molecular phylogenetics, divergence-dating and biogeographic analysis, in Taxon, vol. 66, n. 3, 2017, pp. 675-703.
- Ze-Huan Wang, Hua Peng e Norbert Kilian, Molecular Phylogeny of the Lactuca Alliance (Cichorieae Subtribe Lactucinae, Asteraceae) with Focus on Their Chinese Centre of Diversity Detects Potential Events of Reticulation and Chloroplast Capture, in Plos One, vol. 8, n. 12, 2013, pp. 1-20.