Il centroforo boccanera (Centrophorus uyato (Rafinesque, 1810)) è un piccolo squalo di acque profonde della famiglia dei Centroforidi.
Descritto da Rafinesque nel 1810 con il nome di Squalus uyato, su esemplari della Sicilia, fu attribuito da Garman nel 1913 al genere Centrophorus, istituito da Müller e Henle nel 1837. Garman latinizzò in uyatus il nome specifico originale uyato, di derivazione siciliana, successivamente ripristinato. Il nome scientifico deriva dal greco kéntron, «aculeo», e phéro, «portare», per le spine dorsali; uyato è di etimo incerto, di probabile derivazione dialettale siciliana.
Può raggiungere una lunghezza di 110 cm, ma in genere ne misura tra i 75 e gli 89. È di colore grigio-bruno scuro sul dorso, più chiaro sul ventre; le pinne sono leggermente più scure del dorso, con bordo posteriore chiaro o trasparente. Spesso sopra le fessure branchiali c'è una chiazza scura bluastra, come pure sopra gli occhi. L'interno della bocca è di colore nero-blu. Possiede cinque corte fessure branchiali, tutte davanti alle pettorali. Ha corpo allungato, leggermente compresso, e muso allungato e schiacciato. Gli occhi sono piuttosto grandi, laterali, senza membrana nittitante. Gli spiracoli sono abbastanza grandi, tondi, dietro l'occhio. Come tutti i Centroforidi, presenta due pinne dorsali, ciascuna dotata di una spina corta e forte sul margine anteriore: la base della prima pinna dorsale ha origine dietro l'ascella delle pettorali; la seconda dorsale è grande poco meno delle pelviche e posteriore a esse. La pinna caudale è asimmetrica, con incisura subterminale; il lobo superiore è meno sviluppato che nel centroforo comune. Il peduncolo caudale è senza fossette e senza carene. I denti della mascella superiore (32-44) sono molto più piccoli di quelli inferiori, con una cuspide centrale bassa, verticale nei denti centrali, obliqua in quelli laterali; non ci sono cuspidi secondarie. I denti della mascella inferiore (30-33) sono molto più grandi, compressi, a lama, con una sola cuspide centrale obliqua, senza cuspidi secondarie, con il bordo posteriore profondamente inciso, con orlo liscio, senza dentellature[2].
Il centroforo boccanera si nutre di piccoli pesci ossei e di molluschi cefalopodi. È ovoviviparo e raggiunge la maturità sessuale a 81-94 cm (maschi) o 75-89 cm (femmine); di solito partorisce un unico piccolo, lungo circa 40-50 cm[2].
Il centroforo boccanera è presente in gran parte del globo. Nell'oceano Atlantico è presente nel golfo del Messico e nelle fasce di mare comprese tra Gibilterra e Senegal, Costa d'Avorio e Nigeria, e Camerun e Angola, nonché nelle acque della Namibia settentrionale e nel bacino occidentale del Mediterraneo. Nell'oceano Indiano vive nelle acque attorno al Mozambico meridionale e all'Australia occidentale. Nel Pacifico è stato segnalato intorno all'Australia. Necessitano di conferma le segnalazioni provenienti dall'India e da Taiwan. Vive in profondità lungo le scarpate continentali, vicino al fondo, tra 50 e 1400 m, ma è più comune al di sotto dei 200 m[2].
Comunemente pescato nell'Atlantico orientale con reti e palangari, viene consumato soprattutto essiccato e salato; l'olio del fegato è potenzialmente pregiato per l'elevato contenuto di squalene[2].
Il centroforo boccanera (Centrophorus uyato (Rafinesque, 1810)) è un piccolo squalo di acque profonde della famiglia dei Centroforidi.