Buphthalmum L., 1753 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae comunemente note come Asteroidi.
Queste piante ricevettero la denominazione di genere da Linneo (1735) che in riferimento alla forma del disco del capolino le chiamò “Buphthalmum” (“Occhio di bue” in greco).
Le piante del genere Buphthalmum hanno aspetto erbaceo o suffrutescente e sono perenni. La forma biologica tipica per queste piante è definita come emicriptofita scaposa (H scap): ossia pianta perennante per mezzo di gemme poste sul suolo e con asse fiorale lungo, semplice e con poche foglie.
Tipo fittone.
I fusti sono gracili specialmente nelle specie spontanee: in particolare nella specie più conosciuta: B. salicifolium; mentre sono più robusti e grossi in quelle coltivate. L'altezza varia dai 50 cm (B. speciosissimum) ai 1 – 2 metri (B. speciosum).
Le foglie sono alterne, intere o lievemente dentate; generalmente di forma lanceolata.
L'infiorescenza è fatta da grandi capolini solitari con la struttura biologica tipica delle Asteraceae.
Il colore del fiore è in prevalenza giallo.
Come tutti i fiori della famiglia delle Asteraceae (chiamata nel passato significativamente Compositae), anche quelli del nostro genere sono “composti” da due tipi: i fiori del raggio sono ligulati, zigomorfi e femminili; quelli del disco centrale sono tubulosi, attinomorfied ermafroditi.
I frutti sono achenii a pappo paleaceo (ossia sormontati da una specie di corona membranosa o piccola squama sottile di colore bruno).
Le specie di Buphthalmum sono da considerarsi delle tipiche espressioni della flora dei luoghi calcarei e rocciosi e dei prati sassosi, anzi alcune specie possono considerarsi quasi endemiche delle Alpi Dolomitiche. Sono quindi localizzate in prevalenza nell'Europa (paesi meridionali a clima più arido).
Il genere Buphthalmum appartiene alla famiglia delle Asteraceae (o Compositae, nomen conservandum), sottofamiglia Asteroideae, tribù Inuleae.
Comprende meno di una decina di specie, di cui due sono quelle spontanee della flora europea (evidenziate in neretto nell'elenco sottostante)[1].
L'interesse per queste piante è soprattutto ornamentale per la ricchezza delle foglie e i suoi vistosi capolini gialli. Infatti troviamo alcune specie (B. speciosum e B. salicifolium) già citate nella prima edizione italiana de "Il buon giardiniere" curata da Carlo Maupoil (Venezia 1826).
Queste piante amano le posizioni ben soleggiate e aride (quindi terreni asciutti ed esposti a mezzogiorno). Si integrano facilmente nel giardino roccioso o nella formazione di aiuole nei giardini paesaggistici.
Le specie si moltiplicano facilmente per seme che è sempre fertile, questo nel caldo sud; non altrettanto avviene nelle zone più a nord dove il fiore non arriva a maturare a semente (i questo caso si attua la divisione del piede).
Buphthalmum L., 1753 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae comunemente note come Asteroidi.