Apparently an allohexaploid derived by hybridization between Carthamus leucocaulos (2n = 20) and C. lanatus (2n = 44) (M. O. Khidir and P. F. Knowles 1970b), C. creticus is similar to C. lanatus and was treated as a subspecies of the latter (P. Hanelt 1963, 1976).
Most American botanists have recognized this taxon at species rank, using the name Carthamus baeticus ascribed to (Boissier & Reuter) Nyman, based on the assumption that Nyman (Consp. Fl. Eur., 419. 1879) had proposed a new combination at the species level based on Kentrophyllum baeticum Boissier & Reuter. P. Hanelt (1963) used the name C. lanatus subsp. creticus for this taxon and treated both C. creticus and C. baeticus as synonyms. However, Hanelt (1976) substituted C. lanatus subsp. baeticus as the name for the taxon, ascribing the combination to the same Nyman publication. Hanelt (pers. comm.) has indicated that the contradictory nomenclatural citations were a result of Nyman’s peculiar way of presenting taxa that he considered to be subspecies: "in the work of Nyman the small-printed taxa subsumed under a ‘true’ species name and characterized by an asterisk had to be accepted as subspecies." As a subspecific epithet, baeticus (1879) has nomenclatural priority over creticus (1914), hence Hanelt’s 1976 use of the former.
Like Carthamus lanatus, C. creticus is a noxious weed that can severely degrade infested rangelands.
Carthamus creticus is a plant species in the family Asteraceae, related to safflower.
It is native to the Mediterranean region including Europe (Spain, Portugal, France, Britain, Italy, Greece, Malta, Serbia, Bosnia, etc.), North Africa (Morocco, Algeria, Libya) and southwestern Asia (Turkey, Palestine, Cyprus). It is also naturalized in New Zealand and California.[1][2]
Carthamus creticus is a plant species in the family Asteraceae, related to safflower.
It is native to the Mediterranean region including Europe (Spain, Portugal, France, Britain, Italy, Greece, Malta, Serbia, Bosnia, etc.), North Africa (Morocco, Algeria, Libya) and southwestern Asia (Turkey, Palestine, Cyprus). It is also naturalized in New Zealand and California.
Carthamus creticus L., 1763) è una pianta erbacea angiosperma dicotiledone appartenente alla famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Il nome del genere (Carthamus) deriva da un termine arabo: "quartom", "qurtum" o "qurtom" (= zafferano[3]) e si riferisce al colore giallo dei fiori delle piante di questo genere e al concetto in generale di “tingere” derivato da alcune caratteristiche delle sue specie.[4] L'epiteto specifico (creticus = "da Creta") si riferisce alle origini della pianta.[5]
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum Edition 2: 1163" del 1763.[6]
L'altezza di queste piante varia da 3 a 6 dm (massimo 18 dm). La forma biologica della specie è terofita scaposa ("T scap"); ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme, inoltre sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Tutta la pianta ha un aspetto spinoso e ghiandoloso.[3][7][8][9][10][11][12][13]
La parte aerea del fusto è eretta e ramosa; la superficie è biancastra.
Le foglie si dividono in basali, cauline e bratteali; la lamina delle foglie principali ha un contorno 1 – 2 pennato-partito con 3 – 4 paia di segmenti dotati di robuste spine di 7 – 10 mm; la superficie alla base è 3 - 7 venata;
Dimensioni delle foglie: larghezza 6 – 12 mm (minimo 3 mm; massimo 35); lunghezza 30 – 45 mm (minimo 20 mm; massimo 90 mm).
Le infiorescenze sono formate da capolini isolati e all'apice dei rami. I capolini sono formati da un involucro ovoidale composto da diverse brattee (o squame) spinose e intere disposte in modo embricato all'interno delle quali un ricettacolo setoloso fa da base ai fiori. Le brattee esterne sono lunghe il doppio delle medie, e sono ricurve-patenti. Diametro dei capolini: 2 – 3 cm.
I fiori sono tutti del tipo tubuloso[14] (il tipo ligulato, i fiori del raggio, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi).
I frutti sono degli acheni color marrone con pappo. La forma degli acheni è piramidale. Il pappo è assente nei fiori periferici, altrimenti è formato da squame lineari di vario tipo: quelle più esterne sono brevi; quelle medie possono essere lunghe il doppio dell'achenio; mentre quelle interne (o centrali) tornano ad essere brevi. Dimensioni dell'achenio; larghezza 3,8 – 4,5 mm; lunghezza 5 – 6 mm. Lunghezza del pappo: 1 – 13 mm.
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]
La tribù Cardueae (della sottofamiglia Carduoideae) a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Centaureinae è una di queste).[19][20][21][22]
Il genere Carthamus contiene 45 specie, sette delle quali fanno parte della flora spontanea italiana.
La classificazione della sottotribù Centaureinae rimane ancora problematica e piena di incertezze. Il genere di questa voce è inserito nel gruppo tassonomico informale "Carthamus Group". La posizione filogenetica di questo gruppo nell'ambito della sottotribù è vicina al "core" della sottotribù e dagli ultimi studi risulta essere più o meno il "gruppo fratello" del genere Centaurea (Centaurea Group).[12][21][22]
Il genere Carthamus, con 45 specie[2], è a capo del gruppo "Carthamus Goup" Lopez Gonzalez, 1990 Questo gruppo è caratterizzato da un habitus erbaceo (raramente arbustivo) con cicli biologici annuali o perenni; la maggior parte delle specie sono ricoperte di spine; le foglie hanno una lamina a contorno pennato (raramente sono intere); i capolini sono omogami; gli acheni hanno delle forme compresse con superficie molto dura è spesso glabra; qualche volta gli acheni sono dimorfi; il pappo è doppio, persistente e qualche volta connato in un anello basale.[11]
La specie Carthamus creticus fa pate del gruppo "Carthamus lanatus aggr. "[23] comprendente oltre alla specie di questa voce anche le seguenti due specie:
Questo gruppo è individuato dai seguenti caratteri:[13]
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[2]
Carthamus creticus L., 1763) è una pianta erbacea angiosperma dicotiledone appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Carthamus lanatus subsp. baeticus é uma subespécie de planta com flor pertencente à família Asteraceae.
A autoridade científica da subespécie é (Boiss. & Reut.) Nyman, tendo sido publicada em Mem. Soc. Sc. Not. Maroc 21/22: 180. 1929.[1][2]
O seu nome comum é cártamo-lanoso.[3]
Trata-se de uma subespécie presente no território português, nomeadamente em Portugal Continental.
Em termos de naturalidade é nativa da região atrás indicada.
Não se encontra protegida por legislação portuguesa ou da Comunidade Europeia.
Carthamus lanatus subsp. baeticus é uma subespécie de planta com flor pertencente à família Asteraceae.
A autoridade científica da subespécie é (Boiss. & Reut.) Nyman, tendo sido publicada em Mem. Soc. Sc. Not. Maroc 21/22: 180. 1929.
O seu nome comum é cártamo-lanoso.
Carthamus creticus là một loài thực vật có hoa trong họ Cúc. Loài này được L. mô tả khoa học đầu tiên năm 1763.[1]
Carthamus creticus là một loài thực vật có hoa trong họ Cúc. Loài này được L. mô tả khoa học đầu tiên năm 1763.