Abies sachalinensis ((F.Schmidt) Mast., 1879) è una specie di conifera appartenente alla famiglia delle Pinaceae. È stata rinvenuta nell'isola di Sachalin, nelle Curili meridionali (Russia), e anche nell'Hokkaidō (Giappone) settentrionale.[1]
Il nome generico Abies, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dalla parola greca ἄβιος = longevo.[2] Il nome specifico sachalinensis si riferisce all’isola in cui venne "descritta" per la prima volta.[3]
Albero alto fino a 30 m, con tronco che può raggiungere 1 m di diametro, a portamento piramidale con cima appiattita negli esemplari anziani. I rami si sviluppano orizzontalmente, con portamento ascendente. I virgulti sono marroni, poco pubescenti, lievemente solcati.[4]
Le foglie sono aghiformi, di colore verde scuro lucido, lunghe fino a 12-35 mm, con nervatura centrale e due bande di stomi nella faccia inferiore; si dispongono a spirale, contorte alla base, con punte dentellate o ottuse. Le gemme sono ovoidali e molto resinose.[4]
Gli strobili maschili, lunghi 1 cm, crescono raggruppati, gialli con microsporofilli rossastri.[4]
I coni femminili, marroni-scuri a maturazione, sono ellissoidali-cilindrici, lunghi 5-8 cm e larghi fino a 3 cm, spesso disposti a gruppi, con punte acute o ottuse; le scaglie sono reniformi, pubescenti, lunghe 10 mm e larghe 16 mm. I semi sono lunghi circa 6 mm, di colore marrone con punti neri, con grande parte alata nera di 5x5 mm.[4]
Inizialmente grigia-marrone, liscia con vesciche resinose, con l'età si divide in placche irregolari.[4]
Cresce su suoli ben drenati ma umidi per gran parte dell'anno a causa del clima marittimo piovoso e variabile tra il fresco e il freddo, ad altitudini comprese tra il livello del mare e i 1650 m. Nel nord del suo areale si ritrova frequentemente tra gli 800 e 1100 m, in formazioni miste con altre conifere (Picea jezoensis, Picea glehnii, Larix gmelinii var. japonica e Pinus pumila). A quote più basse, oltre a formazioni pure, in associazione con caducifoglie come Betula ermanii, Quercus mongolica, Castanea crenata, Kalopanax septemlobus e Magnolia hypoleuca.[1]
Fu "scoperta" per la prima volta da Carl Friedrich Schmidt (noto anche come F. Schmidt o Fedor Bogdanovich), un botanico russo di origine estone, nel 1866, sull'isola di Sachalin, ma egli non la introdusse in Europa. Fu poi "riscoperta" dal botanico e collezionista di piante Charles Maries nel 1877 presso Aomori, nell'isola principale del Giappone di Honshū, dove, in un primo tempo, egli pensò si trattasse di una varietà di Abies veitchii.[5]
Sono accettate le seguenti sottospecie:[6]
Il legno è di scarsa qualità per l'utilizzo in edilizia e carpenteria, ma viene massicciamente utilizzato nell'industria cartaria. In orticoltura questa specie è poco nota in quanto non adatta a climi dove l'inverno sia troppo breve.[3]
Nonostante che lo sfruttamento economico di questa specie sia in aumento nelle parti di areale al di fuori del Giappone, non sono stati identificati specifici e immediati rischi per la sua sopravvivenza; viene pertanto classificata come specie a rischio minimo di estinzione (Least Concern) nella Lista rossa IUCN.[1]
Abies sachalinensis ((F.Schmidt) Mast., 1879) è una specie di conifera appartenente alla famiglia delle Pinaceae. È stata rinvenuta nell'isola di Sachalin, nelle Curili meridionali (Russia), e anche nell'Hokkaidō (Giappone) settentrionale.