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Dwarf Feather Grass

Stipa capillata L.

Stipa capillata ( Italian )

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Il lino delle fate capillare (nome scientifico Stipa capillata L., 1762 è una specie di pianta spermatofita monocotiledone appartenente alla famiglia Poaceae (sottofamiglia Pooideae ex Graminaceae).[1]

Etimologia

L'etimologia del nome generico (Stipa) deriva da una parola greca il cui significato è "stoppa, lino, fibra, cordame" in riferimento alle infiorescenze piumose o plumose di alcune specie di questo genere.[2] L'epiteto specifico (capillata) significa "capelli lunghi".[3]

Il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linné, biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum - 2: 116" del 1762.[1]

Descrizione

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Le foglie
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Infiorescenza
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Spighetta generica con tre fiori diversi

Queste piante arrivano ad una altezza di 4 - 10 dm. La forma biologica è emicriptofita cespitosa (H caesp), sono piante erbacee densamente cespugliose, perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e presentano ciuffi fitti di foglie che si dipartono dal suolo.[4][5][6][7][8][9][10]

Radici

Le radici sono secondarie da rizoma (strisciante).

Fusto

La parte aerea del fusto è eretta; i culmi sono avvolti da squame brune. I culmi si presentano con 4 nodi più altri inferiori nascosti.

Foglie

Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie. Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.

  • Guaina: la guaina è abbracciante il fusto e priva di auricole; la superficie è liscia o leggermente scabra. Le guaine sono più lunghe degli internodi.
  • Ligula: la ligula, con forme lanceolate, è acuta e lunga fino a 10 mm.
  • Lamina: la lamina ha delle forme convolute. Quelle basali sono lunghe fino a 40 cm.

Infiorescenza

Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze sono formate da alcune spighette solitarie ed hanno la forma di una pannocchia lineare, breve e stretta e avvolta più o meno dalla guaina della foglia superiore. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli, anche se le successive ramificazioni la fa apparire a spirale. Lunghezza delle pannocchie: 10 – 25 cm.

Spighetta

Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, compresse lateralmente, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da solo fiore. Possono essere presenti dei fiori sterili (ridotto ad un corpo clavato); in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla tra i fiori o sotto le glume persistenti. Le spighette terminano con una lunga resta e sono colorate di verde giallastro o grigio-bianco.

  • Glume: le glume, con forme strettamente lanceolate, sono aristate (acuminate) e molto più lunghe dei fiori. Hanno 3 - 7 venature. Lunghezza delle glume: 2 - 3 cm.
  • Palea: la palea è un profillo lungo quanto il lemma con alcune venature.
  • Lemma: il lemma è lungo 10 - 12 mm con apici sovrapposti e privo di lobi.
  • Resta: la resta è scabra ma priva di petali o setole; ha un portamento flessuoso e descrive una forma a semicerchio (o è irregolarmente ricurva). Lunghezza della resta: 8 - 15 cm.

Fiore

I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.

  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[5]
  • , P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto e formato da tre lodicule, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose e non vascolarizzate.
  • Fioritura: da giugno ad agosto.

Frutti

I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è piccolo e provvisto di epiblasto ha un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.

Riproduzione

Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria).

Distribuzione e habitat

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Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[11] – Distribuzione alpina[12])

Fitosociologia

Areale alpino

Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[12]

  • Classe: Festuco-Brometea

Areale italiano

Per l'areale completo italiano la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[14]

  • Macrotipologia: vegetazione delle praterie
  • Classe: Festuco valesiacae-brometea erecti Br.-Bl. & Tüxen ex Br.-Bl., 1949
  • Ordine: Festucetalia valesiacae Br.-Bl. & Tüxen ex Br.-Bl., 1949
  • Alleanza: Festucion valesiacae Klika, 1931

Descrizione: l'alleanza Festucion valesiacae è relativa alle praterie steppiche continentali che crescono sui versanti esposti a sud nelle aree più calde ed aride dell’Europa centrale e delle Alpi. Le specie dominanti per questa alleanza sono quelle dei generi Festuca e Stipa. I suoli preferiti sono quelli calcarei. La distribuzione di questo gruppo è relativa alle regioni (sub-) continentali dell’Europa centrale e orientale. In Italia si rinviene nei settori più caldi delle Alpi.[15]

Alcune specie presenti nell'associazione: Salvia nemorosa, Achillea millefolium, Artemisia campestris, Asperula cynanchica, Carex humilis, Centaurea stoebe, Dianthus carthusianorum, Eryngium campestre, Euphorbia cyparissias, Festuca rupicola, Festuca valesiaca, Iris pumila, Koeleria macrantha, Potentilla arenaria, Stipa pulcherrima e Thymus pannonicus.[14]

Altre alleanze per questa specie sono:[14]

  • Stipo-Poion xerophilae
  • Stipo capillatae-Poion carniolicae

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa specie (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[8]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, il genere Stipa è descritto all'interno della sottofamiglia Pooideae e raccoglie un centinaio di specie distribuite nelle zone temperate in tutto il mondo (soprattutto Asia e Europa).[4][5]

Filogenesi

Il genere di questa specie (Stipa) è descritto all'interno della supertribù Stipodae L. Liu, 1980 (tribù Stipeae, Clade I Eurasiatico). La supertribù Stipodae è il quarto nodo della sottofamiglia Pooideae ad essersi evoluto (gli altri tre sono la tribù Brachyelytreae, e le supertribù Nardodae e Melicodae).[16]

Il numero cromosomico di S. capillata è: 2n = 44.[17]

Sinonimi

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]

  • Aristida avenacea Houtt.
  • Stipa capillaris Gromov ex Trautv.
  • Stipa capillata f. orthopogon (Asch. & Graebn.) Morariu
  • Stipa capillata var. orthopogon Asch. & Graebn.
  • Stipa capillata var. rumelica Velen.
  • Stipa capillata var. thessala (Hausskn.) Halácsy
  • Stipa capillata f. ulopogon (Asch. & Graebn.) Morariu
  • Stipa capillata var. ulopogon Asch. & Graebn.
  • Stipa erecta Trin.
  • Stipa juncea Lam.
  • Stipa juncea var. cabanasii F.M.Vazquez & Devesa
  • Stipa lagascae Guss.
  • Stipa thessala Hausskn.
  • Stipa ucranica Steud.
  • Stipa ukranensis Lam.

Note

  1. ^ a b c The Plant List, su theplantlist.org. URL consultato il 23 giugno 2019.
  2. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 7 maggio 2019.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 90.
  4. ^ a b Kellogg 2015, pag. 213.
  5. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  6. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 595.
  7. ^ Motta 1960, Vol. 3 - pag. 776.
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  9. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  10. ^ a b c eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 23 giugno 2019.
  11. ^ Conti et al. 2005, pag. 171.
  12. ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 990.
  13. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 24 giugno 2019.
  14. ^ a b c Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 30 luglio 2017.
  15. ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 51.1.1 ALL. FESTUCION VALESIACAE KLIKA 1931. URL consultato il 30 luglio 2017.
  16. ^ Soreng et al. 2017, Pag. 284.
  17. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 23 giugno 2019.

Bibliografia

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Stipa capillata: Brief Summary ( Italian )

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Il lino delle fate capillare (nome scientifico Stipa capillata L., 1762 è una specie di pianta spermatofita monocotiledone appartenente alla famiglia Poaceae (sottofamiglia Pooideae ex Graminaceae).

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