Hyalis D.Don ex Hook. & Arn., 1835 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Descrizione
Habitus. Le specie di questo gruppo hanno un habitus perenne arbustivo rizomatoso. Sono presenti specie monoiche.[3][4][5][6][7]
Foglie. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato. Possono essere sessili o picciolate. Le foglie sono semplici o con margini denticolati. La forma della lamina è varia: da lineare-lanceolata a oblunga-lanceolata. La superficie si presenta con venature pennate o tri-venata. La consistenza è erbacea o subcoriacea.
Infiorescenza. Le infiorescenze sono composte da capolini terminali, peduncolati e raccolti in formazioni corimbose. I capolini di tipo radiato e omogami sono formati da un involucro a forma strettamente campanulata composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee, persistenti e simili a foglie, disposte su 3 serie in modo embricato e scalate in altezza, sono di vario tipo e consistenza. Il ricettacolo, piatto, è privo di pagliette a protezione della base dei fiori (ricettacolo nudo).
Fiori. I fiori sono tetraciclici (a cinque verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e in genere pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori, fragranti, da 5 a 6 per capolino (4 - 5 marginali e uno solitario centrale), sono ermafroditi e fertili. Sono inoltre dimorfi, con forme diverse, bilabiate quelli marginali del raggio e tubolari quelli centrali del disco).
- */x K ∞ {displaystyle infty } , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[8]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: il colore delle corolle è bianco, rosa o porpora. Fiori del disco (uno solo): la corolla, glabra, è tubolare (actinomorfa) terminante con 5 profondi lobi da revoluti a attorcigliati. Fiori del raggio (4 - 5): la corolla è bilabiata (zigomorfa) con un labbro esterno a tre denti, quello interno profondamente bilobo con i lobi arrotolati.
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Androceo: l'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[9] Le antere in genere hanno una forma sagittata con appendici apicali acute e laciniate. Le teche sono calcarate (provviste di speroni) e provviste di code lunghe e pelose. Talvolta le code sono connate tra di loro. Il polline normalmente è tricolporato a forma sferica (può essere microechinato).
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Gineceo: il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[9]. Lo stilo è unico e con due stigmi. Gli stigmi sono scarsamente divisi, ottusi e glabri. L'ovulo è unico e anatropo.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni varia da obovoide a spirale (raramente è compressa) con superficie pubescente e 10 coste. Il carpoforo (o carpopodium) è uno stretto anello o corto cilindro appena visibile oppure è assente. L'endosperma è cellulare. Il pappo è formato da diverse setole disposte su molte serie, tutte sono piumose all'apice, alcune sono più corte. Il pappo è direttamente inserito nel pericarpo o è connato in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio.
Biologia
- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
Le specie di questo gruppo sono distribuite in Argentina, Bolivia e Paraguay.[2]
Sistematica
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[10], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[12]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]
Filogenesi
Questa genere è descritto all'interno della sottofamiglia Stifftioideae. La sottofamiglia Stifftioideae, nell'ambito della famiglia, occupa una posizione "basale" subito dopo la sottofamiglia Barnadesioideae e della recente sottofamiglia Famatinanthoideae. Questa sottofamiglia è probabilmente un "gruppo fratello" della sottofamiglia Mutisioideae. La sottofamiglia è formata da due tribù: Hyalideae e Stifftieae.[1][13][14]
Il genere Hyalis descritto da questa voce appartiene alla tribù Hyalideae ed è a capo del "Hyalis clade" insieme al genere Ianthopappus. In precedenti trattamenti questo genere era descritto all'interno della sottotribù "Gochnatiinae" (tribù "Mutisieae).[15] In altri studi il genere è associato alla sottotribù "Mutisiinae".[16]
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 54.[4]
Elenco specie
Questo genere comprende le seguenti 2 specie:[2]
Note
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^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
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^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 26 aprile 2021.
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^ Funk & Susanna, pag. 256.
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^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 113.
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^ Strasburger 2007, pag. 860.
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^ Judd 2007, pag.517.
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^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
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^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
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^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
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^ Judd 2007, pag. 520.
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^ Strasburger 2007, pag. 858.
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^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
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^ Susanna et al. 2020.
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^ Mandela et al. 2019.
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^ Funk & Susanna, pag. 197.
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^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 112.
Bibliografia
- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Jennifer R. Mandela, Rebecca B. Dikowb, Crolina M. Siniscalchia, Ramhari Thapaa, Linda E. Watsonc and Vicki A. Funk, A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae, in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 116, n. 28, 2020, pp. 1-6.