I granchi (Brachyura Linnaeus, 1758) sono un infraordine di crostacei decapodi prevalentemente acquatici.
I granchi sono in particolare dotati di un robusto carapace e di due potenti chele, pertanto utilizzano quattro paia di arti per il movimento e le chele per prendere, difendersi e cibarsi. In alcune specie una chela si presenta vistosamente di maggior dimensioni rispetto l'altra. L'addome è ripiegato verticalmente ed è quindi nascosto.
Questa specie proviene dalla Cina
M
I primi veri brachiuri fossili risalgono al Giurassico Inferiore (Pliensbachiano)[1][2]. Nel sito paleontologico di Cabeço da Ladeira (Portogallo) sono state scoperte piste fossili di granchio (Laterigradus lusitanica). Queste sposterebbero l'evoluzione dei granchi con adattamenti anfibi al Giurassico Medio (Baiociano)[3].
L'infraordine Brachyura comprende le seguenti superfamiglie[4]:
I granchi sono in generale commestibili; alcune specie sono anzi pregiate, come ad esempio la granceola (Maja squinado).
In araldica, il granchio rappresenta la gravità di modi e di pensiero. Il granchio si rappresenta abitualmente, ma non sempre, di colore nero e montante, cioè posto in palo con la testa in alto.
È il simbolo del segno zodiacale del cancro.
Questo animale ha ispirato diversi modi di dire: in spagnolo "pensare all'immortalità del granchio" significa "sognare ad occhi aperti", mentre in italiano "prendere un granchio" indica l'aver compiuto un errore grossolano.
Nella parte finale del poema greco intitolato Batracomiomachia (dal greco antico Βατραχομυομαχία, Batrachomyomachía, «La guerra dei topi e delle rane») i granchi, quando la vittoria sembra ormai dei topi, giunti sul campo di battaglia annientano i topi facendoli a pezzi e dando quindi la vittoria alle rane; il poema verrà ripreso in seguito anche da Giacomo Leopardi nei Paralipomeni della Batracomiomachia, dove i granchi rappresentano gli austriaci.
I granchi (Brachyura Linnaeus, 1758) sono un infraordine di crostacei decapodi prevalentemente acquatici.