Il pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus Schreber, 1774) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi diffuso nell'Ecozona paleartica.[1][2]
Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 36 e 51 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 28 e 34 mm, la lunghezza della coda tra 23 e 36 mm, la lunghezza del piede tra 6 e 7 mm, la lunghezza delle orecchie tra 9 e 13 mm, un'apertura alare fino a 24 cm e un peso fino a 8 g.[3]
La pelliccia è corta, densa e soffice. Le parti dorsali variano dal marrone chiaro al color sabbia nella sottospecie P.p.aladdin, mentre le parti ventrali sono leggermente più chiare e talvolta con dei riflessi giallognoli. La base dei peli è ovunque nerastra. Il muso è largo, con due masse ghiandolari sui lati. Gli occhi sono piccoli. Le orecchie sono triangolari, ben separate tra loro, con l'estremità arrotondata e con un piccolo lobo rotondo alla base del bordo posteriore. Il trago è corto, con l'estremità arrotondata e con una proiezione triangolare sopra la base del margine posteriore. Le ali sono attaccate posteriormente alla base delle dita dei piedi, i quali sono piccoli. L'estremità della lunga coda si estende leggermente oltre l'ampio uropatagio. Il calcar è lungo e provvisto di un piccolo lobo.
Emette ultrasuoni ad alto ciclo di lavoro sotto forma di impulsi di breve durata a frequenza iniziale di 90 kHz e finale di 37 kHz.
Si rifugia in colonie fino a 100.000 individui all'interno degli edifici, tra le rocce, nelle cavità degli alberi e nelle bat-boxes. Entra in ibernazione da novembre ad aprile principalmente nelle grandi chiese e in altri edifici, grotte, miniere, cantine e fessure nei muri dove la temperatura è di 0-6 °C e l'umidità relativa dell'85%. Può cambiare più volte ibernacolo durante questo periodo, il quale è interrotto ogni 1-4 settimane da risvegli improvvisi. Sono stati osservati gruppi fino a diverse migliaia di individui scegliere ambienti fortemente frequentati dall'uomo, illuminati anche di notte, sui pavimenti, in contenitori di vario tipo come vasi, lampadari ed altro. I motivi di tale comportamento sono del tutto sconosciuti. Forma vivai di 20-250 femmine, spesso insieme a pipistrelli di Nathusius, stabilizzati ad aprile o maggio ed abbandonati ad agosto, mentre i maschi vivono solitariamente in territori difesi da altri maschi nei quali successivamente troveranno posto anche 1-10 femmine. Tollera il freddo e può volare anche in pieno inverno in zone coperte di neve, mentre piove e con vento forte. L'attività predatoria inizia al crepuscolo, da 5 a 20 minuti dopo il tramonto, ma può emergere anche in pieno giorno soprattutto alla fine dell'inverno, in primavera e in autunno. Non si allontana per più di 2 km dai rifugi, le femmine durante il periodo riproduttivo dividono l'attività in due picchi separati da un periodo dedicato all'allattamento. Il volo è rapido, agile ed effettuato a 2-10 metri dal suolo, caratterizzato da picchiate e percorsi circolari. Si tratta di una specie prevalentemente sedentaria, tuttavia in alcune zone è in grado di effettuare spostamenti migratori fino a 770 km.
Si nutre di insetti, particolarmente chironomidi, lepidotteri e tricotteri catturati in volo su laghi, stagni, lungo i margini forestali, nei giardini, nelle discariche, lungo le strade e intorno ai lampioni.
Danno alla luce un piccolo, più raramente due alla volta tra maggio e luglio. Il nascituro apre gli occhi dopo 8 giorni di vita, è in grado di volare dopo un mese ed è completamente indipendente a un mese e mezzo. Entrambi i sessi diventano maturi dopo un anno d'età. L'aspettativa di vita massima è di 16 anni e 7 mesi.
Questa specie è diffusa nell'Ecozona paleartica dall'Europa, Isole Britanniche, Africa nord-occidentale, attraverso il Medio oriente, l'India e la Birmania fino alla Penisola coreana e l'isola di Taiwan. In Italia è presente su tutto il territorio, isole comprese.
Vive in ambienti urbani ma anche boschi e foreste di ogni tipo fino a 2.000 metri di altitudine.
Sono state riconosciute 2 sottospecie:
La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la mancanza di evidenze di un significativo declino, classifica P.pipistrellus come specie a rischio minimo (LC).[1]
Il pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus Schreber, 1774) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi diffuso nell'Ecozona paleartica.