Il lemargo[2] (Somniosus rostratus (Risso, 1827)) è uno squalo marino appartenente alla famiglia Somniosidae, diffuso nel mar Mediterraneo e nell'oceano Atlantico orientale.[3] È una specie raramente osservata e tipica di acque profonde.
È uno squalo dal corpo tozzo e di piccole dimensioni, non superando i 143 cm.[4] La colorazione è nerastra.[2] Come tutti gli squali dell'ordine Squaliformes non è dotato di pinna anale, mentre ha due pinne dorsali di cui la seconda è collocata molto posteriormente. La pinna caudale è lievemente eterocerca, con il lobo superiore di dimensioni maggiori, e presenta una breve carena alla base.[5] Manca di fotofori.[5] Somiglia a Somniosus longus, dal quale si distingue per l'occhio in proporzione di diametro minore e la seconda pinna dorsale di dimensioni chiaramente inferiori della prima.[4]
La sua biologia è generalmente poco conosciuta.[1] Gli esemplari catturati nel mar Mediterraneo risultano nutrirsi principalmente di Histioteuthis e di altri cefalopodi (Abralia veranyi, Loligo vulgaris)[6] e in minor parte di crostacei e piccoli pesci.[7]
È viviparo.[1] Le femmine si spingono in acque meno profonde e più vicine alla costa per partorire;[8] alla nascita i piccoli (in genere tra 6 e 9, talvolta anche in numero maggiore)[7] misurano tra i 21 e i 28 cm.[1] I maschi raggiungono la maturità sessuale già a 70 cm, le femmine non prima degli 80.[1]
Vive tra i 200 e i 2700 m di profondità,[1] sulla piattaforma e lungo la scarpata continentale;[4] a causa di questa sua caratteristica, i limiti precisi dell'areale di questa specie non sono ben noti. Il lemargo è diffuso nell'est dell'oceano Atlantico e nell'ovest del mar Mediterraneo, dove potrebbe non essere molto raro pur essendo raramente osservato; ne sono stati catturati esemplari anche a Malta e sulle coste della Tunisia, dove non era mai stato trovato in precedenza.[8] Nell'Atlantico, è presente a Madera e lungo la costa nord della Francia. Risultano anche delle segnalazioni da Cuba.[1] È invece assente dal mar Nero.[9]
È talvolta presente nel bycatch della pesca a strascico del gambero viola. È commestibile ma di scarso valore commerciale;[4] a volte le sue carni sono vendute come Centrophorus sp.[10] Dall'introduzione del palangaro mesopelagico per la pesca al pesce spada, le catture accidentali di S. rostratus nel mar Mediterraneo sono diventate più frequenti, avvenendo soprattutto quando l'attrezzo si rompe e gli ami scendono oltre i 1500 m di profondità.[10][11]
Questa specie è stata descritta da Antoine Risso nel 1827 con il nome Scymnus rostratus.[3] Gli esemplari precedentemente identificati come Somniosus rostratus provenienti dall'oceano Pacifico sono ritenuti essere una specie differente, Somniosus pacificus.[12]
Anche se non esistono misure specifiche per la protezione del lemargo, questa specie è interessata dai provvedimenti dedicati a proteggere gli squali che vivono in acque profonde, tra cui il limite di 1000 m alla pesca a strascico nel Mediterraneo e le restrizioni alla pesca alle Isole Canarie, Azzorre e a Madeira.[1]
La valutazione del 2009 della lista rossa IUCN classificava S. rostratus come "dati insufficienti". Nel mar Mediterraneo, le catture più frequenti dovute all'introduzione del palangaro mesopelagico hanno dimostrato che questa specie è più comune di quanto ritenuto in precedenza; date le poche informazioni sul suo ciclo vitale è però difficile valutare precisamente l'impatto che ciò avrà sulla sua popolazione,[7][10] tenendo anche conto che altre specie del genere Somniosus sono note per la loro longevità e ciclo vitale lento.[1] Nel 2016 la popolazione mediterranea è quindi stata nuovamente classificata come "dati insufficienti".[10]
La valutazione globale del 2020 classifica invece il lemargo come "a rischio minimo" perché è presente anche in aree in cui non sono note attività di pesca che interessano le acque profonde.[1]
Il lemargo (Somniosus rostratus (Risso, 1827)) è uno squalo marino appartenente alla famiglia Somniosidae, diffuso nel mar Mediterraneo e nell'oceano Atlantico orientale. È una specie raramente osservata e tipica di acque profonde.