I Bibionidae Fleming, 1821, sono una famiglia di insetti dell'ordine dei Ditteri (Nematocera: Bibionomorpha), associati ad ambienti terrestri.
Gli adulti hanno il corpo di dimensioni medio-piccole, con 4-8 mm di lunghezza, in genere peloso e caratterizzato da un evidente dimorfismo sessuale. I maschi hanno livree di colore nerastro e capo oloptico, le femmine corpo rossastro, più appiattito e con occhi meno grandi e, comunque, distanziati.
Il capo è libero, relativamente piccolo rispetto al resto del corpo, provvisto di tre ocelli. Gli occhi del maschio sono notevolmente sviluppati e si estendono nella zona fronto-dorsale fino a toccarsi (capo oloptico). Ogni occhio è suddiviso, da una linea di demarcazione, in due aree: quella anteriore e dorsale è più sviluppata ed è composta da ommatidi grandi, quella laterale e posteriore è più piccola ed è composta da ommatidi piccoli[1]. Le femmine hanno occhi più piccoli e distanziati. Le antenne sono poco sviluppate, composte da 5-10 articoli molto brevi; nei maschi si inseriscono ventralmente, sotto gli occhi connati, in prossimità dell'apparato boccale. L'apparato boccale è di tipo succhiante, non perforante.
Il torace è corto e convesso. Le zampe sono relativamente lunghe e robuste, ma meno lunghe rispetto a quelle di molti nematoceri; i tarsi composti da 5 segmenti. Le tibie anteriori sono più brevi del primo segmento tarsale e presentano all'apice una corona di spine oppure un lungo sperone (Bibioninae); altri processi spiniformi sono presenti nella faccia ventrale delle tibie.
Le ali sono ben sviluppate; la regione costale è caratterizzata da una venatura robusta, dovuta allo stretto accostamento della radio e della subcosta alla costa. Il carattere più evidente è l'imbrunimento della regione costale, che tende a renderla opaca. In alcune specie l'imbrunimento si trasforma in un vero e proprio pterostigma. La venatura è semplificata e non presenta caratteri omogenei nell'ambito della famiglia. Le principali caratteristiche sono le seguenti:
La larva, di aspetto vermiforme, è apoda ed eucefala, con capo scuro e corpo grigiastro, e a maturità può raggiungere una lunghezza di 20-25 mm. Il tegumento presenta ornamenti spiniformi sul dorso. Il capo è relativamente piccolo rispetto al resto del corpo ed ha apparato boccale masticatore. Il torace si presenta suddiviso in quattro segmenti, di cui quello anteriore è detto collo. L'apparato respiratorio è di tipo olopneustico, con otto paia di stigmi addominali e due paia toraciche.
La pupa è oblunga, obtecta, a volte protetta dall'exuvia dell'ultimo stadio larvale.
Lo sviluppo postembrionale si svolge in quattro stadi, tre di larva e uno di pupa.
Le larve sono generalmente gregarie e vivono nel terreno, in genere in substrati umidi e ricchi di sostanza organica. Spesso si rinvengono nel letame o altri substrati organici impiegati come fertilizzanti. Nei primi stadi larvali sono saprofaghe e si nutrono prevalentemente di funghi e sostanza organica ingeriti con il terreno, mentre in seguito erodono materiali organici fra cui anche le radici delle piante. Per questo motivo possono rivelarsi occasionalmente dannose quando raggiungono elevate concentrazioni. L'impupamento ha luogo nel terreno, lo sfarfallamento attraverso una frattura longitudinale dorsale della cuticola.
Gli adulti sono glicifagi ed hanno abitudini diurne. Per le loro abitudini e il corpo peloso contribuiscono all'impollinazione incrociata, sono perciò da considerarsi insetti utili come pronubi.
La famiglia comprende nel complesso circa 700 specie ed è rappresentata in quasi tutte le regioni zoogeografiche della Terra. Secondo gli orientamenti più recenti[2][3][4][5] la famiglia comprende tutti i generi dei Bibionoidea sensu ROHDENDORF ad esclusione di Hesperinus, inserito in una famiglia propria.
In Italia sono presenti circa venti specie, comprese nei generi Bibio e Dilophus[6].
I Bibionidae Fleming, 1821, sono una famiglia di insetti dell'ordine dei Ditteri (Nematocera: Bibionomorpha), associati ad ambienti terrestri.