Anoplolepis Santschi, 1914 è un genere di formiche della sottofamiglia Formicinae.[1]
Questo genere comprende 9 specie finora descritte, diffuse soprattutto in gran parte dell'Africa centro-orientale e meridionale. Anoplolepis gracilipes è l'unica specie che oltre ad essere diffusa in parte dell'Africa orientale, è presente in Asia tropicale e Oceania.[2]
Nelle specie appartenenti al genere Anoplolepis, il peziolo, distaccato dalla parte anteriore dell'addome, ha una forma conica, sottile ed allungata. Le antenne, costituite da 10 funicoli, hanno una lunghezza molte volte superiore di quella del capo, mentre le mandibole, unite fra loro ed alla sommità dell'apparato boccale in stato di riposo, hanno una forma vagamente triangolare e presentano dai 4 ai 9 denti nel loro margine interno. I palpi labiali e maxillari, di formula 6:4, raggiungono la sommità del collo.
Dimensioni variabili a seconda delle specie, dai 2 ad i 7 millimetri massimi, e colorazione del corpo spesso rossa o gialla. Nelle specie del sottogenere Zelalleyella, gli esemplari operai sono polimorfici: le operaie major presentano ocelli sulla parte superiore del capo, che sono invece assenti in quelle minor. Nel sottogenere Anoplolepis, le operaie sono monomorfiche e sono prive di ocelli. In tutte le specie del genere Anoplolepis, le operaie sono caratterizzate da un capo allungato, generalmente più lungo che largo, presentante un margine occipitale concavo, appiattito oppure leggermente convesso. L'area frontale, ampia e prominente, in alcune specie si dirama in due corti lobi che scendono fino alla base delle antenne (non raggiungono la sommità del clipeo), uniti alla superficie del muso e spesso difficilmente distinguibili. Gli occhi composti, di grandi proporzioni rispetto al resto del capo, sono inoltre situati nella fascia mediana delle parti laterali o leggermente al di sopra di questa. Nel torace, il pronoto convesso, unito con il mesonoto, è leggermente rialzato rispetto all'epinoto, ed è separato da questo da un metanoto particolarmente affossato. L'epinoto, prominente, è di aspetto gobboso, ed è di poco più alto del peziolo. Le zampe, sottili e particolarmente lunghe, presentano femori leggermente ingrossati rispetto alle tibie, ed, in particolare, quelle posteriori raggiungono la lunghezza totale del corpo. L'addome, inoltre, ha una forma ovale ed un aspetto voluminoso. La cloaca, circondata da peli relativamente lunghi, si estende al di fuori della sommità posteriore dell'addome.
Dimensioni di poco maggiori rispetto a quelle degli esemplari operai e colorazione del corpo simile a quella delle operaie, variabile a seconda delle specie. Il capo, ovale e di forma allungata, è generalmente più lungo che largo ed è munito di ocelli poco sviluppati. Esso è unito alla sommità ventrale del torace mediante un collo corto, presentante un prosterno appiattito (ne consegue che il torace supera di gran lunga l'altezza del capo). Nelle regine di Anoplolepis, il torace, lungo e particolarmente alto, è sproporzionalmente grande rispetto al resto del corpo, ed è schiacciato dorsalmente. Lo stretto epinoto, addossato alla parte posteriore del blocco pronoto-mesonoto che occupa gran parte del torace, supera l'altezza del peziolo. L'addome è ovale e dall'aspetto voluminoso.
Le colonie di Anoplolepis sono monogoniche, e comprendono una numerosa popolazione di esemplari adulti. Esse nidificano prevalentemente nel terreno, anche se, più raramente, sono arboree, in quanto costruiscono il nido all'interno del tronco degli alberi. Le operaie raccoglitrici, dal comportamento aggressivo, si muovono nell'ambiente esterno al nido spesso collettivamente, predando una vasta gamma di artropodi e nutrendosi talvolta della melata prodotta da emitteri parassiti delle piante, con cui vivono in simbiosi. Le operaie immagazzinano la melata nell'addome semi-estensibile, per poi distribuirla alle compagne per trofallasi una volta all'interno del nido. Gli esemplari operai si muovono nell'area circostante al nido per tutto il corso del giorno, per poi rientrarvi di notte od in caso di minaccia. Nota con il nome comune di “formica pazza gialla”, la specie Anoplolepis gracilipes, diffusa in Africa ed in gran parte dell'Asia tropicale, e limitata nella penisola di Gove nell'Australia settentrionale, è una formica invasiva che costituisce una grave minaccia per la popolazione umana nei territori occupati, in quanto si infiltra nelle abitazioni disturbando gli animali domestici e, talvolta, uccidendoli . Nell'Isola di Natale (Australia), situata nell'Oceano indiano a sud di Giava, questa specie sta velocemente decimando l'ingente popolazione endemica di granchi rossi, fondamentale per l'ecosistema dell'isola.
Il genere comprende le seguenti specie:[3]
Di seguito è riportata una scheda per l'identificazione di alcune specie, che si basa sulle caratteristiche fisiche delle operaie.
Operaie monomorfiche, prive di ocelli; primi quattro segmenti delle antenne uguali, più lunghi dei successivi; scapi particolarmente lunghi; margine occipitale appiattito o convesso
Operaie polimorfiche; presenza di ocelli nelle operaie major, caratterizzate da un capo largo quanto lungo, con un margine occipitale concavo; assenza di ocelli nelle operaie minor, che presentano un capo più lungo che largo, con un margine occipitale piatto
Anoplolepis Santschi, 1914 è un genere di formiche della sottofamiglia Formicinae.
Questo genere comprende 9 specie finora descritte, diffuse soprattutto in gran parte dell'Africa centro-orientale e meridionale. Anoplolepis gracilipes è l'unica specie che oltre ad essere diffusa in parte dell'Africa orientale, è presente in Asia tropicale e Oceania.