L'aspraggine (nome scientifico Helminthotheca echioides (L.) Holub, 1973 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Il nome comune deriva dal caratteristico sapore amarognolo dato dal lattice bianco secreto in seguito alla rottura del fusto. La specie (echioides) è così chiamata invece a causa della rassomiglianza con le specie del genere Echium che posseggono delle piccole estroflessioni sulla superficie fogliare.[3]
Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici Carl Linnaeus (1707-1778) e Josef Holub (1930-1999) nella pubblicazione " Folia Geobotanica & Phytotaxonomica. Prague." (Folia Geobot. Phytotax. 8(2): 176) del 1973.[4]
Habitus. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Queste piante sono provviste di latice; la superficie è inoltre ricoperta di peli rigidi a forma di ancora. Sono possibili anche altre forme biologiche come emicriptofita bienne (H bienn).[5][6][7][8][9][10][11][12]
Fusto. I fusti sono eretti/ascendenti, striati e arrossati. La ramosità è soprattutto in alto. Le radici in genere sono di tipo fittonante. Queste piante arrivano ad una altezza di 3 - 9 dm.
Foglie. Sono presenti sia foglie delle rosette basali che cauline con disposizione alterna. Le lamine basali sono intere con forme da ovate a lanceolate. I margini sono dentati o sinuati. In maggioranza sono ricoperte da peli ispidi, tubercolati e irsuti (a volte sono spinose). Il picciolo è alato. Le foglie cauline sono simili, ma ridotte e sessili o semi-amplessicauli. Dimensione delle foglie basali: larghezza 5 - 8 cm; lunghezza 35 - 22 cm.
Infiorescenza. L'infiorescenza, di tipo corimboso, è composta da numerosi capolini peduncolati terminali. I peduncoli non sono ingrossati all'antesi. I capolini, solamente di tipo ligulifloro, sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. L'involucro ha una forma più o meno cilindrica ed è formato da due (o più) serie di brattee. Le brattee esterne hanno delle forme triangolari, codato-astate con margini ciliati; quelle interne sono lanceolate; quelle interne hanno delle forme da lanceolate a lineari con margini mucronati. Il ricettacolo, alla base dei fiori, è nudo. Dimensione degli involucri: larghezza 10 - 15 mm; lunghezza 12 - 20 mm. Dimensioni delle brattee esterne: larghezza 6 mm; lunghezza 12 mm.
Fiori. I fiori, (circa una trentina e più per capolino) tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, talvolta eteromorfici, colorati da biancastro a bruno-rossastro, sono provvisti di un lungo becco. Il pappo è formato da setole piumose con pinnule rigide. Sono presenti delle striature trasversali. Lunghezza degli acheni: 4 - 7 mm.
Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[18]
Per l'areale completo italiano la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[19]
Descrizione: l'alleanza Diplotaxion erucoidis è relativa alle comunità terofitiche infestanti delle colture sarchiate e fertilizzate (non irrigate durante il periodo estivo) quali: oliveti, vigneti e frutteti, che si sviluppano su suoli calcarei, argillosi e marnosi (piani termo- e mesomediterranei). La distribuzione di questa alleanza e relativa soprattutto alla Sicilia e nella penisola meridionale italiana. È distribuita anche nelle zone più calde dell’Europa meridionale (Francia meridionale, Spagna centrale e meridionale, Dalmazia e Balcani) e in Nord-Africa. Il livello di conservazione di queste cenosi è fortemente variabile a causa dei continui disturbi e rimaneggiamenti dei suoli, per effetto delle operazioni agricole, del calpestìo, ecc.[20]
Specie presenti nell'associazione: Chrozophora tinctoria, Hypericum triquetrifolium, Heliotropium europaeum, Cynodon dactylon, Convolvulus arvensis, Chenopodium opulifolium, Diplotaxis erucoides, Ammi visnaga, Chrozophora obliqua, Silene diversifolia, Euphorbia chamaesyce e Helminthotheca echioides.[20]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[21], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[22] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[23]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]
Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hypochaeridinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hypochaeridinae fa parte del "quarto" clade della tribù; in questo clade è posizionata nel "core" del gruppo , vicina alle sottotribù Crepidinae e Chondrillinae.[9]
I seguenti caratteri sono distintivi per la sottotribù:[8]
Il nucleo della sottotribù Hypochaeridinae è l'alleanza Hypochaeris-Leontodon/Picris e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello". Rispetto a precedenti raggruppamenti delle Hypochaeridinae, diversi generi sono stati esclusi dalla circoscrizione rivista sulla base di recenti analisi filogenetiche molecolari. Il gruppo attualmente si presenta monofiletico (a parte l'enigmatica Prenanthes purpurea attualmente descritta nelle Lactucinae).[10] Il genere di questa voce, nell'ambito della sottostribù occupa una posizione politomica (tricotomia) nel "core" del gruppo insieme al genere Leontodon (sezione Thrincia) e Picris al quale risulta strettamente legato (entrambi i generi hanno un "indumentum" di, oltre a peli semplici e raramente ramificati, peli peculiari uncinati a 2 - 4 forche, simili ad una ancora; il ricettacolo è inoltre nudo; infine i fusti sono generalmente ramificati e frondosi). Helminthotheca si distingue comunque da Picris per la presenza di 5 brattee esterne uniseriate con forme allargate da ovate a cordate.[10][24]
I caratteri distintivi per la specie di questa voce sono:[8][11]
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 10.[11]
Questa specie è variabile. I caratteri soggetti a variabilità sono:
Helminthotheca echioides si distingue dalla specie Helminthotheca aculeata (Vahl) Lack, 1975 (Aspraggine pungente) in quanto quest'ultima ha un ciclo biologico perenne, e i peduncoli dei capolini si ingrossano alla fruttificazione.
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
Si utilizzano esclusivamente le rosette basali giovani. Si può utilizzare anche da sola, per zuppe, minestroni, risotti o per farcire torte e focacce, ma più spesso viene mescolata con altre cicorie o con altre erbe amare per migliorarne il gusto, rendendole più gradevoli.[25]
Come tutte le spontanee, si presenta particolarmente ricca di sali minerali.
L'aspraggine (nome scientifico Helminthotheca echioides (L.) Holub, 1973 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.