L'acero saccarino[2] o acero argenteo[1] (Acer saccharinum L.), appartenente alla famiglia Sapindaceae, è originario delle regioni nord-orientali[1] del continente nordamericano (a cavallo tra Stati Uniti – dove costituisce una delle specie arboree più diffuse – e Canada)[3].
La pianta raggiunge normalmente l'altezza di 8–10 m[1], ma può raggiungere anche 25–40 m[2]. La crescita è veloce[2] che lo rende adatto all'utilizzo come pianta ornamentale, piantato nei parchi e nelle strade[4]. I rami, simili a canne, sono piuttosto esili e si possono danneggiare a causa di tempeste e nevicate forti, ma ricrescono velocemente[3]: si protendono verso l'alto e si aprono alla sommità, conferendo alla pianta il tipico portamento espanso[4].
La chioma, dal diametro di 3–5 m[1], è composta da foglie caduche, opposte[4], pentalobate[2] e profondamente incise[1], con denti irregolari[4], di colore verde brillante sulla pagina superiore e bianco-argentato su quella inferiore[1]; diventano di colore giallo delicato, qualche volta rosso brillante[4].
I fiori sono piccoli giallo-verdastri, senza petali a grappoli con le ali. Compaiono esili germogli a fine inverno (marzo). Durante la fioritura le api si cibano del loro nettare: il miele d'acero è tra i più profumati e limpidi
I frutti sono samare appaiate (disamare) e unite, hanno ali leggermente ritorte[4].
La corteccia è di colore grigio-bruno; con l'età si desquama[4].
Le coltivazioni più diffuse comprendono 'Laciniatum', pendula[2] e con foglie lobate e divise profondamente[1] e 'Pyramidale' (sin. 'Fastigiatum')[1] dal portamento fastigiato[2].
Zone da 4 a 9 della classificazione USDA[3].
L'acero saccarino o acero argenteo (Acer saccharinum L.), appartenente alla famiglia Sapindaceae, è originario delle regioni nord-orientali del continente nordamericano (a cavallo tra Stati Uniti – dove costituisce una delle specie arboree più diffuse – e Canada).