P. marneffei è l'agente eziologico della penicilliosi, malattia disseminata a carico del sistema reticolo endoteliale che colpisce soprattutto le persone con HIV.
P. marneffei è un fungo patogeno opportunista dimorfico[1].
Il fungo è endemico nel sud-est asiatico, dove cresce nel suolo umido e infesta il ratto del bambù. Il fungo non è in grado di colonizzare i soggetti sani con una buona immunità cellulo mediata; la patologia si evidenzia solo nei soggetti immuno depressi.
La fase prodromica può essere asintomatica o accompagnata da sintomi simil influenzali aspecifici. Tosse, febbre, infiltrato polmonare, linfoadenopatia, anemia, leucoplachia e trombocitopenia si manifestano con il progredire della malattia.
Le fasi finali sono caratterizzate da lesioni cutanee su viso e tronco, simili al mollusco contagioso. Queste manifestazioni sono indice di disseminazione ematica.
Il quadro clinico procede con cachessia, anoressia e astenia progressiva; queste manifestazioni si concludono con la morte del soggetto immunodepresso.
Nell'espettorato e nel lavaggio bronco-alveolare possono essere evidenziati i caratteristici lieviti settati. La crescita in Sabouraud dextrose agar di forme ifali producenti pigmento rosso diffuso è patognomonico dell'infezione da P. marneffei.
Sono consigliati amfotericina B e flucitosina per 2 settimane dalla diagnosi di infezione. La terapia deve continuare per 10 settimane sostenuta da itraconazolo.
P. marneffei è l'agente eziologico della penicilliosi, malattia disseminata a carico del sistema reticolo endoteliale che colpisce soprattutto le persone con HIV.