Melanoseris is a genus of flowering plants belonging to the family Asteraceae.[1]
Its native range is Iran to Southern Central China and Northern Central Indo-China, Java.[1]
Species:[1]
Melanoseris is a genus of flowering plants belonging to the family Asteraceae.
Its native range is Iran to Southern Central China and Northern Central Indo-China, Java.
Melanoseris es un género de plantas herbáceas perteneciente a la familia de las asteráceas. Es originario de las regiones templadas de Asia. Comprende ocho especies descritas y de estas, seis en disputa.[2][3]
El género fue descrito por Decne. in Jacq. y publicado en Voyage dans l'Inde 4 Bot.: 101. 1843.[4]
Melanoseris es un género de plantas herbáceas perteneciente a la familia de las asteráceas. Es originario de las regiones templadas de Asia. Comprende ocho especies descritas y de estas, seis en disputa.
Melanoseris Joseph Decaisne, 1844 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Joseph Decaisne (1807-1882) nella pubblicazione " Voyage dans l'Inde pendant les annees 1828 a 1832. Publie sous les auspices de M. Guizot. Paris" ( Voy. Inde [Jacquemont] 4(Bot.): 101, t. 109.) del 1844.[3]
Habitus. Queste piante sono caratterizzate da specie con cicli biologici perenni e portamenti di tipo rosulato, rampicante o eretto - raramente acaulescente con habitat in prevalenza montani. La superficie di queste piante è glabra, pelosa-ghiandolare o ispida. Negli organi interni sono presenti dei canali laticiferi.[4][5][6][7][8][9]
Fusto. I fusti sono eretti e ascendenti; in alcune specie nella parte apicale sono presenti delle ghiandole. I fusti sono inoltre abbondantemente fogliosi. Le radici in genere sono di tipo fittonante.
Foglie. Le foglie possono essere sia basali che cauline e sono disposte lungo il fusto in modo alterno; sono sessili o picciolate. Le lamine hanno varie forme: intere, intere dentate, divise (pennate) o anche sagittate.
Infiorescenza. Le infiorescenze sono composte da capolini a volte con portamento annuente. I capolini, solamente di tipo radiato (ligulifloro), sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a ampiamente campanulate, composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. Le brattee sono diverse e disposte su alcune serie regolarmente spiralate e embricate. Il ricettacolo è nudo (senza pagliette).
Fiori. I fiori (da 3 a 40 per capolino) sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e zigomorfi.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. L'achenio è un ellissoide compresso con alcune coste (4 - 5) principali e due laterali allargate. In alcune specie alla sommità dell'achenio è presente un becco, altre sono troncate. Il colore del frutto è marrone. Il carpoforo è a forma d'imbuto. Il pappo è peloso per peli setolosi e scabri disposti in due ranghi (gli esterni sono più minuti); il colore è bianco o raramente giallastro.
L'areale di questo genere è ampio e comprende le zone montane sino-himalayane, il sud-est asiatico con Sumatra e Giava e l'Africa tropicale.[9]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][7]
Inizialmente (1843) questo genere è stato istituito per raccogliere poche specie himalayane. Si differenziava da Cicerbita per gli acheni a becco e da Lactuca per i pappo formato da una serie di minuti peli. In seguito il nome è diventato un sinonimo di altro generi. In seguito ad analisi filogenetiche nel 2011 è stato ripreso per descrivere specie raccolte da diversi generi: Chaetoseris, Stenoseris , Cephalorrhynchus, Cicerbita, Lactuca, Mulgedium, Prenanthes e altri in seguito.[9] Solamente nel 2013 è stato riconosciuto definitivamente come un clade monofiletico.[17]
Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Lactucinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Lactucinae fa parte del "quarto" clade della tribù; in questo clade è in posizione "basale" vicina alla sottotribù Hyoseridinae.[8]
I caratteri più distintivi per questa sottotribù (e quindi per i suoi generi) sono:[7][9]
La struttura filogenetica della sottotribù è ancora in fase di studio e completamento. Provvisoriamente è stata suddivisa in 10 lignaggi. Il genere nell'ambito della sottotribù occupa una posizione politomica insieme ai lignaggi Lactuca - Notoseris - Paraprenanthes (questa politomia rappresenta il "core" della sottotribù). Melanoseris è uno degli ultimi gruppi che si è diversificato verso i 9 milioni di anni fa.[18]
Il lignaggio Melanoseris unisce i generi sino-himalayani Chaetoseris e Stenoseris con un certo numero di specie della stessa regione precedentemente assegnate a generi come Prenanthes, Mulgedium, Cephalorrhynchus, Cicerbita e Lactuca. Da poco è stato incluso anche il genere monospecifico (un endemismo cinese) Parasyncalathium. Questo clade si estende anche nel sud-est asiatico (Sumatra e Giava) per comprendere Steptorhamphus e in Africa tropicale. Le nuove assegnazioni sono comunque provvisorie per la peculiare morfologia e circoscrizione del genere non ancora stabilita in via definitiva.[18][9]
Da un punto di vista filogenetico Melanoseris, nella nuova circoscrizione, è suddiviso in tre cladi principali di seguito descritti.[18]
Il cladogramma, tratto dallo studio citato[18] e semplificato, mostra l'attuale conoscenza filogenetica del lignaggio Melanoseris.
Clade_A_(Asia_sud-Est) Clade_C3M. graciliflora
M. atropurpurea
M. macrorhiza
Prenanthes sumatrana
M. cyanea
M. decipiens-M. brunoniana (clade C2)
M. souliei (clade C1)
Clade_B_(Asia_sud_ovest) Clade_B2(Iran)
(Afghanistan)
(Caucasia)
(Anatolia)
Steptorhamphus-Cephalorrhynchus (clade B1)
Clade_A_(Africa_tropicale)specie rampicanti (clade A1)
specie abitatrici delle savane (clade A2)
I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[9]
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 16 e 2n = 18 (diploide e raramente tetraploide).[9]
Tradizionalmente questo genere ha 37 specie:[2]
All'elenco sopra sono da aggiungere, in base agli ultimi studi su questo genere, le seguenti 45 specie per un totale di 82 specie.[9]
Cicerbita polyclada
Cicerbita thianschanica
Lactuca ambacensis
Lactuca attenuata
Lactuca bourgaei
Lactuca calophylla
Lactuca cichorioides
Lactuca corymbosa
Lactuca crambifolia
Lactuca cubanguensis
Lactuca denaensis
Lactuca dumicola
Lactuca elgonensis
Lactuca garrettii
Lactuca glandulifera
Lactuca haimanniana
Lactuca hazaranensis
Lactuca homblei
Lactuca imbricata
Lactuca kossinskyi
Lactuca lasiorhiza
Lactuca longispicata
Lactuca malaissei
Lactuca marunguensis
Lactuca mwinilungensis
Lactuca paradoxa
Lactuca persica
Lactuca petrensis
Lactuca praecox
Lactuca praevia
Lactuca pumila
Lactuca putii
Lactuca rostrata
Lactuca rosularis
Lactuca schulzeana
Lactuca schweinfurthii
Lactuca setosa
Lactuca songeensis
Lactuca soongorica
Lactuca stebbinsii
Lactuca stipulata
Lactuca tinctociliata
Lactuca tysonii
Lactuca ugandensis
Lactuca zambesiaca
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
Melanoseris Joseph Decaisne, 1844 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.