La pernice codaguzza o gallo cedrone codaaguzza (Tympanuchus phasianellus (Linnaeus, 1758)) è un uccello della famiglia Phasianidae.[3]
Descrizione
Gli esemplari adulti di questa specie hanno una coda relativamente corta con le due piume centrali leggermente più lunghe con la punta squadrata, si deve a questa particolarità il nome comune. Il piumaggio è bianco con molte macchie di colore marrone chiaro e scuro, il dorso è molto più scuro della pancia che è completamente bianca con solo delle macchie a V. I maschi, in media, pesano 950 grammi mentre le femmine che sono più piccole pesano solo 850 grammi.
Tassonomia
Sono state descritte sette sottospecie di cui sei viventi e una estinta:[4]
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T. p. phasianellus : La pernice codaguzza settentrionale abita la provincia canadese del Manitoba, il nord dell'Ontario e il Québec centrale.
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T. p. kennicotti : La pernice codaguzza nordoccidentale vive nel territorio che va dal fiume Mackenzie al Grande Lago degli Schiavi.
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T. p. caurus : La pernice codaguzza dell'Alaska risiede nell'Alaska dell'est, nel sud dello Yukon, nel nord della Columbia Britannica e nel nord Alberta.
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T. p. columbianus : La pernice codaguzza della Columbia vive nelle praterie di artemisia dell'Idaho, Wyoming, Colorado, Utah e della Columbia Britannica.
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T. p. campestris : La pernice prataiola codaguzza risiede nella provincia canadese dello Saskatchewan, nel sud-est del Manitoba, nel sud-ovest dell'Ontario e nel Wisconsin.
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T. p. jamesi : La pernice codaguzza di pianura abita le Grandi Pianure nella parte sud di Alberta e Saskatchewan, nel Montana orientale, nel Nord e Sud Dakota, Nebraska e nel nord-est del Wyoming.
- † T. p. hueyi : La pernice codaguzza del New Messico è estinta.
Note
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^ (EN) BirdLife International 2012, Tympanuchus phasianellus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
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(aiuto) -
^ http://avibase.bsc-eoc.org/species.jsp?avibaseid=861CBBDA948F5C13
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^ (EN) Gill F. and Donsker D. (eds), Family Phasianidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 aprile 2017.
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^ Hoffman et al. (2007), p. 15.