Le Convolvulacee (Convolvulaceae Juss., 1789) sono una famiglia di piante dicotiledoni che raggruppa circa 60 generi e circa 1300 specie.[1]
In Italia sono presenti 6 generi (Cuscuta, Cressa, Dichondra, Calystegia, Convolvulus, Ipomoea).
I fiori sono ermafroditi, attinomorfi, con calice e corolla generalmente pentameri. Gli stami sono inseriti alla base della corolla. L'ovario è supero. Il frutto può essere una capsula, una bacca o una noce, tutti contenenti solo due semi perloggia.
Le foglie sono semplici e alterne, senza stipole. In Cuscuta, una specie parassita, sono ridotte a squame.
Nella flora italiana sono comprese piante erbacee rampicanti
L'impollinazione è entomofila, attuata dalle farfalle.
Nella classificazione di Cronquist (1981) la famiglia comprendeva 1650 specie suddivise in circa 55 generi. Secondo la più recente classificazione filogenetica (APG del 1998 e APGII del 2003) le Convolvulaceae comprendono anche alcune altre famiglie (es. Cuscutaceae e Humbertiaceae).
La famiglia comprende i seguenti generi:[1]
Le foglie e le radici tuberizzate di alcune specie vengono utilizzate come alimenti (ad esempio patate dolci e spinaci d'acqua) e i semi vengono sfruttati per il loro valore medicinale come purganti. Alcune specie contengono alcaloidi ergotinici che sono probabilmente responsabili dell'uso di queste specie come ingredienti psichedelici (ad es. Ololiuhqui). La presenza di alcaloidi ergotinici in alcune specie di questa famiglia è dovuta all'infezione da funghi legati al genere Claviceps[2].
Molte sono usate a scopo ornamentale e specie diverse vengono commercializzate con la dicitura generica "Bella di giorno"; alcune specie esotiche (come ad esempio Humbertia madagascariensis) sono legnose e sfruttate per il legno.
Le Convolvulacee (Convolvulaceae Juss., 1789) sono una famiglia di piante dicotiledoni che raggruppa circa 60 generi e circa 1300 specie.
In Italia sono presenti 6 generi (Cuscuta, Cressa, Dichondra, Calystegia, Convolvulus, Ipomoea).