Il doronico del granito (nome scientifico Doronicum clusii (All.) Tausch, 1828) è una pianta erbacea, perenne a fiori gialli dei rilievi montani, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Il nome del genere (Doronicum) potrebbe derivare da un termine dell'Arabia: doronigi o doronidge. Il primo ad usare questo nome come genere fu il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656–1708); nome ripreso e confermato nel 1753 da Linneo, padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi[1].
Questa specie fu descritta dal botanico e medico italiano Carlo Ludovico Allioni (1728–1804) come Arnica clusii e successivamente rinominata dal botanico austriaco Ignaz Friedrich Tausch (1793–1848) che la assegnò al genere Doronicum.
L'epiteto specifico (clusii) deriva dal professore francese di botanica, cui è stato dedicato questo fiore, Charles de l'Ecluse chiamato anche nella forma latina Carolus Clusius, creatore di uno dei più antichi orti botanici europei, l'Hortus botanicus di Leiden.
In lingua tedesca questa pianta si chiama Clusius' Gemswurz; in francese si chiama doronic de clusius.
Sono piante erbacee e perenni provviste, soprattutto nelle parti alte e sul bordo delle foglie, di peli pluricellulari semplici ma ghiandolari. La determinazione esatta della forma e lunghezza dei peli è molto importante per definire la specie nell'ambito del genere. Purtroppo alcuni peli sono distinguibili solamente con un buon microscopio a 20-50 ingrandimenti[2]. La tavola a fianco indica il tipo di peli presenti sul bordo delle foglie e sulla superficie delle squame dell'involucro per la specie Doronicum clusii. L'altezza di queste piante varia da 10 a 30 cm. La forma biologica è geofita rizomatosa (G rhiz), ossia sono piante che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi, dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei.
Le radici derivano dal rizoma.
Le foglie sono intere con bordo largamente dentellato e provviste di peli sia sulla superficie che ai bordi (vedere tabella con disegno).
L'infiorescenza è formata da grandi capolini solitari color giallo-oro che normalmente sovrastano l'apparato fogliare. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae : un peduncolo sorregge un involucro a forma di coppa composto da più squame in più serie (2-3) spiralate, che fanno da protezione al ricettacolo basale (che in questo caso è nudo – senza pagliette) sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati (di colore giallo chiaro) e quelli interni tubulosi (di colore giallo accentuato). Diametro dei capolini : 3 – 5 cm. Lunghezza massima delle squame : 16 mm
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi) sono bisessuali. Dimensione dei fiori ligulati: larghezza 2 mm; lunghezza 22 mm.
I frutti sono degli acheni oblunghi con dei solchi longitudinali. Sono inoltre provvisti di pappo in serie multiple formato da soli peli senza coroncina.
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale[4]:
La famiglia delle Asteraceae (o Compositae) è la famiglia vegetale più numerosa, organizzata in oltre 1000 generi per un totale di circa 20.000 specie.
Il Doronicum clusii appartiene a un genere (Doronicum) non molto numeroso comprendente 30 - 40 specie (secondo le varie classificazioni), diffuse quasi unicamente nell'emisfero boreale (Vecchio Mondo), delle quali una decina sono proprie della flora italiana.
Il genere Doronicum appartiene alla sottofamiglia delle Asteroideae e alla tribù delle Senecioneae, caratterizzata dall'avere capolini con fiori ligulati alla periferia e fiori tubulosi al centro, squame dell'involucro ben sviluppate e tutte più o meno di uguale lunghezza e pappo biancastro e morbido.
All'interno del genere D. clusii appartiene alla sezione Aronicum caratterizzata dall'avere i frutti acheni provvisti sempre di pappo.
Sono note due sottospecie:
D. clussii ha avuto nel tempo diverse denominazioni. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più noti:
In generale tutti i “Doronici” montani d'alta quota sono di difficile determinazione; questo vale per le seguenti specie: Doronicum austriacum, Doronicum columnae, Doronicum grandiflorum, Doronicum glaciale e Doronicum clusii.
Come per altre specie anche per queste piante l'unico interesse è quello orticolo. Questo grazie ad alcune caratteristiche come i fiori grandi, la vivacità dei colori e la lunga fioritura oltre ad una certa resistenza ai climi freddi. Sono adatte unicamente al giardino rocciosi e alpino in quanto allo stato libero, raramente scendono sotto i limiti di altitudine superiore del bosco di faggio o di castagno.
Il doronico del granito (nome scientifico Doronicum clusii (All.) Tausch, 1828) è una pianta erbacea, perenne a fiori gialli dei rilievi montani, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.