Citrus indica è un ibrido di Citrus, originario del Sud dell'Asia.[3]
C. indica era originariamente individuato come uno dei probabili antenati delle varietà di Citrus coltivate oggi, se non il principale,comunque considerato come la specie più "primitiva" del genere.[3][4] L'analisi del genoma ha tuttavia rivelato la sua natura di ibrido come incrocio di C. medica, C. reticulata e un membro non definito del sottogenere Papeda.[5] Può essere impiegato come portinnesto per le specie coltivate del genere.[4]
Recenti ricerche ne hanno confermato la presenza soltanto nel Meghalaya, dove cresce sulle Colline Garo.[3]
La specie è impiegata a fini medicinali e spirituali dal gruppo etnico dei Garo. Il frutto è inoltre utilizzato nel trattamento dell'itterizia e del mal di stomaco in umani ed animali, oltre che, in passato, per il trattamento del vaiolo
C. indica è considerata una specie a rischio[3], minacciata principalmente dalla perdita dell'habitat provocata dalla pratica dell'addebbiatura.[4] La crescita di questa pianta richiede uno specifico microclima ed è perciò limitata ad un habitat poco esteso.[3]. Un sito di particolare importanza per la specie è il Parco Nazionale di Nokrek, dove la sua presenza ha incentivato la creazione, all'interno della riserva, del Santuario Nazionale degli Agrumi.[6]