La Cicerchia primaticcia (nome scientifico Lathyrus vernus, (L.) Bernh. 1800) è un piccolo arbusto perenne ed erbaceo appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
Il genere Lathyrus è abbastanza corposo: comprende da 100 a 200 specie a seconda delle varie classificazioni di cui almeno 40 vivono spontaneamente in Italia. Nelle classificazioni più vecchie la famiglia di questa specie (Fabaceae) è chiamata Leguminosae ma anche Papilionaceae. Il genere di questa specie è polimorfo. Infatti Linneo inizialmente aveva sistemato la specie di questa scheda in un genere a parte, ora divenuto una sezione del genere Lathyrus : Orobus (L.); sezione caratterizzata da piante perenni, prive di cirri ma con strutture fogliari terminanti con una breve “seta” (o resta - filamento terminale rigido).
La variabilità di questa specie si manifesta nella forma e nelle dimensioni delle foglie (vedere il paragrafo “Varietà alpine”). Facilmente si possono trovare individui “stenofili” (con foglie a segmenti filiformi), oppure piante con infiorescenze di dimensioni maggiori della norma. Nell'elenco che segue sono indicate alcune varietà e sottospecie (l'elenco può non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie):
Con altre specie Lathyrus vernus forma il seguente ibrido interspecifico:
La specie di questa scheda, in altri testi, può essere chiamata con nomi diversi. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
Si dice che il creatore della denominazione del genere sia il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 – 1708). Sembra che pensando alle presunte proprietà afrodisiache di alcune piante del genere abbia accostato due termini: la particella intensiva la e il verbo greco thero (= io riscaldo) e abbia quindi creato il nome del genere lathyrus. In realtà tale nome era conosciuto già nei tempi antichi: Teofrasto lo aveva usato per alcune non meglio identificate leguminose. L'epiteto specifico (venus = primavera) fa riferimento alla precocità della fioritura ed è stato assegnato dal naturalista svedese Carl von Linné nel 1753 inizialmente ad un altro genere: Orobus; mentre invece l'assegnazione definitiva al genere attuale è opera del botanico tedesco Johann Jakob Bernhardi (1774-1850). Gli inglesi chiamano questa pianta con nome di Spring-vetch.
È una pianta alta al massimo 30 - – 40 cm, quasi glabra. La forma biologica è del tipo geofita rizomatosa (G rhiz): quindi sono piante la cui parte sotterranea del fusto (chiamata rizoma), ad ogni nuovo anno produce nuove radici e nuovi fusti (chiamati avventizi).
Radici secondarie da rizoma.
Le foglie sono paripennate (o pennato-composte in numero pari) con 4 – 8 segmenti largamente lanceolati (quasi ovali) e terminanti con una robusta punta. La lamina fogliare è penninervia. Sono presenti inoltre delle stipole semi astate; mentre la parte apicale della foglia (asse centrale o rachide) si prolunga in una breve resta. Le foglie non sono persistenti, cadono dopo la fioritura. Dimensioni delle foglie: larghezza 10 - – 13 mm, lunghezza 22 - – 35 mm; dimensioni delle stipole: larghezza 9 mm, lunghezza 18 mm.
L'infiorescenza si compone di pochi fiori (5 – 8 fiori) ed è lungamente peduncolata. I fiori sono penduli dalla tipica forma papilionacea. La fioritura inoltre non è contemporanea ma procede dal basso verso l'alto (fioritura acropeta). Dimensione dei peduncoli fiorali: 4 - – 5 mm.
I fiori sono ermafroditi, pentameri (calice e corolla a 5 parti) e zigomorfi.
Il frutto è di colore bruno; la forma è lineare e piatta ed è glabro; all'interno sono contenuti diversi semi scuri. Si apre in due valve (è un frutto deiscente). Dimensioni del legume: larghezza 5 - – 7 mm, lunghezza 30 - – 35 mm.
In questo paragrafo vengono descritte le due sottospecie alpine vernus e gracilis (vengono evidenziati soprattutto quei dati che si discostano dalla specie base).
La “Cicerchia primaticcia” è una pianta di facile coltura: resiste a temperature anche rigide e a condizioni di scarsa acqua (ha radici abbastanza profonde). La posizione migliore è quella in mezzombra con impasti nutrizionali medi di terreno.