Zoantharia Gray, 1832 è un ordine di coralli della sottoclasse degli esacoralli[1]
L'ordine comprende antozoi per la maggior parte coloniali, con tentacoli disposti in due ordini, che, ad eccezione della famiglia Zoanthidae, presentano pareti incrostate di sabbia o altri detriti.[2] Tali incrostazioni possono coinvolgere tanto l'ectoderma quanto la mesoglea e possono arrivare a costituire sino al 45% del peso dei polipi.[3]
Alcune specie (p.es. Palythoa spp. e Zoanthus spp.) producono la palitossina, una delle biotossine marine più tossiche finora note[4]: se ingerita è in grado di provocare nell'uomo una potente vasocostrizione, con conseguente ischemia miocardica, che può portare ad arresto cardiaco.[5] Sono stati segnalati casi di reazioni più lievi per semplice contatto con zoantari contenuti in acquario.[6]
Gli zoantari hanno distribuzione cosmopolita e sono presenti in gran parte degli ecosistemi marini, dal piano infralitorale sino al piano abissale.[7] La maggiore biodiversità è concentrata nelle barriere coralline tropicali e subtropicali.
In passato il termine Zoantharia era utilizzato per indicare l'intera classe degli Esacoralli. Nella accezione attuale la denominazione è circoscritta al raggruppamento delle seguenti famiglie[1]:
I due sottordini si differenziano in base alla morfologia del quinto paio di mesenteri, incompleto in Brachycnemina e completo in Macrocnemina.[8]
Zoantharia Gray, 1832 è un ordine di coralli della sottoclasse degli esacoralli