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Plancia ëd Armillaria gallica Marxm. & Romagn. 1987
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Armillaria gallica Marxm. & Romagn. 1987

Armillaria gallica ( Italian )

fornì da wikipedia IT
Caratteristiche morfologiche
Armillaria gallica Cappello convesso icona.svg
Cappello convesso Gills icon.png
Imenio lamelle Decurrent gills icon2.svg
Lamelle decorrenti White spore print icon.png
Sporata bianca Ring stipe icon.png
Velo anello Immutabile icona.png
Carne immutabile Saprotrophic ecology icon.png
Saprofita Cookedonly.svg
Commestibile dopo cottura

Armillaria gallica Marxm. & Romagn., 1987[1], conosciuta anche come Armillaria bulbosa, è una specie di "chiodino" simile ad Armillaria mellea, da cui si distingue essenzialmente per la caratteristica forma "clavata" del gambo, che è anche più scuro nella sua parte inferiore.
È un fungo poco comune ma dalla resa eccellente da giovane, quando il gambo non è troppo coriaceo. In età matura si consumano solamente i cappelli.
Come tutte le altre specie congeneri, dev'essere consumato dopo prebollitura in quanto contiene tossine termolabili e non bisogna congelarlo perché una frazione di queste tossine potrebbe fissarsi alla struttura fungina e diventare termostabile.

Etimologia

Dal latino "Gallica" = della Gallia.

Descrizione della specie

Cappello

Fino a 12–14 cm, inizialmente convesso, poi più spianato, umbonato, margine lievemente striato e fioccoso; di colore variabile, dal giallo-ocraceo al nocciola, fino al marrone scuro, con cuticola granulosa o escoriata, maggiormente al centro.

Lamelle

Subdecorrenti, fitte, inizialmente bianche, poi gialle, infine con chiazze rossastre.

Gambo

Clavato, pieno e consistente, con base bulbosa, a volte di larghezza considerevole (in casi molto rari anche 6–8 cm), striato, con fibrille e residui del velo. Di colore bruno, con base più scura.

Anello

Giallo oppure giallo-sporco, fragile, spesso sfrangiato o consunto in età.

Carne

Soda sul cappello e nella parte superiore del gambo, coriacea e fibrosa nella parte inferiore del gambo (poco coriacea negli esemplari giovani), legnosa vicino al substrato di crescita, di colore bianco, carnicino in età avanzata.

  • Odore: intenso, gradevole, fungino; ricorda un po' il muschio oppure l'humus. Di legno fradicio in età avanzata, quando il fungo è crudo.
  • Sapore: grato, aromatico, con retrogusto amarognolo. Cattivo quello dei gambi negli esemplari troppo vecchi.

Caratteri miscroscopici

Spore

Ellittiche, lisce, bianche in massa.

Distribuzione e habitat

Cresce in autunno, gregario oppure cespitoso, sui tronchi marcescenti oppure su legname/radici interrati.

Commestibilità

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Esemplari giovani, anche fortemente clavati

Buono, con cautela; velenoso da crudo.
Molto alta la resa negli esemplari giovani che presentano il gambo fortemente clavato e carnoso e non troppo coriaceo, quindi commestibile.
Degli esemplari più anziani bisogna consumare solo i cappelli in quanto il gambo diventa fibroso e stopposo, oltre ad essere indigesto ed a possedere un sapore amaro, sgradevole.

Come Armillaria mellea è un fungo dal sapore eccellente, purché ben cotto ed escludendo il liquido di cottura. Contiene infatti tossine di natura proteica ("emolisine") termolabili a 65-70 °C. Di norma si fa bollire per 15/20 minuti e si butta l'acqua di cottura.

Non consumare esemplari congelati da freschi: il gelo "fissa" alcune tossine, che non vengono più inattivate con il calore. Pertanto prima della eventuale congelazione, va effettuata la prebollitura.

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In evidenza il gambo "clavato"

Tassonomia

Sinonimi e binomi obsoleti

  • Agaricus melleus sensu Bolton [Hist. Fung. Halifax (1791)]; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)
  • Armillaria lutea sensu auct.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)
  • Armillaria bulbosa sensu auct. brit.[2]

Specie simili

Curiosità

  • Un esemplare di questa specie occupa 15 ettari di suolo nel Michigan settentrionale, pesa almeno 9700 kg e si pensa che questo fungo abbia almeno 1500 anni[3]. Ulteriori studi fanno pensare che il fungo possa quasi raggiungere i 400.000 kg e avere oltre 2.500 anni[4]. Tale fungo è l'elemento conduttore della trama della puntata Il grande fungo di Un medico tra gli orsi.

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ (EN) Armillaria gallica, in Index Fungorum, CABI Bioscience.
  2. ^ Armillaria gallica, su speciesfungorum.org. URL consultato il 26 luglio 2016.
  3. ^ (EN) Thomas J. Volk, The Humongous Fungus--Ten Years Later, su botit.botany.wisc.edu, 4 aprile 2002. URL consultato il 27 maggio 2018 (archiviato il 6 aprile 2018).
  4. ^ Un fungo più vecchio della cristianità e pesante come 100 elefanti, su focus.it, Focus. URL consultato il 20 settembre 2020.

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Armillaria gallica: Brief Summary ( Italian )

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Armillaria gallica Marxm. & Romagn., 1987, conosciuta anche come Armillaria bulbosa, è una specie di "chiodino" simile ad Armillaria mellea, da cui si distingue essenzialmente per la caratteristica forma "clavata" del gambo, che è anche più scuro nella sua parte inferiore.
È un fungo poco comune ma dalla resa eccellente da giovane, quando il gambo non è troppo coriaceo. In età matura si consumano solamente i cappelli.
Come tutte le altre specie congeneri, dev'essere consumato dopo prebollitura in quanto contiene tossine termolabili e non bisogna congelarlo perché una frazione di queste tossine potrebbe fissarsi alla struttura fungina e diventare termostabile.

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