Koyamasia, es un género monotípico de plantas fanerógamas perteneciente a la familia de las asteráceas. Su única especie es: Koyamasia calcarea.[1][2]
Son hierbas perennes, que alcanzan un tamaño de 20-80 m de altura. Tiene tallos erectos, de manera visible acanalados, pubérulos con glándulas estipitadas. Las hojas de 10-30 por 3-6 cm, ovadas o elípticas, con margen aserrado, ápice agudo a acuminado, atenuada la base, subcoriácea la superficie, la superior escabrosa y sin glándulas, la superficie inferior escabrosa con pelos y glándulas capitados, venas laterales 7-10- emparejadas; pecíolos de hasta 6 cm de largo. Terminal de inflorescencias, generalmente solitarias. Capítulos ampliamente campanulados, 1,5-3 cm de largo, pedunculado. Receptáculo glabro. Involucros hemisféricos. Floretes más de 80, corolas, púrpura o blancas. Anteras de 3-4 mm de largo, agudos apéndice apical, base obtusa. Estilos de color púrpura. Los frutos son aquenios, de 3.5 hasta 4.5 mm de largo, glabro. Vilano con 1 serie de cerdas, 1-3 mm de largo, de hoja caduca.[3]
Koyamasia calcarea fue descrita por (Kitam.) H.Rob. y publicado en Proc. Biol. Soc. Washington 112(1): 235 (1999)
Koyamasia, es un género monotípico de plantas fanerógamas perteneciente a la familia de las asteráceas. Su única especie es: Koyamasia calcarea.
Koyamasia H.Rob., 1999 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico contemporaneo Harold Ernest Robinson (1932-2020)nella pubblicazione " Proceedings of the Biological Society of Washington" (Proc. Biol. Soc. Washington 112(1): 234) del 1999.[3]
Le specie di questa voce sono erbacee perenni. La pubescenza è formata da peli semplici o multisettati. Gli organi interni di queste piante contengono lattoni sesquiterpenici.[4][5][6][7][8][9]
In genere sono presenti sia foglie basali che cauline. Le foglie lungo il caule normalmente sono a disposizione alternata. Quelle basali (se presenti) spesso formano delle rosette; quelle cauline sono picciolate. Le forme delle lamine (semplice) sono strette da ovate a ellittiche con apici acuti o acuminati. I bordi sono continui e seghettati. La superficie superiore è verde, quella inferiore è più scura. Le venature in genere sono pennate. Le stipole sono assenti.
Le infiorescenze sono composte da capolini terminali, solitari (o raccolti in panicoli) e lungamente peduncolati. I capolini, discoidi di tipo omogamo, sono formati da un involucro persistente a forma emisferica composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tubulosi. Le brattee, circa 90, sono disposte in 4 - 5 serie in modo embricato e scalato ed hanno delle forme da lineari a lanceolate; i bordi sono dentati; il colore è più o meno verde; la consistenza è erbacea e il portamento è riflesso (o ricurvo). Il ricettacolo, a forma piatta o più o meno conica, può essere privo o no di pagliette.
I fiori, da 60 a 100, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono tubulosi (actinomorfi), ermafroditi (bisessuali) e fertili.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è subcilindrica con 10 coste e superficie glabra. Nell'achenio, privo di fitomelanina, sono presenti dei rafidi (minuti e oblunghi) e idioblasti. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente. Il carpoforo (o carpopodium - il ricettacolo alla base del gineceo) è assente. I pappi, formati da una serie di corte setole, decidue, sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio.
Le specie di questo gruppo si trovano principalmente nell'Asia sud-orientale.
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]
Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Centrapalinae H. Rob, descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[14] Dagli ultimi studi filogenetici sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. Centrapalinae occupa una posizione centrale e appartiene al clade del Vecchio Mondo; in particolare è inclusa nel subclade africano più vicino alle specie tropicali americane.[15]
La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[7]
In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8] Il genere di questa voce è stato anche descritto come appartenente alla sottotribù Erlangeinae H.Rob. (sempre nel gruppo delle Vernonieae).[7]
I caratteri distintivi per questo genere sono i seguenti:[7]
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 54.[7]
Questo genere ha 2 specie:[2]
Koyamasia H.Rob., 1999 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.