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Plancia ëd Gelasia ensifolia
Nòm nen arzolvù

Gelasia

Gelasia (botanica) ( Italian )

fornì da wikipedia IT

Gelasia Alexandre Henri Gabriel de Cassini, 1818 è un genere di piante angiosperme dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Etimologia

Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781-1832) nella pubblicazione " Bulletin des Sciences, par la Société Philomatique" ( Bull. Sci. Soc. Philom. Paris 1818: 33) del 1818.[3]

Descrizione

Habitus. L'habitus delle specie di queste piante è di tipo erbaceo perenne con superfici mollemente pubescenti (raramente sono subarbusti). Le radici sono a fittone, oppure sono globose o un tubero cilindrico. Gli organi interni di queste piante contengono lattoni sesquiterpenici.[4][5][6][7][8][9]

Foglie. Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo alterno, picciolato o sessile; quelle basali sono rosulate. La lamina è continua con forme soprattutto lineari (oppure ovate), apici acuti e base attenuata. Il contorno può essere intero. I margini sono continui e piatti o ondulati. La superficie è glabra o tomentosa. Le venature sono parallele.

Infiorescenza. Le infiorescenza sono composte da capolini, separati raccolti in formazioni racemiformi o corimbiformi. I capolini, per lo più peduncolati, omogami e radiati, sono composti da un involucro pubescente formato da diverse brattee embricate in più serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori ligulati. Le brattee hanno forme da lanceolate a triangolari; quelle esterne sono più piccole di quelle interne. Il ricettacolo è glabro o peloso.

Fiori. I fiori (molti o solo 4 - 6) sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e zigomorfi.

*/x K ∞ {displaystyle infty } infty , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le corolle sono formate da una ligula terminante con 5 denti (ben oltre l'involucro); il colore è giallo; la superficie può essere sia pubescente che glabra; le ligule in genere sono incurvate all'esterno (disposizione radiale).
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere alla base sono acute. Il polline è tricolporato (con due aperture di tipo isodiametrico o tipo poro), è echinato (con punte) e anche "lophato" (la parte più esterna dell'esina è sollevata a forma di creste e depressioni).[12]
  • Gineceo: lo stilo è filiforme. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti, filiformi, ricurvi con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base).[13] L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, ristretti all'apice, hanno 5 coste. La superficie è ricoperta da un indumento densamente lanoso. Il carpoforo è assente. Il pappo è fulvo con setole piumose sotto e scabroso sopra (rigide). Lunghezza degli acheni: 4 – 12 mm. Lunghezza del pappo: 5 – 24 mm.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

Le piante di questo gruppo sono distribuite in Europa mediterranea, Africa settentrionale e Asia occidentale.[2]

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]

Filogenesi

Questo genere appartiene alla sottotribù Scorzonerinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Scorzonerinae è il secondo clade che si è separato dalla tribù.[8]

La tribù Scorzonerinae è individuata dai seguenti principali caratteri:[7]

  • l'indumento di queste piante è morbido fatti di piccoli peli;
  • le setole del pappo sono provviste di morbide proiezioni laterali (una fila di cellule appiattite);
  • il polline è tricolporato con 2 lacune;
  • l'areale (nativo) della sottotribù è relativo al Vecchio Mondo.

All'interno della sottotribù sono stati individuati diversi cladi, alcuni in posizione politomica; e il genere di questa voce occupa una posizione piuttosto "basale". Insieme a al genere Tourneuxia formano un "gruppo fratello" con il resto dei generi della sottotribù Scorzonerinae.[9]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Gelasia) sono:[9]

  • l'habitus è perenne erbaceo;
  • gli acheni sono privi di carpoforo ed hanno un indumento lanoso;
  • il pappo è fulvo con setole piumose sotto e scabroso sopra;
  • non sono presenti i tannini.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 12 (raramente 14); il corredo cromosomico è diploide o tetraploide.[9]

Elenco delle specie

Questo genere ha 37 specie:

Specie della flora italiana

Nella flora spontanea italiana sono presenti le seguenti specie:[2]

  • Gelasia hirsuta (Gouan) Zaika, Sukhor. & N.Kilian - Scorzonera irsuta: gli acheni sono densamente pubescenti-lanosi.
L'altezza massima della pianta è di 2 - 4 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Nord Ovest Mediterraneo; l'habitat tipico sono i pascoli aridi; in Italia è una specie rara e si trova su tutta la Penisola ma con discontinuità fino ad una quota di 1.400 m s.l.m.. Questa specie è presente anche nelle Alpi centrali. (Nella "Flora d'Italia" è indicata come Scorzonera hirsuta (Gouan) L.[17])
  • Gelasia villosa (Scop.) Cass. - Scorzonera spinulosa: gli acheni sono glabri.
L'altezza massima della pianta è di 4 - 6 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ma anche geofita rizomatosa (G rhiz); il tipo corologico è Illirico/Appenninico (Anfiatlantico - Adriatico); l'habitat tipico sono i prati aridi steppici e pendii rupestri a substrato calcareo; in Italia è una specie rara e si trova nel Friuli e in Italia meridionale fino ad una quota di 1.000 m s.l.m.. Questa specie è presente anche nelle Alpi orientali. (Nella "Flora d'Italia" è indicata come Scorzonera villosa Scop.[18])

Sinonimi

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Lasiospora Cass.

Note

  1. ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 30 novembre 2021.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 30 novembre 2021.
  4. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  5. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  6. ^ Judd 2007, pag.517.
  7. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 198.
  8. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 346.
  9. ^ a b c d Zaika et al. 2020, pag.54.
  10. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  12. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  13. ^ Judd 2007, pag. 523.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  17. ^ Pignatti 2018, Vol.3 pag.1055.
  18. ^ Pignatti 2018, Vol.3 pag.1054.

Bibliografia

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Gelasia (botanica): Brief Summary ( Italian )

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