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Gorceixia decurrens ( Italian )

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Gorceixia decurrens Baker., 1882 è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Gorceixia decurrens è anche l'unica specie del genere Gorceixia Baker., 1882.[1][2][3]

Etimologia

Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dal botanico John Gilbert Baker (1834-1920) nella pubblicazione Journal of Botany, British and Foreign. London (J. Bot. 20: 225) del 1882.[4] Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta nella stessa pubblicazione.

Descrizione

La specie di questa voce è una pianta con cicli biologici perenni con habitus di tipo arboreo. I fusti sono parzialmente alati. L'indumento è pubescente per peli del tipo stellato (tricomi a 3 - 5 braccia con lunghi peduncoli pluricellulati). Gli organi interni di queste piante contengono lattoni sesquiterpenici.[5][6][7][8][9][10]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno e sono pseudopicciolate senza guaina. La forma è intera e ellittica con apici acuti e base attenuata. La consistenza è cartacea; le pagine fogliari sono scolorite. I margini generalmente sono interi ma minutamente dentellati e piatti (non revoluti). Le venature sono pennate o disposte in modo sublongitudinale.

Le infiorescenze, terminali, sono formate da capolini peduncolati raggruppati in corimbi. Sono presenti infiorescenze secondarie (sincefale) con capolini sessili con brattee dell'involucro secondario canescenti (biancheggianti). I capolini sono composti da un involucro cilindrico formato da 5 - 6 brattee subuguali, debolmente embricate su 3 serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Le brattee sono persistenti e pubescenti con apici caudati. Il ricettacolo normalmente è nudo (senza pagliette).

I fiori, 5 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K ∞ {displaystyle infty } infty , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le corolle sono formate da un lungo tubo terminante in 5 lobi; il colore è biancastro; la superficie è glabra.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[5] Le antere, sagittate e sprovviste di ghiandole, hanno delle piccole code speronate; le appendici apicali in genere sono glabre e indurite. Il polline è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro), echinato (con punte) e non "lophato".[12]
  • Gineceo: lo stilo è filiforme e privo di nodi. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base). La pubescenza è del tipo a spazzola con peli appuntiti.[13] L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma più o meno tetragona, hanno diverse coste con la superficie glabra. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi allungati; raramente è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il "carpopodium" (carpoforo) è poco appariscente. Il pappo, uniseriato, è a forma di collare laciniato colorato di bruno.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

La distribuzione delle piante di questa voce è relativa al Brasile (foreste semidecidue e decidue del Brasile orientale).[2]

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1 535 generi[14], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]

Filogenesi

Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Lychnophorinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Lychnophorinae appartengono al clade relativo all'America.[18]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[8]

  • le infiorescenze raramente sono spicate (a forma di spiga);
  • i capolini in genere sono grandi;
  • le corolle sono prive di ghiandole stipitate;
  • il polline non è "lophato";
  • negli acheni sono sempre presenti i rafidi di tipo subquadrato.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Lychnophorinae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[9] Nell'ambito della tribù, la sottotribù Lychnophorinae occupa, da un punto di vista filogenetico, una posizione vicina al "core" (si è evoluta tardivamente rispetto alle altre sottotribù) ed è vicina alle sottotribù Vernoninae e Chrestinae.[18] All'interno della tribù questo genere è sempre stato trattato come "incertae sedis". Questo genere, nella filogenesi della sottotribù, occupa una posizione abbastanza "basale" e rappresenta una delle prime diversificazioni del gruppo ed è vicino ai generi Centratherum Cass., Albertinia Spreng e Blanchetia DC.. In particolare con il genere Blanchetia potrebbe formare un "gruppo fratello".[10]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere (Gorceixia) sono:[8][10]

  • l'habitus è del tipo arboreo (o piccolo-arboreo);
  • le infiorescenze sono sincefale;
  • gli involucri hanno delle forme cilindriche;
  • i rami e le infiorescenze spesso sono alate in modo decorrente.

Note

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 7 novembre 2021.
  3. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 7 novembre 2021.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 7 novembre 2021.
  5. ^ a b Pignatti 1982, vol. 3 - p. 1.
  6. ^ Strasburger 2007, p. 860.
  7. ^ Judd 2007, p. 517.
  8. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 152.
  9. ^ a b c Funk & Susanna 2009, p. 443.
  10. ^ a b c Loeuille et al. 2019, p. 46.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Strasburger 2007, vol. 2 - p. 760.
  13. ^ Judd 2007, p. 523.
  14. ^ Judd 2007, p. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, p. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  17. ^ Susanna et al. 2020.
  18. ^ a b Siniscalchi et al. 2019.

Bibliografia

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Gorceixia decurrens: Brief Summary ( Italian )

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Gorceixia decurrens Baker., 1882 è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Gorceixia decurrens è anche l'unica specie del genere Gorceixia Baker., 1882.

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