Pulicaria Gaertner, 1791 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, dall'aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza a capolini gialli.
Il nome generico (pulicaria) deriva dal latino “pulicarius” (= simile alle pulci) e si riferisce alle proprietà “anti-pulci” di alcune sostanze contenute nella pianta[1].
Il nome scientifico attualmente accettato (Pulicaria) è stato proposto dal botanico tedesco Joseph Gaertner (1732 – 1791) nella pubblicazione De Fructibus et Seminibus Plantarum del 1791[2].
I dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane.
Sono piante non molto alte: massimo 12 dm. La forma biologica delle specie di questo genere in parte è terofita scaposa (T scap), ossia piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme; e in parte è emicriptofita scaposa (H scap), ossia piante perennanti con gemme poste al livello del suolo. Possono profumare ma anche con odori sgradevoli e in genere sono tomentose.
Le radici sono secondarie (da rizoma o da fittone).
Le foglie sono intere, a forma più o meno lanceolata, sono sessili e a disposizione alterna. La superficie è percorsa da nervi reticolati. I margini sono interi o dentati/seghettati.
L'infiorescenza è formata da medi capolini su peduncoli fogliosi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sottile sorregge un involucro da emisferico a campanulato, composto da più squame a disposizione embricata (a spirale) e poste in 3 - 4 serie che fanno da protezione al ricettacolo nudo (o minutamente alveolato) sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati (da 20 a 30) di colore giallo, non molto più lunghi dell'involucro in alcune specie, mentre in altre sono notevolmente più lunghi e quelli interni tubulosi (altrettanto numerosi – oltre 100 - e di colore giallo più scuro). Diametro dell'involucro: 5 – 10 mm.
I fiori sono zigomorfi (quelli ligulati), attinomorfi(quelli tubulosi); sono inoltre tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi) sono bisessuali.
I frutti sono degli acheni a forma ellissoide con pappo. L'epidermide dell'achenio è caratterizzata da lunghi cristalli[4]. Il pappo è composto da pochi peli (fino a 30) circondati alla base da una corona di squame membranose.
Questo genere è presente in Europa, America del nord (parte orientale), Asia temperata/centrale e Africa del Nord. L'habitat in genere sono i luoghi non troppo secchi; le specie europee ad esempio prediligono le zone umide, fanghi e paludi.
Delle quattro specie spontanee della flora italiana 3 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[5].
La famiglia di appartenenza di questo genere (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[6] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[7]); mentre il genere è abbastanza numeroso comprendente secondo alcuni autori fino a un centinaio di specie.
Il genere Pulicaria è di difficile definizione: è infatti strettamente collegato al genere Inula (Pulicaria differisce soprattutto per la presenza di una coroncina membranosa alla base del pappo), ma anche ai generi Conyza e/o Erigeron (i fiori ligulati periferici sono disposti su più serie), per cui diverse specie nel corso del tempo sono “transitate” da un genere all'altro. Recenti studi morfologici[8] (fatti sulle specie pakistane ma comprendenti anche specie europee) sulla struttura dell'achenio hanno evidenziato che la particolare coroncina membranosa alla base del pappo è una caratteristica peculiare del genere abbastanza significativa per distinguere le sue specie da altri generi. All'interno del genere c'è poi una grossa distinzione tra specie con achenio angoloso e specie con achenio non angoloso.
La seguente lista è stata compilata in base alle specie europee riconosciute come valide dalla Checklist dei Royal Botanic Garden Edinburgh[9](i nomi comuni in italiano sono evidenziati in grassetto accanto al nome scientifico):
Altre specie contenute in altre checklist[10]
Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della flora italiana) l'elenco che segue utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una specie dall'altra)[11].
Le “Incensarie” possono essere confuse con le specie di altri generi quali Inula, Buphthalmum, Telekia, Erigeron, Conyza e altre ancora. Sono tutte piante di tipo scaposo con foglie più o meno lanceolate e infiorescenza a capolini gialli con fiori ligulati raggianti.
Pulicaria Gaertner, 1791 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, dall'aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza a capolini gialli.