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Solanaceae ( italien )

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Le Solanaceae sono una famiglia di angiosperme dicotiledoni di grande importanza per l'uomo dato che comprende molte specie utilizzate in tutto il mondo come ortaggi. Vi troviamo piante importanti per l'alimentazione umana (le patate, le melanzane, i pomodori, i peperoni, e i peperoncini), piante da cui si ricavano droghe farmaceutiche per uso medicinale o voluttuario (la belladonna per l'atropina, il tabacco, le bacche di Goji) e piante velenose (le datura). Molte specie di questa famiglia contengono, soprattutto nelle parti verdi, alcaloidi psicoattivi (vedi in basso)[1].

Distribuzione

La famiglia comprende 147 generi con circa 2930 specie. I generi più numerosi sono Solanum, con circa 1400 specie, Licianthes che include 200 specie, Cestrum con 175 specie. Le Solanaceae sono rappresentate allo stato spontaneo in tutti i continenti, con un maggior numero di specie nel continente americano, e ben si adattano a quasi tutti gli ecosistemi, nonostante la maggior parte di esse prediliga il caldo piuttosto che il freddo intenso[2].

Descrizione

La famiglia delle Solanacee comprende soprattutto piante erbacee, piante rampicanti, arbusti e raramente piccoli alberi. Le Solanaceae presentano fiori attinomorfi, gamosepali e gamopetali disposti in cime ascellari e talvolta i fiori sono singoli. I pezzi fiorali del calice e della corolla sono in numero di 5. I sepali sono parzialmente fusi, di solito sono persistenti e possono svilupparsi intorno al frutto, come accade nel genere Physalis.

L'androceo è formato da 5 stami (a seconda dei generi da quattro ad otto) talvolta saldati per le antere; l'ovario è supero, formato da due carpelli. I frutti possono essere bacche come nel caso del pomodoro o capsule come nel caso della Datura. I semi sono di solito piatti e tondeggianti con un diametro medio di circa 2–4 mm. I fiori delle Solanacee sono generalmente appariscenti ed attraggono molti insetti tra cui api, vespe solitarie, mosche, lepidotteri e coleotteri. Le specie appartenenti al genere Solanum non producono nettare e sono visitati dagli insetti solo per il polline.

Le foglie hanno un aspetto molto variabile per dimensione e forma, possono essere intere o variamente suddivise. Le stipole sono sempre assenti, la disposizione in genere è alterna.

Tossicità

Le Solanaceae si caratterizzano per essere una delle famiglie più ricche di specie pericolose; tale tossicità si deve soprattutto agli alcaloidi tropanici, riscontrati in varie specie, ma anche agli alcaloidi steroidici, tipici del genere Solanum, i quali possono causare addirittura calcinosi negli animali. In alcune zone del mondo, come in America del Sud ed in Australia, sono infatti considerate un pericolo non irrilevante per il bestiame che ne viene a contatto, spesso vittima della già citata calcinosi causata sovente da Cestrum diurnum, o di necrosi epatica, indotta comunemente dal Cestrum parqui. Si riscontra un'elevata tossicità anche nel genere Datura, seppure in questo caso l'ingestione da parte di animali sia rara a causa del suo odore fortemente dissuasivo; in particolare si sono osservati effetti gravi conseguenti all'intossicazione da stramonio comune, che può causare debolezza muscolare, disorientamento, febbre alta, tachicardia ed allucinazioni che, in caso di dosi elevate, possono durare fino a quattro giorni.[3]

Alcaloidi

Gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate prodotte dalle piante come metabolita secondario e che svolgono un'intensa azione fisiologica sugli animali anche a basse dosi. Le Solanacee sono note per produrre una vasta gamma di alcaloidi, tra cui i più noti sono i tropani. Molte specie contengono una varietà di alcaloidi che possono essere più o meno attivi o velenosi, come scopolamina, atropina, iosciamina e nicotina.

Alcuni degli alcaloidi che si trovano nelle Solanaceae sono:

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    struttura chimica della solanina
    solanina: un alcaloide tossico con un sapore amaro, la cui formula è C45H73NO15. È formato dall'alcaloide solanidina con una catena laterale di carboidrati. Si trova in foglie, frutti e tuberi - generalmente in tutte le parti verdi - di varie solanacee come ad esempio la patata e il pomodoro. Si ritiene che la sua produzione per la pianta sia una strategia di difesa adattativa contro gli erbivori. La solanina è stata occasionalmente responsabile di avvelenamenti nelle persone che hanno mangiato bacche di specie come l'erba morella, la dulcamara o parti inverdite delle patate[4][5]. La solanina è presente nella patata in basse dosi (meno di 10 mg per 100 g) ed è concentrata soprattutto nella buccia, che quindi è meglio eliminare. Quando la concentrazione dell’alcaloide diviene più elevata, come accade in alcune varietà della pianta, ne deriva un gusto amaro del tubero. Per le patate, il contenuto massimo accettabile di solanina è stato stimato in 25 mg per 100 g.
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    struttura chimica di un tropano
    tropani: Il termine "tropane" deriva da un genere in cui si trovano, Atropa (a cui appartiene la belladonna). Atropa prende il nome dal dio del destino greco, Atropo, colui che taglia il filo della vita e determina la morte. Questo nome riflette la sua tossicità e letalità. Sono composti azotati organici biciclici (nomenclatura IUPAC: 8-metil-8-azabiciclo [3.2.1] ottano), con la formula chimica C8H15N. I tropani includono, tra gli altri, atropina, cocaina, scopolamina e iosciamina. Si trovano in varie specie, come la mandragora (Mandragora officinarum e M. autumnalis), la belladonna puzzolente (Hyoscyamus niger), belladonna (Atropa belladonna), lo stramonio (Datura stramonium) le Brugmansia, nonché molte altre nella famiglia delle Solanaceae[6].
  • Nicotina
  • Capsaicina

Sistematica

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frutti e semi di Datura stramonium
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esempio di bacca (Solanum melongena)

Questa famiglia viene riconosciuta sia dalle classificazioni tradizionali (p.es. Cronquist) che dalla classificazione APG e in entrambi i casi viene collocata nell'ordine delle Solanales.

La suddivisione in sottofamiglie è invece controversa e ancora (2007) oggetto di dibattito anche all'interno della stessa classificazione APG[7]

Vengono riconosciuti un centinaio di generi e oltre 2000 specie.

La lista dei generi secondo APG è la seguente:

Note

  1. ^ Le Solanacee Archiviato il 29 luglio 2013 in Internet Archive. Misterveg.it
  2. ^ Solanacee: una grande famiglia
  3. ^ Jean Bruneton, Solanaceae, in Plantas Toxicas, Editorial Acribia, ISBN 84-200-0935-0.
  4. ^ Solanine poisoning, in British Medical Journal, vol. 2, n. 6203, 8 dicembre 1979, pp. 1458-1459. URL consultato il 9 maggio 2020.
  5. ^ R. F. Alexander, G. B. Forbes e E. S. Hawkins, A fatal case of solanine poisoning, in British Medical Journal, vol. 2, n. 4575, 11 settembre 1948, p. 518, DOI:10.1136/bmj.2.4575.518. URL consultato il 9 maggio 2020.
  6. ^ W. J. Griffin e G. D. Lin, Chemotaxonomy and geographical distribution of tropane alkaloids, in Phytochemistry, vol. 53, n. 6, 2000-03, pp. 623-637, DOI:10.1016/s0031-9422(99)00475-6. URL consultato il 9 maggio 2020.
  7. ^ Angiosperm Phylogeny Website, version 12.

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